venerdì 27 dicembre 2013

Comunicato Stampa: Vorremmo un tavolo di confronto sul Porto

proposta di progetto sul porto del M5S Viareggio
Il MoVimento 5 Stelle di Viareggio chiede un tavolo di confronto sul porto!
Sono passati quasi due mesi dalla presentazione del progetto del M5S sul porto, nel quale si prospettava un'estrapolazione dei punti migliori del PRP 2007 e un riassetto sia estetico che funzionale del porto.
Non ci chiediamo il perché di questo silenzio da parte di tutte le altre fazioni politiche: non è questo che ci interessa. A noi interessa risolvere i problemi che affliggono tutta la nostra città e, in questo caso, il porto.
A tal proposito, vogliamo mettere in chiaro che secondo noi il prolungamento della via Coppino e la costruzione della banchina commerciale come da PRP 2007, di cui si è ultimamente parlato e letto molto, nel panorama odierno rischiano seriamente di diventare un inutile sperpero di denaro, se non addirittura un danno per il porto di domani.
Perciò vorremmo che fosse istituito subito un tavolo di confronto con le varie categorie della nautica, con l'amministrazione comunale e con l'Autorità portuale, tutti insieme, per approfondire la via che abbiamo segnalato e per far sì, insieme a loro, che il porto di Viareggio esca di nuovo sfolgorante dal buio nel quale è caduto da oltre dieci anni.
Visti i messaggi mandati dal Governatore della Regione Toscana riguardo ai fondi che ci verrebbero destinati, non c'è altro minuto da perdere!
Non pensiamo che la nostra ricetta possa essere quella giusta al 100%, ma siamo certi che solo una condivisione di sforzi e di punti di vista possa portare a qualcosa di velocemente realizzabile, ben finalizzato ed estremamente utile al bene di tutta la città.
Un concreto spunto iniziale l'abbiamo messo in campo. Adesso l'amministrazione comunale organizzi questo tavolo, le sedie le portiamo noi!

MoVimento 5 Stelle Viareggio

martedì 24 dicembre 2013

Buone Feste

Buon Natale a chi non molla, a chi non molla mai. A chi non ha quasi più nulla e oggi si siede a tavola e si scambia uno sguardo fiero, d'acciaio, con la moglie e i suoi figli e questo gli basta. A chi ha l'orgoglio di non essere un corrotto, un mafioso, un parassita del Sistema, di non appartenere alla folta schiera di chi ha piegato la schiena e si è venduto l'anima. Buon Natale a chi crede in se stesso, a chi non si arrende e al mattino, al risveglio, ha la soddisfazione di guardarsi allo specchio. Buon Natale a chi non chiede favori, a chi non si umilia, a chi vive ogni giorno come se fosse l'ultimo. Buon Natale a chi non abbassa la testa di fronte all'arroganza, al potente, a chi non si volta dall'altra parte di fronte a un sopruso, piccolo o grande. Buon Natale a chi non ha paura del futuro, ma lo affronta come una sfida che sa di poter vincere. Buon Natale a chi non abbandona la nave, l'azienda, la fabbrica, all'operaio che lotta per il suo posto di lavoro come se fosse in guerra (ed è in guerra) e al piccolo imprenditore che non chiude neppure se gli sparano. Buon Natale a chi non si aspetta un aiuto dagli altri, ma è sempre pronto a offrirlo. Buon Natale ai ragazzi e alle ragazze del MoVimento 5 Stelle che lo passano al freddo, nei banchetti per raccogliere le firme. Buon Natale ai rompicoglioni, a chi si indigna ancora e ancora e non smette mai di farlo, non si stanca e non accetta le ingiustizie e non lo fermi, non puoi fermarlo. Buon Natale a chi si fa Stato in assenza di uno Stato e dedica il suo tempo alle persone che non hanno niente, ai malati, agli ultimi, ai dimenticati, a chi non ha voce. Buon Natale a chi non crede alla Fortuna e neppure alla Speranza, ma si crea da solo il suo destino. Buon Natale a chi non accetta compromessi, a chi non tollera i ricatti, le minacce. Buon Natale a chi si rifiuta di stare a guardare di fronte allo sfascio dell'Italia e all'arroganza della Casta.
Buon Natale a Cinque Stelle da Beppe Grillo.

lunedì 23 dicembre 2013

Comunicato Stampa: l'apertura di Zara in Passeggiata

Sono troppe le piccole attività che, a causa del proliferarsi dei punti vendita della grande distribuzione, voluta dalle passate amministrazioni, sono state costrette a chiudere. Ma al peggio non c'è mai fine, così la giunta Betti ha pensato di concedere alla "Margherita spa" di subaffittare il cinema Eolo e negozi adiacenti alla famosa ditta Zara, aprendo così un megastore in Passeggiata, contrariamente a tutte le politiche economiche del passato. I 40 nuovi posti di lavoro sono niente rispetto a quelli che verranno perduti nelle molteplici attività destinate, da una scorretta concorrenza, alla chiusura. Così la maggioranza potrà accontentare l'unico soggetto Margherita spa (che ricordiamo già possessore di 7 concessioni tutte sub-affittate a cifre assai maggiori del canone pagato al Comune) con le classiche rendite di posizione del cui contrasto si è fatto novello paladino persino il governatore Rossi. Pensavamo che le politiche del centro sinistra fossero dalla parte dei cittadini e non di poche decine di persone. Con queste rendite di posizione in Passeggiata, al mercato, in pineta, al porto o al vialone si mantengono chiuse molte attività per più di tre mesi (cosa mai vista a Viareggio) in spregio al regolamento del capitolato delle concessioni. Il sindaco Betti dovrebbe chiarire la sua volontà nel voler continuare a "difendere" queste rendite di posizione che sappiamo essere, a fronte di un piccolo beneficio economico alle casse comunali (rispetto a quanto viene incassato dai concessionari) un grande danno all'immagine della città di Viareggio. Due parole poi è doveroso spenderle sul futuro ruolo che, nel panorama dell'abbigliamento, offrirà un negozio come Zara. Non è cosa da poco che la multinazionale spagnola - di proprietà di Amancio Ortega, uno degli uomini più ricchi del mondo - venga regolarmente "denunciata" da varie ONG internazionali, insieme all'azienda spagnola INDITEX (che esporta i capi con il marchio Zara) per lo sfruttamento dei lavoratori; dubbio anche l'utilizzo di sostanze chimiche pericolose, alle quali altri big del tessile hanno rinunciato da tempo. Cosa vogliamo fare di Viareggio? Realizzare il principio del "fast fashion" simile al cibo spazzatura del fast food e all'arredamento tutto uguale di Ikea? Ciò che ci manca è il libero arbitrio, capacità che può darci solo la conoscenza, la consapevolezza di un nuovo modo di pensare, di agire e, quindi, di osare. Usiamo spesso la formula "rompere gli schemi"... Facciamolo! Ne abbiamo la possibilità. Smettiamola con il "tanto a poco" e ridiamo espressione allo stile locale, allo stile italiano, magari riproponendo l'esposizione di arte proprio in quei piccoli negozi abbandonati a se stessi.


MoVimento 5 Stelle Viareggio

mercoledì 18 dicembre 2013

​Resoconto dell’ispezione alla struttura del CISAM


Nella mattina del 17 dicembre 2013 il gruppo, composto dal Portavoce parlamentare Massimo Artini e da Christian Balloni, Giuseppe Grillotti, Marco Valiani, attivisti di Livorno e dal Portavoce comunale di Viareggio Maximiliano Bertoni, si è recato alla sede del CISAM per condurre un’ispezione delle strutture e valutare il processo di dismissione (decommissioning) del reattore sperimentale e della componentistica associata.

A rispondere alle domande e ad accompagnarci nel sopralluogo, oltre all’Ammiraglio Domenico De Bernardo, erano presenti tecnici e responsabili dell’Esercito e della Marina Militare.

Buona parte delle domande è stata posta durante il briefing iniziale, le altre durante la visita.



La prima questione affrontata è stata quella riguardante il Trizio contenuto nelle acque di raffreddamento e schermatura del reattore, sotto forma di “acqua triziata” HTO. Premettendo che i livelli di Trizio si sono ridotti a quasi un ottavo in conseguenza al tempo di decadimento del radionuclide (di circa 12 anni) essi sono poi rimasti pressoché invariati a seguito del trattamento per evaporazione, attestandosi sui 55/80 Bq/L.
A detta dell’Ammiraglio e del suo staff il Trizio non rappresenta un problema in quanto, oltre ad una bassa energia di decadimento e ad una concentrazione comunque sotto i limiti di legge (che sono convenzioni basate sull’esposizione di un bambino prodottasi dall’insieme di 1000 ore di navigazione sulle acque contaminate, 100 ore di balneazione nelle stesse e ripetuto ingerimento di prodotti coltivati utilizzando la stessa per irrigazione) esse saranno diluite con un fattore di 1 a 1500 e questa - a parere dei militari - rimane, comunque, la scelta migliore.
Si aggiunge a questo che l’impianto di distillazione sottovuoto (di cui si allega il MANUALE D'USO) di proprietà del CISAM, costato 200.000€, costruito dall’azienda Formeco Srl di Padova ed in uso alla Lainsa (vincitrice dell’appalto per il trattamento delle acque) è stato definito come la migliore tecnologia attualmente disponibile, con la capacità di abbattimento e rimozione del 99,9% dei componenti radioattivi. Questo a differenza delle resine a scambio ionico, in possesso dell’impianto e che sono rimaste attive dalla chiusura dello stesso (1980) fino al 1998, che hanno una capacità di abbattimento dell'attività dei radionuclidi pari al 98% degli elementi presenti. Anche questo sistema non sarebbe, comunque, in grado di eliminare l’acqua triziata e si presenterebbe come maggiormente oneroso.

L’Ammiraglio ha più volte dichiarato di aver utilizzato i sistemi più economici che, allo stesso tempo, rappresentassero la migliore soluzione possibile, e di aver perseguito lo scopo di massima riduzione del volume di rifiuto da stoccare, rappresentando questo un costo cospicuo a lungo termine. Ha poi spiegato che la parte solida rimanente, dopo il trattamento di distillazione, sarà pari ad un centesimo del volume di partenza: 7,5 m3.
L'Ammiraglio ha inoltre precisato che non si è voluto procedere ad uno scarico delle acque della piscina tal quale, senza trattamento (anche se questo avrebbe rispettato le formule di scarico), per fornire ulteriore tutela e garanzia alla salute pubblica.
Parimenti non si è proceduto allo scarico diretto in mare, per avere la possibilità, tramite campionamento di “bianchi” delle matrici ambientali (acque, sedimenti, pesci, ecc) del Canale dei Navicelli, di visionare costantemente l’eventuale impatto sull’ambiente apportato dallo scarico.

L’Ammiraglio non ha potuto fornire dati sulla mortalità per cancro dei lavoratori operanti nel corso degli anni dell’attività dell’impianto in quanto non in suo possesso ma del Ministero della Difesa. Il Deputato Artini si è impegnato a reperire gli stessi presso il Ministero competente.

L’Ammiraglio ha tenuto a smentire che al CISAM fosse stoccata componentistica proveniente da sommergibili russi. Ha invece asserito che presso lo stesso sono presenti barre stabilizzatrici in uranio impoverito e parti di aeromobile (nello specifico elicotteri), provenienti dal deposito di La Spezia nel 2004, già inglobati in malta cementizia, all'interno di monoliti, prima del trasporto e stoccate nel deposito. Nella struttura sono anche stoccati rifiuti provenienti da ospedali, ma unicamente quelli militari.

L’Ammiraglio ed il suo staff si sono mostrati disponibili ad un campionamento e ad analisi condotte da un laboratorio terzo ad ENEA o ARPAT, nel rispetto di protocollo di campionamento, trattamento e conservazione dei campioni, standardizzato. È stato fatto presente che ogni campionamento effettuato fino ad ora è stato condotto prelevando tre dosi di ogni tipologia di acqua analizzata: una per l’analisi di ENEA, una per le analisi interne ed una per eventuali analisi di revisione. Il costo della singola analisi è di € 9.000, senza la valutazione del costo della progettazione del protocollo e del campionamento (si stima sui € 15.000, comprensivo del costo di un laboratorio privato in quanto ENEA ha costi più bassi del normale).

La strumentazione per l’evaporazione è alloggiata in una struttura esterna al reattore, comunicante con lo stesso tramite un tubo incamiciato utilizzato per prelevare - previa filtrazione di eventuale materiale sospeso - in continuo l’acqua.
L’impianto è stato fermato unicamente in corrispondenza delle operazioni di pulizia effettuate dopo il trattamento dei primi 6 lotti. Si procederà d’ora in poi a stopparlo dopo il trattamento di 5 porzioni in quanto sono stati osservati aumenti nella concentrazioni di Cesio-137 alla sesta quota trattata.
L’acqua, dopo le operazioni di trattamento, viene conservata per un mese, in attesa dei risultati delle analisi, in appositi contenitori in PVC (acquistati da un’azienda di Pisa) e vetroresina (forniti dalla Lainsa) da dove viene poi trasferita, mediante autobotte attrezzata (sempre la medesima), all’impianto di depurazione di Pisa Sud, dove viene diluita e riversata nel Canale dei Navicelli.
Sotto ai contenitori è posta una guaina in PVC con bordi rialzati, atta a contenere eventuali perdite.
Si è empiricamente osservato che l’acqua stoccata nei contenitori di vetroresina presenta valori di radioattività leggermente più alti di quella conservata nei barili di PVC (NdR probabilmente a causa di fenomeni di adsorbimento causati dalla differenza di porosità del materiale).

Durante la visita delle porzioni di impianto successive abbiamo indossato dei rilevatori di radiazione totale assorbita (in milliSievert) che si sono mantenuti sempre a livello zero.

All’interno dell’edificio del reattore sono state allestite delle camere interne protette o strutture SAS (Safety Area Service) aree di contenimento entro le quali sarà lavorato e tagliato il materiale ferroso proveniente dalla piscina, senza necessità quindi di operare all’interno della stessa utilizzando l’acqua come schermo.
C’è da dire a proposito di queste aree che non sono dotate delle cosiddette “docce calde” ovvero docce di decontaminazione per gli operatori, alloggiate invece in un'altra area del reattore. Questa mancanza è stata fatta notare ai responsabili dell’impianto.

La piscina del reattore risulta attualmente piena per meno della metà del totale; circa 170 m3 residui di acque di raffreddamento, mentre ulteriori 200 m3 sono alloggiati nella cassa di espansione esterna all'edificio del reattore.
È stato inoltre sottolineato che l’acqua contenuta nella vasca viene tenuta costantemente in movimento, tramite pompaggio, per rendere il più possibile omogeneo il contenuto ed uniformare le concentrazioni degli elementi contenuti nell’acqua. Non si dovrebbero quindi registrare significative variazioni di concentrazione a seconda della quota del liquido.
Non essendo più presenti né le barre di combustibile né quelle di controllo, la parte impiantistica relativa ad esse, sita nella sala di controllo e risalente al 1957, risulta disattivata. Resta invece attiva la parte coeva relativa ai sistemi di pompaggio e quella del controllo atmosferico: una volta che le porte del reattore sono chiuse dovrebbe essere infatti presente una lieve depressione (un millesimo di atmosfera) atta ad impedire la fuoriuscita di contaminanti gassosi.

Al termine della visita al reattore Giuseppe Grillotti e l'ing. Cimini sono risultati contaminati ad un guanto e/o calzare, una volta eliminato il dispositivo di protezione il risultato è ritornato negativo.

All’esterno del reattore, sul lato sud, è presente invece uno “shelter” (riparo simile ad un container) visitabile in cui sono alloggiati alcuni rifiuti, non ancora condizionati, di II categoria, come filtri dell’aria, tubazioni, apparecchiature ed altro.
Ogni oggetto era conservato in una sacca di plastica sigillata da nastro adesivo. Una di queste presentava una lacerazione. Ogni oggetto era identificato da una etichetta di inventario.
Durante la visita dello stesso il contatore geiger di cui era dotato uno degli accompagnatori forniva dei valori che oscillavano tra gli 0,05 μSv (microSievert) e gli 0,30 μSv.

Poco distante da questo era invece collocato il magazzino dei monoliti, consistenti o in fusti di acciaio (costruiti a Piombino e costati circa 1.200€ cadauno) al cui interno sono immersi i rifiuti incorporati in malta cementizia ed eventualmente schermati con Piombo, se di nuova generazione o in contenitori costruiti in cemento armato e contenenti i rifiuti trattati nel medesimo modo, se di vecchia concezione e in altri fusti semplici.
Questi ultimi, prima che venisse costruito l’attuale magazzino, nel 2005, sono stati stoccati sotto ad una tettoia, scoperta sui quattro lati ed esposta alle intemperie. La stessa era comunque dotata di un sistema di raccolta e controllo di eventuali percolati.
L’attuale magazzino è dotato di sistema antincendio, monitoraggio atmosferico e di sistema e controllo di eventuali liquidi prodotti da perdite. E' stato realizzato con criteri antisismici, ma non è in grado di resistere all’impatto di un aereo che potrebbe precipitarvi sopra.
La spiegazione data è che non si è ritenuto necessario provvedere a queste specifiche in quanto il materiale così condizionato non presenta pericolosità tali da rendere necessarie queste misure. Nell’ipotesi di un incidente è stato calcolato (in via del tutto teorica) che la popolazione non risentirebbe di un’esposizione maggiore di 1 mSv, che rappresenta la dose massima accettabile per legge.
Durante la visita i due contatori hanno misurato oscillazioni variabili tra gli 0,30/0,60 μSv fino a raggiungere quota prossima ai 7,00 μSv se avvicinati ai monoliti contenenti il materiale ad attività maggiore.

Nella struttura sono presenti attualmente oltre 920 monoliti, ordinati cronologicamente rispetto alla produzione degli stessi, oltre a porzioni di materiale non condizionato o precondizionato, contenuto in fusti di diversa tipologia.

EDIT 20/12/'13: integrazioni al testo a seguito di alcune precisazioni dell'ing. Russo, dello staff del CISAM.

Maximiliano Bertoni

Comunicato Stampa: vendita diritti Passeggiata e sottopasso, tutto sbagliato, tutto da rifare!

L’ennesimo cambio di visione sulla vendita dei diritti della Passeggiata, da parte dell’amministrazione Betti, ci lascia semplicemente basiti.
Qualche mese fa, in Consiglio Comunale, si palesò l’intenzione, tramite l’assessore alle finanze, di vendere i diritti residui delle concessioni della Passeggiata. Intenzione motivata non tanto dalla necessità di far cassa, quanto piuttosto di introitare fondi da destinare a nuovi investimenti, vuoi per l’emergenza abitativa, per edilizia popolare o, in ogni caso, per il settore sociale.
Manovra che qualche consigliere di maggioranza, nella stessa sede, aveva giustificato, in maniera forse un po’ improvvida, etichettandola come “di sinistra”, evidentemente intendendola come una democratica e sociale ripartizione di un bene pubblico o forse facendo confusione fra Marx, Berlinguer, Migliorini e Finedil.
Oggi invece il nuovo cambio di concezione vede la vendita dei diritti della Passeggiata utile alla costruzione del sottopasso di via S. Francesco. Evidentemente anche questa è un'operazione “di sinistra” secondo i signori dell’amministrazione.
Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo: crediamo che sia sbagliato innanzitutto vedere i diritti della Passeggiata, in quanto vorrebbe dire rinunciare a entrate sicure per il bilancio e sappiamo quanto le nostre asfittiche casse ne abbiano bisogno, in favore invece di entrate una tantum. Questa operazione, figlia della politica del predecessore di Betti “di sinistra” Marcucci, è già stata sonoramente bocciata dalla storia. Abbiamo visto infatti come i denari ricavati dalla parziale vendita della Passeggiata si siano persi in mille rivoli di bilancio senza costituire un investimento strutturale per l’Ente. In secondo luogo crediamo che il progetto del sottopasso di via S. Francesco debba essere completamente rivisto, in funzione di una struttura più piccola, meno impattante sul centro abitato, meno costosa e destinata unicamente alla mobilità ciclopedonale, per cui già sono stanziati oltre 4 milioni e mezzo di euro, fermi da anni in Regione. Eventualmente prendendo anche in considerazione l'idea di costruirla nella zona dello scalo ferroviario, dotando questa fermata di un'infrastruttura utile al suo rilancio in grado, oltretutto, di ridimensionare l'intervento strutturale poichè con la necessità di attraversare un fascio ristretto di binari (tre invece di otto), con conseguente risparmio di risorse. E rendendo quindi la cifra disponibile più che sufficiente a costruire un’infrastruttura di tale tipologia.
Chiediamo quindi con forza a questa amministrazione di rinunciare a questi obiettivi “di sinistra” in favore di traguardi che abbiano come unico fine il bene comune di questa città.

MoVimento 5 Stelle Viareggio

martedì 17 dicembre 2013

Comunicato Stampa: Comandante dei Vigili Urbani, si indìca il concorso!

La frase del giorno potrebbe essere: "clamoroso al Cibali", ripetendo un’esclamazione di Sandro Ciotti. Mutuando dunque tale affermazione dall’ambito sportivo a quello politico cittadino, il paragone appare calzante con quanto emerge in questi giorni in relazione alla futura nomina del nuovo comandante della Polizia Municipale. Infatti, dopo che per mesi si era paventata una strada, ora sembra essere stata abbandonata. E’ infatti uscito dal cilindro dell’Assessore Servetti il nome del Dr. Esposito, sarà lui il nuovo comandante della Polizia Municipale, già comandante del Corpo di Montichiari. La scelta sarebbe legata alla sua “fine” conoscenza della realtà viareggina, dove peraltro non ha mai messo piede, considerando che le sue qualifiche professionali sono per nulla diverse nè superiori a quelle di soggetti già operanti nei vigili viareggini. Sia ben chiaro, che la scelta di un soggetto esterno non ci sembra cosa negativa, in quanto dovrebbe eliminare eventuali dubbi su scelte più legate a rapporti amicali che non professionali, tuttavia ci chiediamo come mai il Comune di Viareggio, tra tante persone, abbia scelto proprio il Dr. Esposito. Non sarebbe stato, forse, più onesto creare un bando per l'assegnazione di un incarico così delicato, considerando le condizioni di insicurezza in cui versa la nostra Viareggio? Ci lamentiamo continuamente della qualità del servizio svolto dalla Municipale ma, adesso, invece di affrontare il problema a 360° e fondare il recupero del rapporto con la cittadinanza, permettendo anche a figure interne di poter concorrere alla carica di dirigente, figure che di sicuro avrebbero avuto la capacità e conoscenza per gestirlo in maniera ottimale, ci si affida a un soggetto che, senza discuterne le doti professionali, è stato scelto in maniera diretta senza permettere una sana competizione professionale tra gli eventuali partecipanti a un bando. Una delle scuse giustificatrici di questa scelta sarebbero supposte divisioni all’interno dei Vigili che, però, oltre a essere un fatto del tutto infondato, scarica la responsabilità di una scelta basata solamente su dati esterni al tentativo di migliorare la qualità del servizio. Ci auguriamo che l’intendimento possa esser rivisto e che si opti per la strada del concorso, sicuramente garanzia di imparzialità e terzietà sul soggetto da scegliersi alla guida del Corpo.

MoVimento 5 Stelle Viareggio

lunedì 16 dicembre 2013

Tutti a cena col M5S Viareggio


Super cena di autofinanziamento e di Auguri!!!

Siete tutti invitati alle ore 20:30,presso la pizzeria La Taverna del Calcio (Via Monte Matanna, 10 - Viareggio) per una magnifica cena di Natale...con serata karaoke.

Menù adulti
Pizza a scelta, birra e caffè: 13€ + 2 di autofinanziamento (tot. 15€)

Menù bambini:
Pizza a scelta/pasta, coca/acqua: 10€ 

Per l'evento Facebook, cliccate qui.
 
Se mancate siete del PD, sapevatelo! ;-)

mercoledì 4 dicembre 2013

Comunicato Stampa: il Prof. Cinelli colpisce ancora!

Il Professor Cinelli colpisce ancora! 
Non è il titolo di un nuovo film di George Lucas, quanto piuttosto il risultato di un'attività svoltasi in modo tale da giungere a un determinato scopo più che verificarne i presupposti. Il Comune sembra non avere risorse per curare le piante, ma questo non ci sembra debba essere un buon motivo per certificare l’abbattimento di piante sane. 
E' cronaca di questi giorni, infatti, il caso di alcuni alberi apparentemente in buone condizioni, giudicati però pericolosi dal sopracitato tecnico - che ha ricevuto l’incarico ex nomina del Commissario Prefettizio - e dopo una sbrigativa perizia per questo abbattuti. 
Il merito della nostra polemica sta proprio qua: nella affidabilità di stime che per loro natura scientifica necessiterebbero di valutazioni costose e che in assenza di liquidità vengono lasciate non al caso ma all’occhio, seppur di un esperto, sempre di un uomo. Ci chiediamo il perché di tanta fretta in questo caso, che ricorda molto quello della via Zanardelli in cui altri due storici pini (che hanno superato indenni la prova delle intemperie) avrebbero dovuto subire la stessa sorte.
Tutto questo avviene con buona pace dei numerosi casi di cedimenti improvvisi, l'ultimo nella Pineta di Ponente all'incrocio tra via Zara e via Battisti, che ha distrutto il parco giochi dei bambini, e quello meno recente di altri due pini, su uno dei quali (a Torre del Lago) era già stata condotta analoga perizia dallo stesso Cinelli con risultato assai diverso, che schiantandosi a terra e travolgendo una autovettura ciascuno, hanno sfiorato la tragedia. Valutazioni a nostro giudizio impossibili da fare senza metodi approfonditi e che, come nei casi sopraindicati, non possono che essere il frutto di una prima impressione poi rivelatasi errata.
Con tutto il rispetto per la persona e per la sua professione, ci pare che il dottor Cinelli brancoli un po' nel buio, con valutazioni errate in eccesso o in difetto. 
A farne le spese però sono (oltre alle casse del Comune costretto a pagare perizie, tagli e risarcimenti) unicamente i viareggini che vedono depauperare giorno per giorno il patrimonio verde della propria città, senza un effettivo guadagno in sicurezza. Non è forse il caso che il Comune di Viareggio cominci a cambiare registro anche nel campo del verde urbano, esprimendo valutazioni peritali che siano il frutto di indagini scientifiche appropriate? Dove ciò non fosse possibile, non è forse il caso di procedere al taglio solo delle piante che rappresentano un pericolo imminente e concreto per l’incolumità pubblica, in ogni caso facendo pagare a chi di dovere eventuali errori commessi, così come pagano i cittadini per ciò che quotidianamente sbagliano?

Movimento 5 Stelle Viareggio