venerdì 30 novembre 2012

Eventi a 5 Stelle: "Verso il Cambiamento"





01/12/2012 In diretta dalle ore 16:05

Il MoVimento 5 Stelle di Viareggio è lieto di invitarvi all'incontro "Verso il Cambiamento" sullo strumento del referendum deliberativo di iniziativa popolare senza quorum.



Il referendum deliberativo di iniziativa popolare senza quorum è inserito nel programma della lista civica MoVimento 5 Stelle di Viareggio.

Recentissima è l'applicazione che si è avuto in Valle d'Aosta dove i cittadini hanno deciso liberamente del proprio destino bloccando la costruzione di un pirogassificatore (nome altisonante per mascherare un inceneritore di quelli che piacciono tanto ai nostri politici).

Se anche a Viareggio ed in Versilia avessimo avuto lo stesso strumento i problemi come quelli di Bicchio o Pioppogatto non si sarebbero neanche posti.

Sabato 1 Dicembre, alle ore 16.00 presso la Sala Multimediale della Circoscrizione n°2 Marco Polo, a Viareggio, in via Leonida Repaci 1 (MAPPA).

Il prof. Paolo Bonacchi ci illustrerà le potenzialità di questo importante strumento di partecipazione attraverso la democrazia diretta. 


Per info contattare viareggio5stelle@gmail.com o QUA.

MoVimento 5 Stelle Viareggio

Alleanze ed apparentamenti


A seguito dell’assemblea del 30/10/2012 il Movimento 5 stelle di Viareggio, dichiara:

1. MoVimento 5 Stelle

Il MoVimento 5 Stelle è una libera associazione di cittadini. Non è un partito politico nè si intende che lo diventi in futuro.

Non ideologie di sinistra o di destra, ma idee.
Vuole realizzare un efficiente ed efficace scambio di opinioni e confronto democratico al di fuori di legami associativi e partitici e senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità dei cittadini il ruolo di governo ed indirizzo normalmente attribuito a pochi.

2. Movimento 5 stelle di Viareggio

“Il Movimento a 5 Stelle è un metodo.”

Per i Candidati:
  • programma redatto tramite confronto democratico tra i cittadini;
  • due mandati al massimo;
  • no a doppi incarichi;
  • rifiuto dei risarcimenti elettorali;
  • trasparenza e dimissioni in caso di perdita dei requisiti necessari per le liste del Movimento.
Unici ovvi requisiti:
  • non essere iscritti a partiti o ad altri movimenti da almeno 2 anni;
  • casellario Giudiziale ”pulito” (nessuna condanna anche se non definitiva);
  • non aver promosso attività o appoggio a gruppi che hanno creato danno al Movimento;
  • residenza a Viareggio per essere candidabili nelle liste;
  • non avere assolto in precedenza più di un mandato elettorale, a livello centrale o locale.
Per Tutti:

Ognuno vale uno, non abbiamo gerarchie interne ed esterne a cui obbedire.
Ingresso e partecipazione libera al movimento in qualità di cittadini, che si riconoscono nelle 5 stelle e nel programma nazionale.
Attivisti, sia per l’elaborazione dei programmi sia per attività dirette a favore della cittadinanza.
Nessuna organizzazione di vertice e nessuna autocandidatura.
Libera espressione democratica nell’assemblea quale organo supremo della volontà del MoVimento.
Organizzazione e scelta dei candidati con il metodo della democrazia diretta, con voto palese e impegno sottoscritto nei confronti dei cittadini da parte degli eletti.
Il MoVimento 5 stelle di Viareggio ha sempre soddisfatto tutti i requisiti dal momento della sua costituzione e intenderà continuare a soddisfarli per tutto il tempo in cui sarà attivo.

Quindi
l’assemblea, quale organo supremo e nel rispetto di quanto sopra esposto, ringraziando tutti gli esponenti delle liste civiche che si sono presentate al MoVimento 5 stelle di Viareggio, ha deliberato di non apparentarsi con le liste civiche cittadine per le elezioni amministrative 2013.

Approvato dall’assemblea.


MoVimento 5 Stelle Viareggio

giovedì 29 novembre 2012

La parola dei cittadini

Riceviamo e Pubblichiamo:


Viareggio e la sabbia: una simbiosi pericolosa

Quella che è forse la maggiore ricchezza di Viareggio, l’avere dei litorali sabbiosi quasi unici in tutto il mediterraneo per ampiezza e per bellezza, almeno nelle parti incontaminate della Marina di Levante, è anche uno dei suoi maggiori problemi. Per dirla con una battuta, se la produzione di sabbia contribuisse al PIL, Viareggio sarebbe ricchissima. Mentre molte realtà, anche a noi vicine, devono confrontarsi con i danni di una continua erosione, la sabbia, a Viareggio, si accumula in continuazione, i litorali crescono di anno in anno per estensione e altezza. La nuova spiaggia sulla diga foranea avanza di 100 metri l’anno (non so se qualcuno la misura) ed è quindi prevedibile che in una decina d’anni raggiungerà la punta del molo, cioè l’imboccatura del porto. Immagino che di conseguenza il problema dell’insabbiamento del porto sarà a quel punto non più risolvibile col solo dragaggio.
 La balaustra del molo vecchio attaccato alla spiaggia è ormai sopravanzata in altezza dalla sabbia, un tempo collocata diversi metri sotto –quelli della mia età ricorderanno che bisognava scendere tramite gli scogli per raggiungerla), cosicché ad ogni mareggiata il molo viene ricoperto e, immagino, progressivamente si abbasserà la profondità del canale Burlamacca. (Tra parentesi, vista la bellezza dei nuovi pontili del Lido e del Tonfano, un progetto di restyling del vecchio molto, luogo chiave della città storica,  non guasterebbe per il bene del Turismo cittadino).  La spiaggia adiacente il molo guadagna metri di mare molo anno dopo anno, con il risultato che i fondali sono bassissimi fino allo scoglio ex Tito, dove c’è la statua delle mogli dei marinai in attesa.
Immagino, ripeto, che la situazione si monitorata e che vi siano studi recenti ed aggiornati su questi fenomeni di produzione e dislocazione della sabbia, sui flussi delle correnti etc.; immagino perfino che ci siano proposte ingegneristiche per modificare questo decorso ineluttabile, che mi fa venire in mente l’invettiva dantesca “muovasi la Capraia e la Gorgona/ e faccian siepe ad Arno in su la foce”;   dove qui, però, ad annegare non sono i pisani ma il porto di Viareggio e, con esso, i viareggini tutti. Da semplice cittadino osservo e non sento nessuno parlare di questi problemi; vedo le autorità politiche provvedere soltanto alla spazzatura dopo le libecciate, senza alcuna altra progettualità. Si attende forse che i moli siano sommersi dalla sabbia, in modo da farne un sito di scavi archeologici?
L’altro punto è la situazione dello sfruttamento turistico della spiaggia. La direttiva Bolkestein l’ha ritirata in gioco, e per noi del M5S è in effetti una occasione ghiotta per ripensarlo. La questione non è semplice, come si è evinto anche dall’importante incontro che di recente abbiamo avuto con i rappresentanti dei balneari, i quali, mi è parso, di fronte al rischio di perdere dei privilegi plurigenerazionali, si sono un po’ dati una scossa ed hanno cominciato a pensare in termini non più esclusivamente corporativistici.  Ho sentito parlare di lavoro di “rete” tra di loro e della creazione di un distretto del turismo che faccia quella promozione, fatta di innovazioni e proposte seducenti per una clientela sempre meno facilmente soddisfabile,  che il comune non fa più da anni. A mio avviso la questione dovrebbe essere portata alla discussione con la cittadinanza tutta, visto che , essendo la spiaggia un bene demaniale, in ultima analisi sono i cittadini a doverne poter disporre. Vogliamo più spiagge libere, anche a Ponente, oppure imprese balneari stratosfericamente lussuose per soddisfare un turismo internazionale, ricco e d’èlite, che porti denaro sonante nelle disastrate tasche dei viareggini? Questa è, una delle domande su cui vorrei che i cittadini (e non i concessionari né i politici che finora hanno lasciato loro carta bianca) si esprimessero, magari con un referendum comunale. (RDL)

La parola dei cittadini è una rubrica a disposizione di chiunque voglia inviarci un testo da pubblicare, per info: viareggio5stelle@gmail.com


martedì 27 novembre 2012

I RIONI IN CITTADELLA PERDONO DI SIGNIFICATO

Spostare i rioni nella location della Cittadella del Carnevale li priverebbe del loro significato e della loro rilevanza come iniziativa di quartiere, nata dalle persone e fortemente legata alle strade. Nel nostro programma, seguendo i principi che ci animano, chiederemo trasparenza totale (bilanci) e partecipazione, non sudditanza: forniremo servizi a tutti, e faremo pagare per essi in maniera proporzionale alle capacità economiche delle associazioni che organizzeranno le feste rionali.


MoVimento 5 Stelle Viareggio

lunedì 26 novembre 2012

Le proposte dei lavoratori precari del turismo



I lavoratori precari del turismo che stamani abbiamo intervistato a Pietrasanta con la testimonianza di Savino LoRusso, vogliono sottolineare come la difesa dei diritti dei lavoratori precari, possa dare una sferzata alle categorie interessate all'accoglienza turistica in Versilia, per poter stimolae una maggiore partecipazione ad istituire un tavolo dove si possa tornare a parlare di programmazione turistica, destagionalizzazione, diritti dei lavoratori e visioni del futuro.Tutto questo sarà necessario, perchè le istituzioni sembrano per adesso assenti in un dibattito che dovrebbe vederle protagoniste per dare un indirizzo alle politiche turistiche e di promozione di una terra straordinaria come la versilia, orfana delle apt e di una politica regionale e nazionale che punti al turismo, come risorsa per valorizzare il nostro territorio e dare maggiori opportunità di lavoro e di sviluppo territoriale. Magari parlando sempre di più di turismo ecosostenibile, attuando una vera politica di green management anche nel nostro territorio, che significa riduzione dei costi di gestione delle attività ricettive e maggiori investimenti nella riconversione ambientale, che sarebbero di per se strumento fondamentale per attirare sempre più turisti nazionali, ma soprattutto internazionali verso il nostro territorio.


Non dimentichiamoci per ultimo, delle modifiche richieste al regolamento di attuazione alla riforma del precariato che lasciata cosi com'è in parlamento, provocherebbe un numero molto grande di nuovi esodati, esclusi dalle nuove regole di sostegno chiamate Aspi o mini.Aspi e che dovrebbero venire incontro ad una classe di lavoratori già disagiata in Versilia, per il continuo livellamento verso il basso della qualità dei servizi proposti, che vanno continuamente ad incidere sulla professionalità sempre più scarsa richiesta, in funzione però di servizi più curati e sostenibili che la clientela chiede anche nel settore turistico.

Ai prossimi incontri che i lavoratori precari propongono a Camaiore, Massarosa, Viareggio e Firenze, lasciamo che le varie parti si accorgano che finalmente è arrivato per tutti il momento di cambiare qualcosa, non fosse per altro che incominciando dalla mentalità di tutti gli operatori chiamati in causa, al fine di rivitalizzare un settore molto importante per il nostro territorio....

sabato 24 novembre 2012

Banchetto informativo MoVimento 5 Stelle Viareggio



Domenica 25 Novembre dalle 11 alle 19, banchetto informativo di attivisti e simpatizzanti del MoVimento 5 Stelle di Viareggio, in passeggiata (Viale Regina Margherita) di fronte al Caffè Margherita.



VENITECI A TROVARE!!!





ATTENZIONE!!! CHI VUOLE DARE UNA MANO PER IL MONTAGGIO SI PRESENTI ALLE 11 IN PIAZZA DI FRONTE AL MARGHERITA SUL VIALE A MARE!!!



MoVimento 5 Stelle di Viareggio



venerdì 23 novembre 2012

Punteruolo Rosso - la mappa del contagio/2 [aggiornamenti]


Visualizza PUNTERUOLO ROSSO in una mappa di dimensioni maggiori



Dall'ultima volta in cui abbiamo fatto il punto della situazione molte cose sono cambiate, purtroppo quasi tutte in peggio.

Cominciamo con l'unica nota positiva: la partecipazione della città alla redazione della mappa del contagio è altissima. Le segnalazioni giunte alla mail (viareggio5stelle@gmail.com) sono state moltissime, tutte precise e spesso corredate di foto, che semplifica non poco il lavoro. A dimostrazione  del vivo interesse intorno a questo progetto ed al problema dell'infestazione portata dal Punteruolo Rosso possiamo aggiungere anche l'arrivo di segnalazioni dai comuni limitrofi (Massarosa e Camaiore) alcune anche riportate nella mappa e addirittura dalla non troppo vicina Pisa.

Quanto agli aggiornamenti negativi. Come si nota il contagio si è propagato velocemente, interessando ancora di più i vari quartieri della città dove si erano segnalati dei casi. A tutt'oggi non ci sono notizie di contagio a Torre del Lago, così come nella zona a sud-est della città (Varignano, Bicchio e Cotone).

Phoenix canariensis
Proporzionalmente al numero delle infestazioni è salito anche quello degli abbattimenti. La zona maggiormente interessata è quella di Piazza Shelley, da cui sembra sia partito il contagio, con diverse unità abbattute. Nonostante questo però, da una recentissima segnalazione abbiamo appreso di un'altra palma che, nella stessa zona, mostra i sintomi del contagio, già segnalata (con foto) sulla mappa. Evidentemente si è tardato ad intervenire ed il punteruolo ha vinto di nuovo. Altri abbattimenti hanno interessato in forma minore sia giardini pubblici che privati. Caso emblematico quello della palma al Liceo Scientifico "Barsanti e Matteucci", caratteristica del luogo e cara a studenti ed insegnanti.

Chamaerops humilis
Purtroppo le notizie negative non sono finite, si segnala infatti anche un probabile salto di genere. Se fino ad ora le uniche palme ad essere state attaccate erano quelle appartenenti al genere Phoenix (specie canariensis) ad oggi ci giungono segnalazioni di Chamaerops humilis che - il condizionale è d'obbligo fino ad ulteriori approfondimenti - potrebbero essere attaccate dal Punteruolo. I due casi sono localizzati entrambi sulla terrazza della Repubblica, nei pressi di via Zara e già segnalati sulla mappa.

Si moltiplicano sulla rete le notizie, in tutta Italia ed in parte d'Europa, di cure e prevenzioni efficaci contro l'insetto, anche nella nostra zona. A Viareggio per il momento però tutto pare tacere.

In ogni caso appare fondamentale intraprendere un'azione veloce ed efficace contro questa minaccia, gli esempi - lo ripetiamo - non mancano anche nelle vicinanze. Ricordiamoci che più tardi si interviene e più i costi, economici e non, aumentano.
Noi nel nostro piccolo continueremo a monitorare la situazione, raccogliere le segnalazioni (che abbiamo provveduto a girare anche a commissario e ai sindaci delle città interessate) ed incoraggiare i cittadini a diventare loro stessi in prima persona i guardiani del proprio territorio.


MoVimento 5 Stelle Viareggio

mercoledì 21 novembre 2012

Serate a 5 Stelle: assemblea MoVimento 5 Stelle Viareggio/Versilia


Giovedì 22 Novembre alle ore 21:00 presso la Circoscrizione n°3 Darsena/ex-Campo d'Aviazione di via Parri 3, nella sala del consiglio, riunione operativa pubblica (le nostre riunioni sono sempre pubbliche!)


 ODG:
  • saluto di benvenuto ai nuovi iscritti;
  • comunicazioni (2 minuti caduno);
  • incontro con le categorie balneari.
 


Vi aspettiamo!

martedì 20 novembre 2012

La Sanità in Versilia va riCREAta!


In un intervento della Crea di Viareggio con il nuovo direttore generale della sanità della Versilia avvenuto lunedì 12 novembre, si nota già tutta la preoccupazione per il futuro di una cooperativa molto impegnata sul fronte sanitario e della difesa dei diritti dei portatori di handicap. Ad ascoltare, insieme a Baldacchini, anche il direttore della Società della Salute Enrico Salvadori e la futura nuova direttrice amministrativa dell'Asl, Grazia Luchini, già responsabile della Direzione sanitaria ospedaliera col precedente direttore Giancarlo Sassoli.

l problema è stato sollevato da Vera Caruso della cooperativa Crea che poi ha chiesto conto a Baldacchini anche delle fatture non pagate, a partire dal mese di luglio scorso. “Il direttore dell'epoca, Giancarlo Sassoli, ci comunicò per lettera che l'Asl avrebbe applicato il 5 per cento di riduzione sugli importi a noi destinati – ha raccontato Caruso – ma come avremmo potuto tagliare i servizi, ad esempio, nelle residenze per gli anziani?”. Così da luglio le fatture della Crea sono sospese e con esse i soldi che servono a pagare gli stipendi delle circa 200 persone che lavorano nella cooperativa. “Voi state mettendo a rischio il posto di lavoro dei nostri dipendenti e la tenuta stessa della nostra impresa”, ha concluso la presidente.
La risposta, Baldacchini, non ha potuto darla. “Venerdì scorso mi sono incontrato con i sindaci su questo argomento, ma non abbiamo trovato una soluzione”.

La Cooperativa CREA, continuamente vessata anche dagli ultimi tagli alla sanità che la vedono al centro di una spiacevole situazione che mira a dare un colpo finale all'esistenza della cooperativa stessa, perché è stata data comunicazione che non sarà persino rinnovata la convenzione con l'Asl che prevede l'erogazione di servizi di assistenza sociale per 16 operatori a cui non sarà rinnovato il contratto e che coprivano servizi alla persona di 1400 casi...

La società della salute è fallita, come istituzione e come concetto di difendere alcunché diritto, tornando indietro sui suoi passi da una inefficace amministrazione regionale, che ha tentato di mettere in piedi un altro carrozzone fatto di prebende e comode seggiole, naufragato nella crisi economica e nella sua presunta efficacia di rappresentatività di una comunità che si stringe attorno ai servizi del suo ospedale e alla qualità professionale degli operatori che la formano.
Dalla discussione, è emersa poi qualche certezza. L'Azienda sanitaria della Versilia deve recuperare 10 milioni di euro, ma si attende ancora la definizione delle linee guida regionali - che poi arriveranno sul tavolo dell'Area Vasta – per sapere dove e cosa tagliare. Intanto, l'onda lunga del risparmio imposto dalla necessità di arrivare all'equilibrio di bilancio alla fine dell'anno, è partito dalle corsie dell'ospedale Versilia, dove i malati ora devono portarsi le posate da casa e non possono più scegliere il menu.

E' il fallimento totale della politica dispendiosa ed arrogante del sig. Rossi e del suo partito defunto, l'uomo qualunque che dirige la regione Toscana presa un tempo a modello per la sua efficienza proprio in campo sanitario, peccato che durante il mandato di Rossi come assessore alla sanità, l'Asl di Massa gettava letteralmente via i soldi dei cittadini mandando in fumo ben 400 milioni di euro fra donnine, Rolex e sperperi di vario tipo.

 Si parla anche di personale in eccesso e di impossibilità di garantire l’acquisto di macchinari indispensabili per le diagnosi, di chiusura di presidi come Portoferraio, la Versilia stessa e cosi via e allora ci domandiamo noi, in una situazione del genere ha senso spendere cifre ingenti per costruire un nuovo ospedale a Livorno o a Lucca se poi dobbiamo vedere i servizi sanitari e sociali agonizzare e con loro anche la salute dei cittadini, nel nostro ospedale unico della Versilia?

Noi ci batteremo fino all'ultimo per difendere i diritti dei più deboli, di chi non può permettersi una sanità privata o esami diagnostici importanti rimandati all'infinito, per non farsi sottrarre il diritto alla salute conquistato in tanti anni di sacrifici lavorativi in nome di una crisi che non ci appartiene, perché solo frutto di una truffa perpetrata da banche speculative complici di politici e passati e attuali primi ministri collusi se non più colpevoli di loro, ad essere incapaci di non trovare soluzioni che difendano il ben-essere dei propri cittadini.


domenica 18 novembre 2012

Cote d’Azur 6200 – Versilia ZERO


Analisi flussi turistici annuali divisi per provenienza in Costa Azzurra

Certo se si analizzasse come un risultato sportivo quello proposto nel titolo, metterebbe i brividi addosso. Ma forse penserà qualcuno ad una sorte di codice, oppure cercherà di rincuorarsi magari strizzando l'occhio ad adozioni di strategie zero di rifiuti contro le tonnellate di indifferenziato da smaltire in qualche angolo del dipartimento delle Alpi Marittime. Molto semplicemente si tratta del numero degli eventi organizzati dalla Costa Azzurra nel 2011 contro gli ZERO a nome della nostra beneamata Versilia. Si perchè anche il singolo evento vuoi il Pucciniano o la Versiliana, quando si tratta di pubblicità vanno tutti sotto il  nome della singola città, che all'estero molte volte potrebbe dire poco o niente. Quanto potrebbe essere cambiato nel destino promozionale del nostro territorio,  se un comune unico della Versilia o meno utopisticamente, SE  i 7 assessori del turismo delle varie città che compongono la Versilia, si riunissero per realizzare un contenitore unico degli eventi, calendario, organizzazione e promozione da pubblicizzare in ogni dove? Al convegno tenuto a Pietrasanta sulla destagionalizzazione del turismo versiliese, dove è stato invitato Eric Dorè direttore generale del Comitato regionale del turismo della Costa Azzurra, invasa tutto l'anno da turisti a livello internazionale, le cose vanno effettivamente in modo molto diverso e dove vige una rigorosa programmazione (vedi il video allegato in inglese)  soprattutto in base ai target che si vogliono raggiungere. La Toscana conta circa 75 mila addetti al turismo con il suo indotto e con un tasso di disoccupazione del 5,8% e un pil procapite di 28.500 euro, ma di fronte a una stagione estiva che nel nostro comprensorio, ha prospettive interessanti solo dal 1 luglio al 31 agosto.

Con un territorio ampiamente variegato, che in 11 km offre dalla montagna alla spiaggia e con una grandissima capacità ricettiva rispetto alla capacità di interazione, con chi vorrebbe vivere il territorio da turista. Le dinamiche macro sono legate ai trasporti in particolare aerei, dove di fronte ad un aeroporto di Pisa che paga 20 milioni di euro per far atterrare la Ryanair, la Costa azzurra gli ha al contrario imposto di atterrare presso i suoi aeroporti senza pagare nulla in cambio, nonostante che Ryanair abbia annunciato di non far pagare in un prossimo futuro neanche i biglietti ai viaggiatori, perchè saranno l'arrivo potenziale degli stessi a convincere gli scali aeroportuali a farlo. Ma in Versilia in che reale situazione siamo? Il consorzio privato Versilia meeting, nato come un consorzio di destinazione che aveva come obbiettivo fra gli operatori del settore, di generare contatti e motivare la presenza della Versilia alle principali fiere turistiche, sostituendosi al lavoro dei comuni e dell'apt e promuovere il congressuale con l'impegno e la partecipazione di tutti,  è purtroppo (anche questo tentativo) miseramente fallito. Il rapporto di cooperazione e sinergia fra balneari, ristoratori e albergatori non esiste assolutamente, anche se mai come oggi si dovrebbe riuscire a marciare compatti, cercando di stare insieme e fare unione, riportando cosi il turismo ad una materia che non sia in possesso delle regioni , ma ritorni ad essere materia di chi ci lavora dentro e il cui principale interesse sia quello di tutelare il lavoro e gli sforzi degli operatori stessi del settore. L'avvertimento lanciato al convegno da Armando Peres, docente presso lo IULM di Milano e consigliere dei ministero del turismo,  è estremamente chiaro: o si torna fra tutti a lavorare come questo settore merita, capendo che interessarsi di turismo rappresenta una ricchezza importante per il territorio e il suo indotto, o lo farà sicuramente qualcun'altro al posto nostro come già fanno altri paesi a livello internazionale vedi la Spagna, e per le aziende la Ryanair o booking.com.

Occorre lavorare sulla collaborazione pubblico-privato,  sui budget e la raccolta di fondi anche regionali nonchè europei per organizzare gli eventi, sul target delle persone che vogliamo attirare, sul turismo sportivo, sul congressuale, sulle scuole, sul turismo internazionale...Tutte cose che tutti conoscono, ma in cui nessuno crede veramente valga la pena di lavorarci sopra, a partire dalle istituzioni divise in campanili, dai sindacati disinteressati se non coinvolti direttamente in licenziamenti o casse integrazioni e dagli operatori locali divisi tra gelosie e scarsa professionalità. Dobbiamo altresì tenere alto il livello della sostenibilità, della qualità dei servizi, promuovere la necessità e l'accessibilità dell'informazione al turista, in cui il ruolo del rapporto pubblico-privato sia legato dalla necessità di collaborare insieme per promuovere azioni di "destination marketing" e investendo sulle cose che funzionano, come la formazione dell'imprenditore, l'uso e l'insegnamento della lingue straniere a tutti gli operatori, l'utilizzo concreto dei mezzi informatici e dei social network. Ultimo dei problemi ma non ultimo, siamo talvolta di fronte all'incapacità di rinnovare le strutture per dare un assetto nuovo e più accogliente, a chi della qualità molte volte ne fa una bandiera senza averne le capacità e le professionalità, ma nella parallela necessità di avere una legislazione chiara sui parametri minimi, per accettare una struttura di accoglienza a considerarla veramente tale e all'altezza dei tempi, che esigono a parità di prezzi internazionali, una qualità ricettiva sempre più elevata ed efficiente.

L'Italia (e la Versilia) ancora terra del "bel paese"? Forse si se analizziamo il flusso di turisti stranieri che anche quest'anno ha tenuto e migliorato i suoi dati. Anche se, giunti qui con rammarico si accorgono degli effetti della crisi e delle devastanti cure Montiane, comunque buon viatico per un paese che ha stretto la cinghia e i denti pur di resistere alla noncuranza di questa inetta classe politica a cui fondamentalmente non interessa il settore turistico, intesa anche come capacità di espansione oltre i nostri confini della cultura, della moda  e dell'eccellente enogastronomia italiana.

“Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuove terre, ma nel trovare nuovi occhi”, scriveva Marcel Proust, forse intendeva portandolo al nostro tempo come concetto,  che occorrerebbe trovare anche nuove orecchie, braccia e menti per cambiare effettivamente come stanno oggi le cose.

venerdì 16 novembre 2012

COMUNICATO RETE AMBIENTALE DELLA VERSILIA






Ai Signori Presidenti, Assessori e Consiglieri, Amministrazioni Provinciali di Lucca, Massa-Carrara, Pisa, Livorno.


Oggetto: illegittimità delle determinazioni della Comunità d’Ambito territoriale Toscana Costa e del piano interprovinciale per la gestione dei rifiuti. Per i motivi sotto indicati, anche alla luce delle concrete responsabilità personali di carattere contabile e giudiziario che potranno ricadere sugli amministratori pubblici cui spettano le decisioni in oggetto, DIFFIDA

I Consiglieri Provinciali a non adottare il piano interprovinciale così come proposto e chiede di prendere una forte iniziativa politica tesa a modificare la norma regionale che affida alla New Co la raccolta differenziata dei rifiuti in violazione della normativa vigente. Abbiamo appreso che la Comunità d’Ambito territoriale Toscana Costa (Comunità d’Ambito abrogata con effetto 01/01/2012 L.R. 69 del 28/12/2011 e sostituita dalla Autorità d’Ambito), in forza dell’articolo 23 bis comma 2 lett. b) del D.L. 112/2008, norma abrogata per effetto di referendum popolare del giugno 2011, ha costituito in data 16 dicembre 2011 una società destinata a divenire società mista pubblica privata (cosiddetta “New-co” ) e a cui verrà affidata anche la gestione della raccolta differenziata dei rifiuti su tutto il territorio della Costa. Ciò è in contrasto con quanto stabilisce la norma comunitaria e la legge italiana. In particolare l’articolo 11 della Dir. 19 novembre 2008 n.2008/98/CE stabilisce che “gli Stati membri adottano misure intese a promuovere il riciclaggio di alta qualità e a tal fine istituiscono la raccolta differenziata dei rifiuti”.

Tale attività deve avvenire attraverso “la costituzione ed il sostegno di reti di riutilizzo e di riparazione, l’uso di strumenti economici, di criteri in materia di appalti, di obiettivi quantitativi o di altre misure.” Il legislatore italiano, nella legge di trasposizione della direttiva ora citata (D.Lgs. 205/2010), ha previsto che tale obiettivo di economicità può e deve avvenire attraverso l’affidamento esclusivo della gestione della raccolta differenziata ai Comuni nel territorio dei quali la raccolta medesima deve svolgersi. Il comma 1 dell’articolo 7 della citata legge di trasposizione ha modificato l’art. 181 del D. Lgs. 152/2006. Esso stabilisce che ”al fine di promuovere il riciclaggio di alta qualità… le Regioni stabiliscono i criteri con i quali i Comuni provvedono a realizzare la raccolta differenziata in conformità a quanto previsto dall’art. 205…”. Anche se la Comunità d’ambito è composta dai Comuni, non si può certo negare che tale Ente (la Comunità d’ambito poi Autorità d’Ambito) è un soggetto giuridico ed operativo completamente diverso dai singoli Comuni che la compongono, esattamente come non può sostenersi che una società sia la stessa cosa di un suo socio.

Se quindi la legge, recependo una norma comunitaria, ha inteso affidare ai Comuni la realizzazione della raccolta differenziata; non può certo sostenersi che la normativa permetta di sostituire al Comune una Comunità d’ambito costituita da un elevatissimo numero di soci, né tantomeno che, in subordine, questa Comunità affidi la realizzazione della raccolta differenziata ad un soggetto (la società mista) che con gli interessi e le specifiche prerogative di ogni singolo Comune non ha assolutamente nulla a che spartire. Ciò appare evidente, oltre che dall’interpretazione letterale della norma, da due semplici considerazioni:
  1. il legislatore ha evidentemente inteso affidare ai Comuni un servizio remunerativo. 
  2. le caratteristiche con cui si svolge la raccolta differenziata richiedono che essa sia organizzata e realizzata in ambito strettamente locale. 
Infatti, chi meglio di un Comune (o di una sua società) può gestire con la necessaria attenzione e capillarità un servizio che richiede ampio coinvolgimento dei cittadini (si pensi ad esempio alla raccolta porta a porta).

Questo concetto è stato rafforzato dal legislatore con la previsione di gravi sanzioni (comma 3° dell’articolo 205 del D. Lgs. 152/2006) proprio per quei Comuni che non raggiungono gli obiettivi indicati al comma 1 del medesimo articolo (65% di RD a dicembre 2012). E’ quindi del tutto illogico e soprattutto illegittimo, pensare di aggirare la norma come se i Comuni potessero delegare ad un soggetto terzo, in parte estraneo alla Pubblica Amministrazione, un servizio che sono chiamati a gestire direttamente, o al massimo in forma di piccoli consorzi e società locali, e di cui poi devono rispondere sulla base del rispetto degli obbiettivi di efficienza di raccolta raggiunti. La Comunità d’ambito ha certamente competenze di organizzazione e coordinamento nella gestione dei rifiuti urbani ma non può arrogarsi competenze sulla raccolta differenziata che, per espressa norma di legge, spettano ad altri Enti, per l’appunto i Comuni. Inoltre l’impostazione proposta introduce, di fatto, un soggetto monopolistico violando pesantemente il principio di concorrenza e di libero mercato in un settore che la legislazione europea, così come recepita dal legislatore italiano, ha aperto alla libera iniziativa dei soggetti operanti nel settore della raccolta differenziata finalizzata al recupero dei materiali. 

Oltre a ciò, come anticipato, la previsione dell’affidamento alla New Co, si basa su una norma abrogata a “furor di popolo” con il referendum contro l’affidamento ai privati di servizi di rilevanza economica pubblica, quali sono l’acqua e i rifiuti. Esito che la norma regionale e le decisioni qui contestate ritengono evidentemente di non dover recepire. Inoltre, nella New Co, l’ingresso del capitale privato deve ancora avvenire. Eventualità questa tuttavia impraticabile poiché è stata abrogata proprio la norma che lo prevedeva (il citato art. 23 bis del D.L. 112/2008), mentre l’art. 26 della LR 61/2007 è troppo generico per legittimare l’affidamento ad un unico soggetto il servizio.

Un discorso a parte merita l’aspetto economico dell’intera questione. Si è visto che la direttiva comunitaria richiede che la raccolta differenziata venga realizzata con l’uso di strumenti economici. Si legge nel bilancio dell’ATO, sotto la voce “funzione 09 – funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell’ambiente, servizio 05- servizio smaltimento e rifiuti (ma non si doveva parlare di raccolta differenziata, quindi di recupero?), che il codice 20905062600 soltanto per incarichi di consulenza per costituzione di società mista ammonta alla rispettabile cifra di € 427.916,50. Forse sarebbe opportuno e prudente che gli amministratori, prima di procedere oltre, chiedessero su questo un parere alla Corte dei Conti.

Altro aspetto da evidenziare è che il piano proposto assume come “fisiologiche” la mancata attuazione delle buone pratiche ed il mancato raggiungimento delle quote percentuali di RD imposte per legge, dilazionando queste ultime all’anno 2020. Questo comporta la previsione di una produzione eccesiva di rifiuti non differenziati da destinare agli impianti con notevoli aumenti dei costi di gestione. La dilazione degli obbiettivi di raccolta differenziata poi costituisce una deroga -del tutto arbitaria- al dettato normativo esponendo chi vi aderisce a pesanti sanzioni D. Lgs. 152/2006, articolo 205 comma 3. In merito, anche la Corte Costituzionale si è espressa in modo inequivocabile quando, con la sentenza 158/2012 pubblicata sulla G.U. il 27 giugno scorso, ha ribadito in via definitiva che la potestà di concedere deroghe ai Comuni relativamente agli obiettivi di raccolta differenziata, appartiene unicamente allo Stato e non alle Regioni (vedi ATO poi Comunità d’ambito) che non possono disciplinare unilateralmente in materia. Si sottolinea inoltre la sovrastima della quantità dei rifiuti indifferenziati prevista all’interno del piano interprovinciale, sovrastima già smentita dai dati ufficiali pubblicati dalla Regione Toscana, (fonte ARRR Osservatorio Rifiuti: RU prodotti anno 2010: 942.503 ton.; anno 2011: 888.603 ton) che dimostrano un calo di produzione di circa il 6% in un solo anno. Per gli stessi anni le previsioni del piano interprovinciale fissavano una produzione di RU rispettivamente pari a 927.229 e 937.428 tonnellate, con un incremento annuo di circa 1,1%. La contraddizione tra i dati reali e quelli stimati all’interno del piano è evidente, come scandalosamente evidente è il motivo vero a cui tali previsioni sottendono: la necessità di giustificare la costruzione di un nuovo grande inceneritore a Livorno. Bloccare il piano provinciale smascherandone la falsità dei presupposti significa bloccare la costruzione di un impianto tanto costoso quanto inutile e ambientalmente pericoloso, e la cui tecnologia è, alla luce delle normative vigenti e delle modifiche in corso, ormai senza futuro.

Infatti, tale sovrastima è illogica, dato che la Direttiva 2008/98, recepita dal D. Lgs. 152/2006, prevede una precisa gerarchia nell’organizzazione della gestione dei rifiuti: a) prevenzione; b) preparazione per il riutilizzo; c) riciclaggio; d) recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia; e) e solo per ultimo lo smaltimento. Le priorità all’interno di questa gerarchia sono state ulteriormente definite dal Parlamento Europeo nel mese di aprile u.s., tramite la Relazione per la revisione del programma d’azione in materia di ambiente indirizzata alla Commissione: l’aula chiede alla Commissione europea una migliore applicazione della vigente legislazione comunitaria sui rifiuti ed obiettivi più ambiziosi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio, tra cui un netto decremento della produzione di rifiuti. Tra le richieste del Parlamento spicca inoltre l’introduzione del divieto d’incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati. 
E’ chiaro dunque come le indicazioni del piano risultino in contrasto con le buone pratiche richieste e normate dalla Unione Europea. 

Tale dato è confermato anche dal fatto che i “flussi a regime”, inseriti nel piano interprovinciale, prevedono che il sottovaglio prodotto a Pioppogatto anziché venire stabilizzato in loco, mantenendo il sistema più flessibile e meno costoso, sia destinato all’incenerimento, creando così una “rigidità di sistema” derivante dalla necessità di ottenere un flusso continuo di combustibile . Una situazione questa che ripropone, a tutto vantaggio del futuro gestore, la necessità di introdurre una tipologia di contratto modello “Daviddi”, compresa la clausola capestro del vuoto per pieno, che tanto ha vessato la popolazione della Versilia e depauperato le casse comunali. 

Ciò vale naturalmente per tutti i Comuni dell’ATO che saranno costretti, “per contratto”, ad alimentare con i loro rifiuti gli impianto di incenerimento, sottraendo, in questo modo, risorse indispensabili per incrementare le R.D. e svolgere le azioni di prevenzione e riduzione dei rifiuti imposte per legge. Contrariamente alla rigidità del sistema previsto nel Piano Interprovinciale, il progetto di riconversione dell’impianto T.M.B. di Pioppogatto (Piano Favoino) ha come punto di forza la flessibilità, ovvero, quella capacità di modificare la gestione dei flussi in base alle esigenze del territorio e alla qualità del rifiuto residuo. Questo gli fa acquisire un alto valore strategico sia per la selezione dei rifiuti indifferenziati, sia per il trattamento del residuo secco a freddo, con una ottima risposta sia dal punto di vista ambientale che da quello occupazionale (creare posti di lavoro è tra le finalità della buona amministrazione). 

Invece la previsione di conferimento a combustione del sottovaglio crea un “asservimento strategico operativo” verso l’impianto d’incenerimento che a sua volta:

  1. non consente di lavorare su un’ulteriore progressiva contrazione dei RUR mediante l’ottimizzazione delle R.D. e delle pratiche di riduzione; 
  2. tale scelta inoltre (e non è cosa da poco conto) mette in crisi l’operatività di Pioppogatto ed il relativo livello occupazionale, perché costringe da qui a qualche anno a dismettere una sezione operativa (quella più grande ed importante in termini di costi di investimento ed esercizio) 
  3. fa perdere di significato ed economicità ad ogni lavorazione prevista a Pioppogatto, visto che la destinazione ultima di oltre il 60% dei rifiuti residui è l’incenerimento . 


LA RETE AMBIENTALE DELLA VERSILIA
(composta dai seguenti comitati- associazioni)
Medicina Democratica Sezione di Viareggio
Associazione per la Tutela Ambientale della Versilia
Amici della terra Versilia,
Co.As.Ver.
Comitato Capezzano Vive
Comitato dalla parte del cittadino Forte dei Marmi
Comitato Marco Polo
Comitato Pantaneto Massarosa
Comitato Pedona ambiente e salute
Comitato Piano del Quercione
Comitato Salviamo Viareggio
Italia Nostra Versilia
Comitato Ambiente e Salute
Bagni di Lucca – Borgo a Mozzano

lunedì 12 novembre 2012

Comunicato MoVimento 5 Stelle Toscana


Il MoVimento Toscana 5 Stelle denuncia il grave episodio avvenuto sabato 10 novembre a Calenzano, in provincia di Firenze, dove un gruppo di attivisti impegnati a raccogliere le firme per una proposta di legge popolare è stato allontanato dalle forze dell'ordine per improvvisa revoca del permesso di occupazione del suolo pubblico, nonostante fosse in regola e formalizzata con largo anticipo.

Oltre ad esprimere piena solidarietà al MoVimento 5 Stelle di Calenzano,  ci aspettiamo al più presto delucidazioni su quali siano le reali cause di tale provvedimento e perché sia  stata revocata l’autorizzazione,  sembra infatti che la revoca sia stata effettuata in seguito alle proteste di alcune forze politiche locali. Ricordiamo a tal proposito che la raccolta allestita, era finalizzata all’introduzione nello statuto del comune di Calenzano della forma referendaria priva di quorum deliberativo. Uno strumento cioè al servizio della cittadinanza,  che inserisce elementi di partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica della comunità locale, e che forse è  stato visto come un  attacco ai forti interessi partitici locali. Se così fosse, la legge ed il diritto sarebbero state  piegate alle ragioni della prevaricazione politica e un organismo comunale indipendente sarebbe stato asservito alle logiche di potere. In attesa di comprendere tale atto quindi, ricordiamo a tutti che la libertà di manifestare o di promuovere iniziative di carattere politico, è un diritto sancito dalla nostra costituzione, inviolabile, e sottoposto al massimo rispetto dalle autorità competenti.


MoVimento 5 Stelle Toscana

domenica 11 novembre 2012

Y.A.R.E.



Oltre 42mila euro (42.350) per acquistare il marchio “Yare”, quello della fiera del refitting con la quale si è cimentata l’amministrazione Lunardini nei quattro anni di governo della città. La somma, Iva compresa, andrà alla società “Aretusa” che fa capo a Marco Calamari. In base - si legge nella delibera approvata in questi giorni dal commissario prefettizio - alla delibera numero 95 della Giunta comunale con la quale, il 23 novembre 2001, «è stato approvato lo schema di protocollo d’intesa con il quale l’amministrazione ha inteso acquisire la disponibilità del marchio “Yare” che sarà utilizzato per l’intera durata del protocollo sui prodotti, per i servizi e gli eventi relativi alle manifestazioni, fiere e/o esposizione organizzati e finalizzati alla realizzazione del progetto oggetto del protocollo».
Il marchio - si legge nella delibera all’Albo pretorio - della quale il commissario ed i suoi uffici (il Suap) non hanno ritenuto di darne pubblicità - è della Aretusa Srl «che lo ha depositato il 19 novembre 2010 e registrato il 14 marzo 2011», pochi mesi prima di firmare il protocollo per la vendita al Comune.

La notizia competa nell'articolo de Il Tirreno...

La risposta di Mannino: L’ACQUISTO DEL MARCHIO YARE
by viareggiok · 10 ottobre 2012 · Categoria: Dal Comune 
Il Commissario Prefettizio, in merito a quanto apparso in recenti articoli di stampa, precisa che l’approvazione dell’atto di cessione in licenza per l’uso del marchio “Yare”, per un importo di 42.350,00 euro, é stata deliberata dalla precedente giunta  (delibera n. 332 del 27 luglio 2012) prima dello scioglimento del Consiglio Comunale.  Il contratto, successivamente sottoscritto dagli Uffici del Comune di Viareggio e dal legale rappresentante della Società Aretusa Srl con sede a Milano, ha solo definito gli aspetti concessori e gestionali relativi all’utilizzazione del suddetto marchio da parte del Comune fino al 2013.

L'analisi
Quarantaduemilaeuropagatidalcomunediviareggiopercosaaaa? Un marchio di una manifestazione vuota e che non ha portato nulla se non sminuito la Nautica? Yare è stata un evento privato di valore negativo per l’ente Comune di Viareggio. Il marchio, registrato poco prima dell’accordo con Lunardini quanto vale commercialmente parlando? Il valore commerciale di un marchio, solamente poi, o così si desume dai giornali, per l’uso per l’anno prossimo, può avere un valore pari a meno di zero. Il commissario invece di proseguire nella delibera avrebbe, nell’interesse della città e del taglio di spese inutili (termine gentile per questa spesa) avrebbe dovuto prima far analizzare economicamente questa delibera, e del caso oltre a Lunardini chi ne ha deliberato all’interno delle dirigenze dell’ente. Proprio da ieri sui giornali si parla dell’idea di Vitelli al limite ri-lancia quanto da mio padre, ideatore e promotore, era la vera Mostra Nautica nata a Viareggio nel 1983. Sogno e realizzazione che poi, come tante cose perse nel decadimento della città, lasciata portar altrove. E ribadisco proprio in questo caso la “vera” mostra nautica, perché lo Yare non è stato nulla. Allora, se si permette il paragone, mio padre avrebbe dovuto, ed io potrei chiedere qualche milione di euro per il marchio “Mostra Nautica”, al Comune di Viareggio ed a quello di Genova?

martedì 6 novembre 2012

La floricoltura sta appassendo...che fare?

In una intervista esclusiva per il M5S Viareggio, abbiamo posto alcune domande a Cristiano Genovali presidente del mercato dei fiori di Viareggio, che ci ha rivelato alcuni punti deboli del settore florovivaistico, come la mancanza di dati certi sul fatturato e sui volumi scambiati dagli operatori nel mercato di riferimento territoriale e anche nazionale e sulle spinte anche di ricerca ed investimento del settore, nella riconversione più ecosostenibile dell'intero comparto.
Abbiamo cercato di concludere l'intervista con una domanda che voleva andare a parare sulle soluzioni che in futuro potranno essere adottate dal settore, che viene dopo un accorato intervento del presidente al convegno, avendo per tema il rilancio del settore florovivaistico con l'apporto di interessanti (e alcuni meno, indovinate di chi?) contributi di alcuni attori politici locali e di alcuni protagonisti legati alla produzione.

Lasciamo alla visione dell'intervento e alla vostra personale impressione, di quale siano le valutazioni fatte dal sig.Genovali, che in grande parte del resto potremmo condividere, mentre altre osservazioni da lui espresse potrebbero essere ulteriori fonte di discussione, ma ci permettiamo di riassumere la giornata cercando di elaborare una nostra personale soluzione ai problemi sollevati nel convegno tenuto a Viareggio oggi "Per il rilancio della floricoltura toscana".

Intanto diciamo che prima di tutto ci sia bisogno di una forte spinta alla ricerca e  all'innovazione tecnologica del settore fino ad adesso fin troppo legato alle scoperte e allo sfruttamento delle stesse, da parte di altri operatori internazionali vedi ad esempio l' Olanda. La seconda questione è la sinergia di azioni da proporre a  produttori, distributori, commercianti riuniti in cooperative o consorzi che siano, e non per ultimo la creazione di un mercato unico fra Pescia e Viareggio che al contrario, ha da tempo guardato strettamente a Camaiore e non certo più in là del suo naso, senza peraltro trovare una soluzione finale al problema della creazione di un nuovo mercato cittadino per mancanza di fondi e di volontà politiche comuni.
Terzo, la questione informatica che offra una piattaforma di lavoro legata agli ordini e alle vendite di prodotti che sia agile, veloce e facilmente usufruibile dall'operatore del settore come dal cliente finale.
agrofotovoltaico
Quarto, una tensione forte e vera che tenda ad investire nel settore del biologico e del biodinamico al posto di costosi, inutili ed inquinanti fitofarmaci e delle energie rinnovabili nel campo delle coltivazioni che abbiano bisogno di calore d'inverno allungando il periodo produttivo, con la ricerca di fonti alternative di energia come l'agrofotovoltaico, il mini-eolico, il geotermico e solo per ultimo il cambiamento di inquinanti e costose caldaie alimentate a gasolio od olio minerale. Il tutto attraverso l'utilizzo di certificati bianchi che permettano l'utilizzo di piccole caldaie a biomasse che verrebbero inglobate nell'azienda quasi a costo zero, là solo dove si possa certificare la provenienza strettamente locale e a km zero magari di olio vegetale esausto rigenerato raccolto nel territorio, di noccioli di olive o cippato da sfalci  di potature verdi o anche proveniente da locali coltivazioni di canapa che potrebbe essere coltivata nel nostro territorio vedi zona lago di Massaciuccoli, avendo indiscutibili proprietà di bonificare i terreni dove viene coltivata poiché fissa nelle radici nitriti, nitrati, fosforo e azoto. Importante inoltre investire in comunicazione, vista come promozione delle attività che potrebbero andare a braccetto con altri settori economici come l'artigianato, il commercio, la nautica e l'accoglienza turistica.
Ultimo ma non ultima come proposte che lanciamo a beneficio di tutto il comparto, adottare una moneta complementare come lo SCEC, per adattare i costi  delle attività di sviluppo e di integrazione dei servizi e di distribuzione dei prodotti, che agevoli la chiusura di un cerchio di economia territoriale, che parta dalla volontà dei produttori di mettersi insieme a tutti gli attori di una filiera importante e determinante come quella florovivaistica toscana.

lunedì 5 novembre 2012

Punteruolo Rosso - la mappa del contagio


Visualizza PUNTERUOLO ROSSO in una mappa di dimensioni maggiori

Quella che vedete qua sopra è la mappa che il MoVimento 5 Stelle di Viareggio sta realizzando, con aggiornamenti costanti e fotografie, del contagio - che ormai si sta propagando in tutta la città - del Punteruolo Rosso (Rhynchophorus Ferrugineus) presente in Italia ormai dal 2005.

I segnalini rossi indicano le piante malate (corredate di fotografia) quelli verdi le piante abbattute.

Tutto è iniziato dalla Piazza Shelley qualche mese fa, ma adesso quasi tutte le zone della città presentano una o più palme con chiari segni di contagio. Unica eccezione Torre del Lago che sembra al momento scampata alla devastazione.
Purtroppo come sempre sono mancati i controlli, la prevenzione e la tempestività nell'intervento. Già 4 palme sono state abbattute proprio di fronte al palazzo che maggiormente dovrebbe rappresentare le istituzioni a Viareggio: il Municipio. Ed altre, come evidenziato, in altri luoghi della città. Ma sicuramente molte altre, in spazi pubblici o privati, seguiranno lo stesso destino, depauperando la città di una sua tipicità.

Potrete sempre tenere sotto controllo l'andamento del contagio cliccando sul banner posizionato sulla destra di questo blog.

Per favorire gli interventi di salvaguardia delle palme da parte delle istituzioni invitiamo tutti i cittadini a partecipare al controllo dello stato di salute delle piante. E' sufficiente inviare una segnalazione alla casella mail viareggio5stelle@gmail.com con l'indicazione dell'indirizzo (e possibilmente anche una foto) della palma infestata e provvederemo ad aggiornare la mappa del contagio, che è fin da ora a disposizione delle autorità competenti per iniziare l'opera di bonifica.
La partecipazione passa anche da questo, se ognuno fa la sua parte sicuramente le cose iniziano a girare nel modo giusto.


MoVimento 5 Stelle Viareggio

Serate a 5 Stelle: assemblea MoVimento 5 Stelle Viareggio


Martedì 6 Novembre alle ore 21:00 presso la Circoscrizione n°3 Darsena/ex-Campo d'Aviazione di via Parri 3, nella sala del consiglio, riunione operativa pubblica (le nostre riunioni sono sempre pubbliche!)

EVENTO FACEBOOK

ODG:

  • saluto di benvenuto ai nuovi iscritti;
  • road map elettorale;
  • indiscussione bozza programma LAVORO/ECONOMIA SOSTENIBILE.

Vi aspettiamo!