venerdì 27 dicembre 2013

Comunicato Stampa: Vorremmo un tavolo di confronto sul Porto

proposta di progetto sul porto del M5S Viareggio
Il MoVimento 5 Stelle di Viareggio chiede un tavolo di confronto sul porto!
Sono passati quasi due mesi dalla presentazione del progetto del M5S sul porto, nel quale si prospettava un'estrapolazione dei punti migliori del PRP 2007 e un riassetto sia estetico che funzionale del porto.
Non ci chiediamo il perché di questo silenzio da parte di tutte le altre fazioni politiche: non è questo che ci interessa. A noi interessa risolvere i problemi che affliggono tutta la nostra città e, in questo caso, il porto.
A tal proposito, vogliamo mettere in chiaro che secondo noi il prolungamento della via Coppino e la costruzione della banchina commerciale come da PRP 2007, di cui si è ultimamente parlato e letto molto, nel panorama odierno rischiano seriamente di diventare un inutile sperpero di denaro, se non addirittura un danno per il porto di domani.
Perciò vorremmo che fosse istituito subito un tavolo di confronto con le varie categorie della nautica, con l'amministrazione comunale e con l'Autorità portuale, tutti insieme, per approfondire la via che abbiamo segnalato e per far sì, insieme a loro, che il porto di Viareggio esca di nuovo sfolgorante dal buio nel quale è caduto da oltre dieci anni.
Visti i messaggi mandati dal Governatore della Regione Toscana riguardo ai fondi che ci verrebbero destinati, non c'è altro minuto da perdere!
Non pensiamo che la nostra ricetta possa essere quella giusta al 100%, ma siamo certi che solo una condivisione di sforzi e di punti di vista possa portare a qualcosa di velocemente realizzabile, ben finalizzato ed estremamente utile al bene di tutta la città.
Un concreto spunto iniziale l'abbiamo messo in campo. Adesso l'amministrazione comunale organizzi questo tavolo, le sedie le portiamo noi!

MoVimento 5 Stelle Viareggio

martedì 24 dicembre 2013

Buone Feste

Buon Natale a chi non molla, a chi non molla mai. A chi non ha quasi più nulla e oggi si siede a tavola e si scambia uno sguardo fiero, d'acciaio, con la moglie e i suoi figli e questo gli basta. A chi ha l'orgoglio di non essere un corrotto, un mafioso, un parassita del Sistema, di non appartenere alla folta schiera di chi ha piegato la schiena e si è venduto l'anima. Buon Natale a chi crede in se stesso, a chi non si arrende e al mattino, al risveglio, ha la soddisfazione di guardarsi allo specchio. Buon Natale a chi non chiede favori, a chi non si umilia, a chi vive ogni giorno come se fosse l'ultimo. Buon Natale a chi non abbassa la testa di fronte all'arroganza, al potente, a chi non si volta dall'altra parte di fronte a un sopruso, piccolo o grande. Buon Natale a chi non ha paura del futuro, ma lo affronta come una sfida che sa di poter vincere. Buon Natale a chi non abbandona la nave, l'azienda, la fabbrica, all'operaio che lotta per il suo posto di lavoro come se fosse in guerra (ed è in guerra) e al piccolo imprenditore che non chiude neppure se gli sparano. Buon Natale a chi non si aspetta un aiuto dagli altri, ma è sempre pronto a offrirlo. Buon Natale ai ragazzi e alle ragazze del MoVimento 5 Stelle che lo passano al freddo, nei banchetti per raccogliere le firme. Buon Natale ai rompicoglioni, a chi si indigna ancora e ancora e non smette mai di farlo, non si stanca e non accetta le ingiustizie e non lo fermi, non puoi fermarlo. Buon Natale a chi si fa Stato in assenza di uno Stato e dedica il suo tempo alle persone che non hanno niente, ai malati, agli ultimi, ai dimenticati, a chi non ha voce. Buon Natale a chi non crede alla Fortuna e neppure alla Speranza, ma si crea da solo il suo destino. Buon Natale a chi non accetta compromessi, a chi non tollera i ricatti, le minacce. Buon Natale a chi si rifiuta di stare a guardare di fronte allo sfascio dell'Italia e all'arroganza della Casta.
Buon Natale a Cinque Stelle da Beppe Grillo.

lunedì 23 dicembre 2013

Comunicato Stampa: l'apertura di Zara in Passeggiata

Sono troppe le piccole attività che, a causa del proliferarsi dei punti vendita della grande distribuzione, voluta dalle passate amministrazioni, sono state costrette a chiudere. Ma al peggio non c'è mai fine, così la giunta Betti ha pensato di concedere alla "Margherita spa" di subaffittare il cinema Eolo e negozi adiacenti alla famosa ditta Zara, aprendo così un megastore in Passeggiata, contrariamente a tutte le politiche economiche del passato. I 40 nuovi posti di lavoro sono niente rispetto a quelli che verranno perduti nelle molteplici attività destinate, da una scorretta concorrenza, alla chiusura. Così la maggioranza potrà accontentare l'unico soggetto Margherita spa (che ricordiamo già possessore di 7 concessioni tutte sub-affittate a cifre assai maggiori del canone pagato al Comune) con le classiche rendite di posizione del cui contrasto si è fatto novello paladino persino il governatore Rossi. Pensavamo che le politiche del centro sinistra fossero dalla parte dei cittadini e non di poche decine di persone. Con queste rendite di posizione in Passeggiata, al mercato, in pineta, al porto o al vialone si mantengono chiuse molte attività per più di tre mesi (cosa mai vista a Viareggio) in spregio al regolamento del capitolato delle concessioni. Il sindaco Betti dovrebbe chiarire la sua volontà nel voler continuare a "difendere" queste rendite di posizione che sappiamo essere, a fronte di un piccolo beneficio economico alle casse comunali (rispetto a quanto viene incassato dai concessionari) un grande danno all'immagine della città di Viareggio. Due parole poi è doveroso spenderle sul futuro ruolo che, nel panorama dell'abbigliamento, offrirà un negozio come Zara. Non è cosa da poco che la multinazionale spagnola - di proprietà di Amancio Ortega, uno degli uomini più ricchi del mondo - venga regolarmente "denunciata" da varie ONG internazionali, insieme all'azienda spagnola INDITEX (che esporta i capi con il marchio Zara) per lo sfruttamento dei lavoratori; dubbio anche l'utilizzo di sostanze chimiche pericolose, alle quali altri big del tessile hanno rinunciato da tempo. Cosa vogliamo fare di Viareggio? Realizzare il principio del "fast fashion" simile al cibo spazzatura del fast food e all'arredamento tutto uguale di Ikea? Ciò che ci manca è il libero arbitrio, capacità che può darci solo la conoscenza, la consapevolezza di un nuovo modo di pensare, di agire e, quindi, di osare. Usiamo spesso la formula "rompere gli schemi"... Facciamolo! Ne abbiamo la possibilità. Smettiamola con il "tanto a poco" e ridiamo espressione allo stile locale, allo stile italiano, magari riproponendo l'esposizione di arte proprio in quei piccoli negozi abbandonati a se stessi.


MoVimento 5 Stelle Viareggio

mercoledì 18 dicembre 2013

​Resoconto dell’ispezione alla struttura del CISAM


Nella mattina del 17 dicembre 2013 il gruppo, composto dal Portavoce parlamentare Massimo Artini e da Christian Balloni, Giuseppe Grillotti, Marco Valiani, attivisti di Livorno e dal Portavoce comunale di Viareggio Maximiliano Bertoni, si è recato alla sede del CISAM per condurre un’ispezione delle strutture e valutare il processo di dismissione (decommissioning) del reattore sperimentale e della componentistica associata.

A rispondere alle domande e ad accompagnarci nel sopralluogo, oltre all’Ammiraglio Domenico De Bernardo, erano presenti tecnici e responsabili dell’Esercito e della Marina Militare.

Buona parte delle domande è stata posta durante il briefing iniziale, le altre durante la visita.



La prima questione affrontata è stata quella riguardante il Trizio contenuto nelle acque di raffreddamento e schermatura del reattore, sotto forma di “acqua triziata” HTO. Premettendo che i livelli di Trizio si sono ridotti a quasi un ottavo in conseguenza al tempo di decadimento del radionuclide (di circa 12 anni) essi sono poi rimasti pressoché invariati a seguito del trattamento per evaporazione, attestandosi sui 55/80 Bq/L.
A detta dell’Ammiraglio e del suo staff il Trizio non rappresenta un problema in quanto, oltre ad una bassa energia di decadimento e ad una concentrazione comunque sotto i limiti di legge (che sono convenzioni basate sull’esposizione di un bambino prodottasi dall’insieme di 1000 ore di navigazione sulle acque contaminate, 100 ore di balneazione nelle stesse e ripetuto ingerimento di prodotti coltivati utilizzando la stessa per irrigazione) esse saranno diluite con un fattore di 1 a 1500 e questa - a parere dei militari - rimane, comunque, la scelta migliore.
Si aggiunge a questo che l’impianto di distillazione sottovuoto (di cui si allega il MANUALE D'USO) di proprietà del CISAM, costato 200.000€, costruito dall’azienda Formeco Srl di Padova ed in uso alla Lainsa (vincitrice dell’appalto per il trattamento delle acque) è stato definito come la migliore tecnologia attualmente disponibile, con la capacità di abbattimento e rimozione del 99,9% dei componenti radioattivi. Questo a differenza delle resine a scambio ionico, in possesso dell’impianto e che sono rimaste attive dalla chiusura dello stesso (1980) fino al 1998, che hanno una capacità di abbattimento dell'attività dei radionuclidi pari al 98% degli elementi presenti. Anche questo sistema non sarebbe, comunque, in grado di eliminare l’acqua triziata e si presenterebbe come maggiormente oneroso.

L’Ammiraglio ha più volte dichiarato di aver utilizzato i sistemi più economici che, allo stesso tempo, rappresentassero la migliore soluzione possibile, e di aver perseguito lo scopo di massima riduzione del volume di rifiuto da stoccare, rappresentando questo un costo cospicuo a lungo termine. Ha poi spiegato che la parte solida rimanente, dopo il trattamento di distillazione, sarà pari ad un centesimo del volume di partenza: 7,5 m3.
L'Ammiraglio ha inoltre precisato che non si è voluto procedere ad uno scarico delle acque della piscina tal quale, senza trattamento (anche se questo avrebbe rispettato le formule di scarico), per fornire ulteriore tutela e garanzia alla salute pubblica.
Parimenti non si è proceduto allo scarico diretto in mare, per avere la possibilità, tramite campionamento di “bianchi” delle matrici ambientali (acque, sedimenti, pesci, ecc) del Canale dei Navicelli, di visionare costantemente l’eventuale impatto sull’ambiente apportato dallo scarico.

L’Ammiraglio non ha potuto fornire dati sulla mortalità per cancro dei lavoratori operanti nel corso degli anni dell’attività dell’impianto in quanto non in suo possesso ma del Ministero della Difesa. Il Deputato Artini si è impegnato a reperire gli stessi presso il Ministero competente.

L’Ammiraglio ha tenuto a smentire che al CISAM fosse stoccata componentistica proveniente da sommergibili russi. Ha invece asserito che presso lo stesso sono presenti barre stabilizzatrici in uranio impoverito e parti di aeromobile (nello specifico elicotteri), provenienti dal deposito di La Spezia nel 2004, già inglobati in malta cementizia, all'interno di monoliti, prima del trasporto e stoccate nel deposito. Nella struttura sono anche stoccati rifiuti provenienti da ospedali, ma unicamente quelli militari.

L’Ammiraglio ed il suo staff si sono mostrati disponibili ad un campionamento e ad analisi condotte da un laboratorio terzo ad ENEA o ARPAT, nel rispetto di protocollo di campionamento, trattamento e conservazione dei campioni, standardizzato. È stato fatto presente che ogni campionamento effettuato fino ad ora è stato condotto prelevando tre dosi di ogni tipologia di acqua analizzata: una per l’analisi di ENEA, una per le analisi interne ed una per eventuali analisi di revisione. Il costo della singola analisi è di € 9.000, senza la valutazione del costo della progettazione del protocollo e del campionamento (si stima sui € 15.000, comprensivo del costo di un laboratorio privato in quanto ENEA ha costi più bassi del normale).

La strumentazione per l’evaporazione è alloggiata in una struttura esterna al reattore, comunicante con lo stesso tramite un tubo incamiciato utilizzato per prelevare - previa filtrazione di eventuale materiale sospeso - in continuo l’acqua.
L’impianto è stato fermato unicamente in corrispondenza delle operazioni di pulizia effettuate dopo il trattamento dei primi 6 lotti. Si procederà d’ora in poi a stopparlo dopo il trattamento di 5 porzioni in quanto sono stati osservati aumenti nella concentrazioni di Cesio-137 alla sesta quota trattata.
L’acqua, dopo le operazioni di trattamento, viene conservata per un mese, in attesa dei risultati delle analisi, in appositi contenitori in PVC (acquistati da un’azienda di Pisa) e vetroresina (forniti dalla Lainsa) da dove viene poi trasferita, mediante autobotte attrezzata (sempre la medesima), all’impianto di depurazione di Pisa Sud, dove viene diluita e riversata nel Canale dei Navicelli.
Sotto ai contenitori è posta una guaina in PVC con bordi rialzati, atta a contenere eventuali perdite.
Si è empiricamente osservato che l’acqua stoccata nei contenitori di vetroresina presenta valori di radioattività leggermente più alti di quella conservata nei barili di PVC (NdR probabilmente a causa di fenomeni di adsorbimento causati dalla differenza di porosità del materiale).

Durante la visita delle porzioni di impianto successive abbiamo indossato dei rilevatori di radiazione totale assorbita (in milliSievert) che si sono mantenuti sempre a livello zero.

All’interno dell’edificio del reattore sono state allestite delle camere interne protette o strutture SAS (Safety Area Service) aree di contenimento entro le quali sarà lavorato e tagliato il materiale ferroso proveniente dalla piscina, senza necessità quindi di operare all’interno della stessa utilizzando l’acqua come schermo.
C’è da dire a proposito di queste aree che non sono dotate delle cosiddette “docce calde” ovvero docce di decontaminazione per gli operatori, alloggiate invece in un'altra area del reattore. Questa mancanza è stata fatta notare ai responsabili dell’impianto.

La piscina del reattore risulta attualmente piena per meno della metà del totale; circa 170 m3 residui di acque di raffreddamento, mentre ulteriori 200 m3 sono alloggiati nella cassa di espansione esterna all'edificio del reattore.
È stato inoltre sottolineato che l’acqua contenuta nella vasca viene tenuta costantemente in movimento, tramite pompaggio, per rendere il più possibile omogeneo il contenuto ed uniformare le concentrazioni degli elementi contenuti nell’acqua. Non si dovrebbero quindi registrare significative variazioni di concentrazione a seconda della quota del liquido.
Non essendo più presenti né le barre di combustibile né quelle di controllo, la parte impiantistica relativa ad esse, sita nella sala di controllo e risalente al 1957, risulta disattivata. Resta invece attiva la parte coeva relativa ai sistemi di pompaggio e quella del controllo atmosferico: una volta che le porte del reattore sono chiuse dovrebbe essere infatti presente una lieve depressione (un millesimo di atmosfera) atta ad impedire la fuoriuscita di contaminanti gassosi.

Al termine della visita al reattore Giuseppe Grillotti e l'ing. Cimini sono risultati contaminati ad un guanto e/o calzare, una volta eliminato il dispositivo di protezione il risultato è ritornato negativo.

All’esterno del reattore, sul lato sud, è presente invece uno “shelter” (riparo simile ad un container) visitabile in cui sono alloggiati alcuni rifiuti, non ancora condizionati, di II categoria, come filtri dell’aria, tubazioni, apparecchiature ed altro.
Ogni oggetto era conservato in una sacca di plastica sigillata da nastro adesivo. Una di queste presentava una lacerazione. Ogni oggetto era identificato da una etichetta di inventario.
Durante la visita dello stesso il contatore geiger di cui era dotato uno degli accompagnatori forniva dei valori che oscillavano tra gli 0,05 μSv (microSievert) e gli 0,30 μSv.

Poco distante da questo era invece collocato il magazzino dei monoliti, consistenti o in fusti di acciaio (costruiti a Piombino e costati circa 1.200€ cadauno) al cui interno sono immersi i rifiuti incorporati in malta cementizia ed eventualmente schermati con Piombo, se di nuova generazione o in contenitori costruiti in cemento armato e contenenti i rifiuti trattati nel medesimo modo, se di vecchia concezione e in altri fusti semplici.
Questi ultimi, prima che venisse costruito l’attuale magazzino, nel 2005, sono stati stoccati sotto ad una tettoia, scoperta sui quattro lati ed esposta alle intemperie. La stessa era comunque dotata di un sistema di raccolta e controllo di eventuali percolati.
L’attuale magazzino è dotato di sistema antincendio, monitoraggio atmosferico e di sistema e controllo di eventuali liquidi prodotti da perdite. E' stato realizzato con criteri antisismici, ma non è in grado di resistere all’impatto di un aereo che potrebbe precipitarvi sopra.
La spiegazione data è che non si è ritenuto necessario provvedere a queste specifiche in quanto il materiale così condizionato non presenta pericolosità tali da rendere necessarie queste misure. Nell’ipotesi di un incidente è stato calcolato (in via del tutto teorica) che la popolazione non risentirebbe di un’esposizione maggiore di 1 mSv, che rappresenta la dose massima accettabile per legge.
Durante la visita i due contatori hanno misurato oscillazioni variabili tra gli 0,30/0,60 μSv fino a raggiungere quota prossima ai 7,00 μSv se avvicinati ai monoliti contenenti il materiale ad attività maggiore.

Nella struttura sono presenti attualmente oltre 920 monoliti, ordinati cronologicamente rispetto alla produzione degli stessi, oltre a porzioni di materiale non condizionato o precondizionato, contenuto in fusti di diversa tipologia.

EDIT 20/12/'13: integrazioni al testo a seguito di alcune precisazioni dell'ing. Russo, dello staff del CISAM.

Maximiliano Bertoni

Comunicato Stampa: vendita diritti Passeggiata e sottopasso, tutto sbagliato, tutto da rifare!

L’ennesimo cambio di visione sulla vendita dei diritti della Passeggiata, da parte dell’amministrazione Betti, ci lascia semplicemente basiti.
Qualche mese fa, in Consiglio Comunale, si palesò l’intenzione, tramite l’assessore alle finanze, di vendere i diritti residui delle concessioni della Passeggiata. Intenzione motivata non tanto dalla necessità di far cassa, quanto piuttosto di introitare fondi da destinare a nuovi investimenti, vuoi per l’emergenza abitativa, per edilizia popolare o, in ogni caso, per il settore sociale.
Manovra che qualche consigliere di maggioranza, nella stessa sede, aveva giustificato, in maniera forse un po’ improvvida, etichettandola come “di sinistra”, evidentemente intendendola come una democratica e sociale ripartizione di un bene pubblico o forse facendo confusione fra Marx, Berlinguer, Migliorini e Finedil.
Oggi invece il nuovo cambio di concezione vede la vendita dei diritti della Passeggiata utile alla costruzione del sottopasso di via S. Francesco. Evidentemente anche questa è un'operazione “di sinistra” secondo i signori dell’amministrazione.
Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo: crediamo che sia sbagliato innanzitutto vedere i diritti della Passeggiata, in quanto vorrebbe dire rinunciare a entrate sicure per il bilancio e sappiamo quanto le nostre asfittiche casse ne abbiano bisogno, in favore invece di entrate una tantum. Questa operazione, figlia della politica del predecessore di Betti “di sinistra” Marcucci, è già stata sonoramente bocciata dalla storia. Abbiamo visto infatti come i denari ricavati dalla parziale vendita della Passeggiata si siano persi in mille rivoli di bilancio senza costituire un investimento strutturale per l’Ente. In secondo luogo crediamo che il progetto del sottopasso di via S. Francesco debba essere completamente rivisto, in funzione di una struttura più piccola, meno impattante sul centro abitato, meno costosa e destinata unicamente alla mobilità ciclopedonale, per cui già sono stanziati oltre 4 milioni e mezzo di euro, fermi da anni in Regione. Eventualmente prendendo anche in considerazione l'idea di costruirla nella zona dello scalo ferroviario, dotando questa fermata di un'infrastruttura utile al suo rilancio in grado, oltretutto, di ridimensionare l'intervento strutturale poichè con la necessità di attraversare un fascio ristretto di binari (tre invece di otto), con conseguente risparmio di risorse. E rendendo quindi la cifra disponibile più che sufficiente a costruire un’infrastruttura di tale tipologia.
Chiediamo quindi con forza a questa amministrazione di rinunciare a questi obiettivi “di sinistra” in favore di traguardi che abbiano come unico fine il bene comune di questa città.

MoVimento 5 Stelle Viareggio

martedì 17 dicembre 2013

Comunicato Stampa: Comandante dei Vigili Urbani, si indìca il concorso!

La frase del giorno potrebbe essere: "clamoroso al Cibali", ripetendo un’esclamazione di Sandro Ciotti. Mutuando dunque tale affermazione dall’ambito sportivo a quello politico cittadino, il paragone appare calzante con quanto emerge in questi giorni in relazione alla futura nomina del nuovo comandante della Polizia Municipale. Infatti, dopo che per mesi si era paventata una strada, ora sembra essere stata abbandonata. E’ infatti uscito dal cilindro dell’Assessore Servetti il nome del Dr. Esposito, sarà lui il nuovo comandante della Polizia Municipale, già comandante del Corpo di Montichiari. La scelta sarebbe legata alla sua “fine” conoscenza della realtà viareggina, dove peraltro non ha mai messo piede, considerando che le sue qualifiche professionali sono per nulla diverse nè superiori a quelle di soggetti già operanti nei vigili viareggini. Sia ben chiaro, che la scelta di un soggetto esterno non ci sembra cosa negativa, in quanto dovrebbe eliminare eventuali dubbi su scelte più legate a rapporti amicali che non professionali, tuttavia ci chiediamo come mai il Comune di Viareggio, tra tante persone, abbia scelto proprio il Dr. Esposito. Non sarebbe stato, forse, più onesto creare un bando per l'assegnazione di un incarico così delicato, considerando le condizioni di insicurezza in cui versa la nostra Viareggio? Ci lamentiamo continuamente della qualità del servizio svolto dalla Municipale ma, adesso, invece di affrontare il problema a 360° e fondare il recupero del rapporto con la cittadinanza, permettendo anche a figure interne di poter concorrere alla carica di dirigente, figure che di sicuro avrebbero avuto la capacità e conoscenza per gestirlo in maniera ottimale, ci si affida a un soggetto che, senza discuterne le doti professionali, è stato scelto in maniera diretta senza permettere una sana competizione professionale tra gli eventuali partecipanti a un bando. Una delle scuse giustificatrici di questa scelta sarebbero supposte divisioni all’interno dei Vigili che, però, oltre a essere un fatto del tutto infondato, scarica la responsabilità di una scelta basata solamente su dati esterni al tentativo di migliorare la qualità del servizio. Ci auguriamo che l’intendimento possa esser rivisto e che si opti per la strada del concorso, sicuramente garanzia di imparzialità e terzietà sul soggetto da scegliersi alla guida del Corpo.

MoVimento 5 Stelle Viareggio

lunedì 16 dicembre 2013

Tutti a cena col M5S Viareggio


Super cena di autofinanziamento e di Auguri!!!

Siete tutti invitati alle ore 20:30,presso la pizzeria La Taverna del Calcio (Via Monte Matanna, 10 - Viareggio) per una magnifica cena di Natale...con serata karaoke.

Menù adulti
Pizza a scelta, birra e caffè: 13€ + 2 di autofinanziamento (tot. 15€)

Menù bambini:
Pizza a scelta/pasta, coca/acqua: 10€ 

Per l'evento Facebook, cliccate qui.
 
Se mancate siete del PD, sapevatelo! ;-)

mercoledì 4 dicembre 2013

Comunicato Stampa: il Prof. Cinelli colpisce ancora!

Il Professor Cinelli colpisce ancora! 
Non è il titolo di un nuovo film di George Lucas, quanto piuttosto il risultato di un'attività svoltasi in modo tale da giungere a un determinato scopo più che verificarne i presupposti. Il Comune sembra non avere risorse per curare le piante, ma questo non ci sembra debba essere un buon motivo per certificare l’abbattimento di piante sane. 
E' cronaca di questi giorni, infatti, il caso di alcuni alberi apparentemente in buone condizioni, giudicati però pericolosi dal sopracitato tecnico - che ha ricevuto l’incarico ex nomina del Commissario Prefettizio - e dopo una sbrigativa perizia per questo abbattuti. 
Il merito della nostra polemica sta proprio qua: nella affidabilità di stime che per loro natura scientifica necessiterebbero di valutazioni costose e che in assenza di liquidità vengono lasciate non al caso ma all’occhio, seppur di un esperto, sempre di un uomo. Ci chiediamo il perché di tanta fretta in questo caso, che ricorda molto quello della via Zanardelli in cui altri due storici pini (che hanno superato indenni la prova delle intemperie) avrebbero dovuto subire la stessa sorte.
Tutto questo avviene con buona pace dei numerosi casi di cedimenti improvvisi, l'ultimo nella Pineta di Ponente all'incrocio tra via Zara e via Battisti, che ha distrutto il parco giochi dei bambini, e quello meno recente di altri due pini, su uno dei quali (a Torre del Lago) era già stata condotta analoga perizia dallo stesso Cinelli con risultato assai diverso, che schiantandosi a terra e travolgendo una autovettura ciascuno, hanno sfiorato la tragedia. Valutazioni a nostro giudizio impossibili da fare senza metodi approfonditi e che, come nei casi sopraindicati, non possono che essere il frutto di una prima impressione poi rivelatasi errata.
Con tutto il rispetto per la persona e per la sua professione, ci pare che il dottor Cinelli brancoli un po' nel buio, con valutazioni errate in eccesso o in difetto. 
A farne le spese però sono (oltre alle casse del Comune costretto a pagare perizie, tagli e risarcimenti) unicamente i viareggini che vedono depauperare giorno per giorno il patrimonio verde della propria città, senza un effettivo guadagno in sicurezza. Non è forse il caso che il Comune di Viareggio cominci a cambiare registro anche nel campo del verde urbano, esprimendo valutazioni peritali che siano il frutto di indagini scientifiche appropriate? Dove ciò non fosse possibile, non è forse il caso di procedere al taglio solo delle piante che rappresentano un pericolo imminente e concreto per l’incolumità pubblica, in ogni caso facendo pagare a chi di dovere eventuali errori commessi, così come pagano i cittadini per ciò che quotidianamente sbagliano?

Movimento 5 Stelle Viareggio

sabato 30 novembre 2013

Comunicato Stampa: E' sabbia? No! E' oro!

Si fa un gran parlare, in questi giorni sui media, di spiagge libere; le dichiarazioni provengono dai politici dei vari schieramenti e dai concessionari balneari.
Ricordiamo che solo pochi mesi fà, in campagna elettorale, sia i concessionari balneari che l'odierna maggioranza, concordavano sul far nascere addirittura 3 spiagge libere nel tratto molo-Principe di Piemonte.
A tal riguardo, il Movimento 5 Stelle, in linea con uno dei suoi principi fondanti, ovvero la difesa dei beni comuni, ha protocollato (in tempi non sospetti) una mozione consiliare in cui si chiede il ripristino delle spiagge libere nelle porzioni di arenile antistanti le piazze pubbliche.
"Coincidenza" vuole che il dibattito sul tema "spiagge libere" sia partito solo successivamente a tale atto.
La legge finanziaria del 2007 art.1 comma 254 prevede espressamente sussista un giusto equilibrio tra aree concesse ai privati e arenili liberi facilmente fruibili; prevede, inoltre, che la pulizia delle spiagge libere sia obbligatoria e che tale incombenza sia a carico del Comune che, in assenza di disponibilità di mezzi e/o fondi, fa obbligo agli stabilimenti confinanti di provvedere.
Facciamo presente che la situazione sociale è drammatica e un dovere primario di chi amministra il bene pubblico, anche ai piani più bassi come l’ente Comune, è quello di mettere a disposizione di tutti i cittadini la possibilità di godere liberamente e gratis di ciò che la natura ha offerto alla nostra città, fornendo una semplice e naturale alternativa a chi non si può permettere l’affitto/permanenza in uno stabilimento attrezzato.
L’alternativa spiaggia libera non confinata ai margini della città è un diritto, non una concessione.

Movimento 5 Stelle Viareggio

mercoledì 27 novembre 2013

Comunicato Stampa: Il declassamento della Stazione di Viareggio

E' notizia di questi giorni che la linea ferroviaria tirrenica sarà presto oggetto di un ulteriore declassamento, consistente nel taglio di Intercity e Frecciabianca, oggi svolgenti servizio sulla tratta. 
Il Sindaco Betti, forse venuto a conoscenza della questione mentre si recava da Ettore Scola a Roma, per scusarsi della figuraccia rimediata, ha affermato che farà il possibile per evitare questa sciagura.
L’unico modo per poter scongiurare la nefasta ipotesi di un taglio è quello di un’azione sinergica tra gli enti locali e la dirigenza di Trenitalia. L’obiettivo deve essere quello di far riconoscere il valore della realtà, che vede la Versilia e il suo circondario nella necessità di essere velocemente e frequentemente collegata con le altre zone dell’Italia, in particolar modo con quelle che sono fulcro economico e commerciale. E' necessario uscire dalla visione del trasporto ferrato che ha come unico asse quello Roma-Firenze-Milano. Non si deve temere di reclamare per il nostro territorio un numero minimo di convogli veloci, che forniscano un servizio fondamentale per le attuali condizioni generali di trasporto.
Sono lontani gli anni in cui, sulla scia dei meriti politici e “diplomatici” del Senatore Barsacchi, la stazione Viareggio aveva un prestigio tale da fare sostare praticamente tutti i treni. Pretendere un collegamento frequente con Roma, Torino, Milano e la possibilità di viaggiare di notte con destinazioni come il sud Italia o l’Europa è volere il bene dei cittadini, dell’ambiente e il rispetto di un criterio di equità, che deve vedere la Versilia collegata alle zone suddette in modo adeguato e funzionale. Senza dimenticare l’atavico problema della linea via Lucca-Pistoia, che rende difficoltoso perfino il raggiungimento di Firenze.
La soluzione deve perciò essere ricercata in maniera sinergica tramite tutti i rappresentanti delle amministrazioni interessate, che dovranno far sentire la propria voce in modo unitario nelle sedi competenti, arrivando - se necessario - a prendere posizioni drastiche. La partita che si gioca è quella del valore che viene dato a una terra e ai cittadini che vi abitano e non può essere persa a nessun costo: i lavoratori, gli studenti e tutti gli abitanti hanno il diritto di usare il treno in modo comodo, sicuro e funzionale, non solo nel trasporto regionale, ma anche in quello di lunga percorrenza.
Viareggio, anche in considerazione di ciò che le Ferrovie dello Stato devono alla città, deve tornare ad avere una stazione di prima fascia, non smantellata, ma rilanciata.

MoVimento 5 Stelle Viareggio

domenica 24 novembre 2013

Dicono di Noi, il porto, il progetto.


Alla luce di quanto stipulato in Consiglio Comunale, dove il Sindaco si è impegnato, con un piano esecutivo di lavori e decisioni, a ridare al nostro porto rilevanza internazionale, sia in materia di traffico commerciale che da diporto, il Movimento 5 Stelle Viareggio, attraverso una conferenza stampa, ha ritenuto opportuno portare a conoscenza della cittadinanza, quanto segue: in primis, il progetto che ha stilato basato sulla risoluzione definitiva al problema dell'insabbiamento; la razionalizzazione dell'uso delle banchine; la nuova logistica generale del porto, improntata ad un suo sviluppo futuro (prossimo); la gestione di saloni nautici apportatori di ricchezza nel nostro territorio.

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Ribadiamo, come già fatto in altre sedi, il diniego ad un eventuale frazionamento della Polo Nautico ed alla privatizzazione della Viareggio Porto.

Riteniamo altresì necessario un utilizzo di personale educato e qualificato nelle zone di ormeggio, in quanto, a nostro parere, è fondamentale la disciplina e la passione nel lavoro, sia come punto di partenza che come base per una buona gestione delle risorse.

Infine, ci auspichiamo il rispetto delle regole stilate dalla Capitaneria di Porto attraverso le proprie ordinanze e le leggi del codice della navigazione , il dovuto e costante controllo di cui sopra, affinché il porto torni ad essere una risorsa economica fondamentale per la città.

Portiamo di seguito le nostre proposte atte a migliorare l'aspetto di un porto che allo stato attuale risulta essere non all'altezza delle sue aspettative, ma anche per creare una fonte di guadagno per tutta la città e i cittadini che la vivono .
Eliminare il problema dell'insabbiamento costruendo una barra perpendicolare alla diga foranea (secondo il progetto del 1984 redatto dal professor Milano) che intercetti la sabbia trasportata dalle correnti dominanti da sud e la trasporti, tramite l'uso di un sabbiodotto, attivo anche all'imboccatura ed al Triangolino, per poi depositarla in mare di fronte a piazza Mazzini, dove la medesima corrente la trascinerà verso nord, distribuendola in modo naturale.

La nostra proposta per il porto parte da una seria e continuativa visione dello stesso durante tutto l'anno e anche attraverso una modifica del piano regolatore del porto datato 2007.
Noi pensiamo che il porto abbia solo bisogno di alcune varianti da apportare alle banchine già esistenti, ma soprattutto di un aspetto estetico che latita da molti anni.
Come previsto dal piano regolatore del porto del 2007 siamo propensi a rinnovare il ponte girante, attualmente distante 120 cm dal livello dell'acqua e che il nuovo progetto sembra portare ad almeno 2,90 metri. Attualmente non abbiamo ancora avuto risposta riguardo alla considerazione dei valori di marea che si aggirano intorno ai 40 cm , questo per far si che diversi tipi di piccole imbarcazioni possano approdare all'interno della darsena LUCCA che potremmo richiamare "darsena del viareggino", darsena che attraverso l'inserimento di un pontile galleggiante (di risulta dopo i lavori alla Madonnina) riuscirebbe ad ospitare circa 90 imbarcazioni che oscillano tra i 6/8 metri .
Valorizzare e regolarizzare i posti barca lungo il canale, misura da prendere in considerazione in maniera seria e produttiva, creando posti con relativi servizi e oneri da parte dei proprietari delle imbarcazioni .
Una nuova distribuzione delle banchine sarebbe necessaria per rendere anche particolare e affascinante un porto che allo stato attuale sembra un ricovero per barche di tutti i tipi .
Nella darsena Toscana approfittando dell'esistenza di costruzioni dedite alla vendita del pesce fresco potremmo far attraccare le piccole /medie barche da pesca aumentando volendo le strutture per la vendita e creando una vera e propria zona di vendita tipica di una città di mare .
Creare una banchina per le barche d'epoca nella Darsena Italia, visto che a Viareggio esistono aziende dedite a questa attività, pensiamo sia fondamentale, non solo per le stesse, ma anche per dare un impronta chiara, visto che allo stato attuale pochissimi porti hanno questa peculiarità, attirando nuove imbarcazioni che possano fungere anche da attrazione turistica.
Nella stessa darsena dedicare le banchine a nord e a sud alle imbarcazioni/navi da diporto dedite ai lavori durante l'inverno, trasformandole in posti turistici d'estate .
Dedicare la banchina nella darsena Europa, di fronte alla Guardia Costiera, ai mezzi di soccorso e salvataggio della C.P., mentre a Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia e Vigili del Fuoco deve essere destinata la banchina in via Coppino, già indirizzata a questo compito.
Destinare le restanti banchine della stessa darsena all'ormeggio di imbarcazioni/navi da diporto .
L'eliminazione dei pontili galleggianti alla Madonnina, con relativa costruzione dell'ultimo pontile in cemento, creerebbe posti barca da 15 a 40 metri, sicuramente più redditizie delle piccole imbarcazioni esistenti.
Creare al triangolino un vero e proprio porto della pesca allestendo oltre ad una nuova darsena, prevista dal PRP 2007, anche nuovi magazzini per i pescatori, studiati con la loro collaborazione, il più consoni possibile al loro utilizzo.
Dove, invece, il PRP prevede la costruzione di una banchina commerciale noi vorremmo creare un porticciolo naturale dedicato alle scuole vela ed ai relativi club, collegando due zone di Viareggio e uno sport, che riteniamo debba evolversi, appunto tra Torre della Lago (d'inverno) ed il Triangolino (d'estate).
Dedicare la banchina ovest della darsena Viareggio ai grandi yacht in transito estivo e sosta invernale, rendendo consone all'uso anche le banchine esistenti .
Sempre nella stessa darsena dedicare le banchine a sud e ad est a banchine lavori di inverno e sfruttarle d'estate come banchine turistiche.

Troviamo interessante predisporre al vecchio mercato ittico la creazione di un Polo Tecnologico dove finalmente si potranno sfruttare anche le idee, proveniente dal personale qualificato che lavora in quest’area, riguardo alla nautica, creando innovazioni e nuovi progetti per il settore.

In pratica esponiamo una soluzione basata, come già detto, sul rispetto delle regole e delle leggi, che prevede un vero e proprio riassetto e restyling del porto stesso con spostamenti di pontili galleggianti, abbellimento delle banchine e riassetto delle banchine stess,e dedicando ogni banchina ad un'esistenza specifica, che produca un introito sia per il comune, ma anche per le attività collegate agli yacht che risultano essere molteplici (il famoso indotto ).

 



venerdì 22 novembre 2013

Il MoVimento non si piega alla logica del "non c'è tempo"


Quest'oggi in Conferenza Capigruppo avremmo dovuto decidere la data del prossimo Consiglio Comunale, in cui sarebbero stati discussi a approvati gli equilibri generali di bilancio, pratica da licenziare entro il 30 novembre.

Avremmo dovuto perché in realtà non c'è stata alcuna decisione, complice il ritardo e l'impreparazione con cui la Giunta ha affrontato la cosa.
Il Consiglio Comunale ed i documenti collegati, devono essere infatti convocati e presentati in via ordinaria con 5 giorni di anticipo.
Ad oggi però, complice anche l'arrivo del nuovo (anzi della nuova) Ragioniere Capo, nessuno dei documenti è stato definitivamente elaborato.
Manca ancora il parere dei revisori dei conti, che non arriverà prima di mercoledì 27, a 3 giorni dalla scadenza! Si passerà poi a Commissione e Consiglio, posto che tutto vada bene e non ci siano osservazioni da parte degli stessi, altrimenti sarà necessario rielaborare da capo il documento.

Se ci va bene, quindi, leggeremo questi documenti a 2 giorni dalla convocazione, in via straordinaria (ovvero con preavviso inferiore ai 5 giorni) del Consiglio e della Commissione Bilancio.

Un documento economico di importanza fondamentale e poco più di 48 ore per esaminarlo.

Si è deciso quindi di rimandare ogni decisione a lunedì pomeriggio, ore 15.00, per una nuova Conferenza, sperando di avere qualche informazione in più.

Osservazioni personali: sappiamo di questo aggiustamento da settembre, perché ci siamo rifatti all'ultimo? Perché aspettare che il Ragioniere Capo se ne andasse? Perché non trattenerlo (lo abbiamo fatto con la prorogatio dei vecchi revisori, facendo slittare un consiglio, foriero di polemiche, ve lo ricordate?) per qualche altro giorno e cambiarlo dopo il 30?
Capisco che la maggioranza si sia ritrovata tra le mani un bilancio non suo, colmo di lacune, debiti e problemi, ma sapevano perfettamente cosa stavano facendo quando si sono candidati. Per cui, stante la situazione attuale, visto il poco tempo per approfondire ed informarsi, il MoVimento 5 Stelle preannuncia già il voto negativo a questi equilibri di bilancio. 

Non ci pieghiamo alla logica del "non c'è tempo", visto che di tempo ce n'è stato a sufficienza e che oltretutto si potrebbero chiedere ulteriori 20 giorni al Prefetto. BASTA SCUSE!!!

Maximiliano Bertoni
Capogruppo MoVimento 5 Stelle Viareggio

giovedì 21 novembre 2013

Comunicato Stampa: cittadinanza onoraria a Ettore Scola


Il MoVimento 5 Stelle era e resta favorevole, forse più di alcuni esponenti della maggioranza, al conferimento della cittadinanza onoraria a Ettore Scola.
La nostra contestazione - espressa unicamente in sede di conferenza capigruppo - si è limitata, come quella di tutti gli altri gruppi consiliari, al metodo, a nostro avviso errato. A partire dall'annuncio sui giornali di cosa fatta quando in realtà ancora mancava il coinvolgimento del Consiglio Comunale. Ad ogni modo quella del MoVimento è stata una posizione sicuramente alternativa al resto dell'opposizione.
L'unica condizione che abbiamo posto è che, con il dialogo e il buon senso, fosse ricercata l'unanimità del Consiglio perché, in tutta sincerità, volevamo evitare in tutti i modi figure barbine per la già martoriata immagine della città, dividendoci e magari litigando in aula su una cittadinanza onoraria, specie quando pochi giorni fa era stato votato all'unanimità un delicato documento sul porto.
In tal sciagurato caso avevamo chiaramente specificato alla Presidente del Consiglio che il MoVimento 5 Stelle non avrebbe preso parte, non solo al voto, ma anche alla discussione, non presentandosi materialmente in aula.
Crediamo ancora fortemente che le “guerre” e le divisioni politiche, compiute sulle spalle di un regista di ammirato valore e spiccate doti come Ettore Scola, siano da evitare in modo assoluto.
Un’ultima considerazione: la prima volta che siamo entrati in Consiglio Comunale da portavoce della città, ci è stato detto che su qualsiasi tema non normato (ovvero su cui non esiste un regolamento) il Consiglio Comunale è sovrano. Non sembra proprio che in questo caso sia andata così. La decisione di andare avanti passando per una delibera di Giunta, seppur con tutti i crismi legali del caso, è moralmente sbagliata e appare inequivocabilmente come una forzatura del metodo.
Dovrebbero sempre essere i cittadini di Viareggio - e in questo caso i loro rappresentati e portavoce in Consiglio Comunale - a decretare, in modo unanime, in merito ad una decisione del genere. Non una Giunta, netta espressione solo di una parte.
E' necessario al più presto darsi un metodo, approvando un regolamento sul conferimento delle cittadinanze onorarie. E' assurdo che in tutti questi anni non sia stato fatto. Per questo motivo il MoVimento 5 Stelle si è da subito fatto carico di questo compito in Commissione Statuto.

MoVimento 5 Stelle Viareggio

mercoledì 20 novembre 2013

Comunicato Stampa: Ancora un uomo di partito per una poltrona!

Ci risiamo! Ancora una volta, ancora per il Pucciniano, nei cui consigli siedono già pluripoltronati, fidanzate di assessori, trombati, vecchie glorie del consiglio comunale e nuove leve della politica, la scelta del “responsabile artistico” ricade su un uomo di partito, Daniele De Plano. Il curriculum del personaggio risulta sì valido e interessante, anche se è da rimarcare la stranezza nell'avere un direttore artistico del Pucciniano non musicista, ma confrontandolo con la realtà, tutto assume ben altra tonalità. Fulgido esempio delle “fatiche artistiche” del personaggio sono infatti tre video con cui il centrosinistra - guarda caso - ha cercato di affrontare la campagna elettorale sul web.  Nel primo vi era un laido tentativo di ridicolizzare l’avversario politico allora più temuto (il MoVimento 5 Stelle) con una squallida caricatura del suo cosiddetto - dagli altri appunto - leader e del simpatizzante medio dello stesso, si vedevano infatti personaggi abituati solo ad annuire alle “sparate” populiste e volutamente vuote del “capo”.  
Il secondo invece sembrava quasi dileggiare i cittadini viareggini, tacciandoli di menefreghismo, populismo e ignoranza. Nel terzo infine festa grande, con cittadini comuni che, dicendo no al populismo, si riprendevano il municipio, entrando nelle istituzioni e portando idee e novità. 
Abbiamo visto quali “comuni” cittadini siano poi entrati nelle istituzioni! 
Ad ulteriore dimostrazione che la scelta sia stata politica più che dettata da criteri meritocratici vi è una lettera, pubblicata in questi giorni sui media locali, di supporto alla candidatura di Renzi alla segreteria e firmata - guarda un po’ - da parte della maggioranza: dalla Presidente della Fondazione Festival Pucciniano, da alcuni consiglieri della stessa e dal regista in questione. 
E ora che ne sarà dello "storico" direttore artistico Veronesi? Sarà accompagnato alla porta o verrà reindirizzato ad altro ruolo, come l'inutilmente già sperimentato doppio "direttore musicale", comunque lautamente retribuito, per non scontentare nessuno? 
La domanda sorge spontanea: la ripartenza inneggiata in campagna elettorale e nei succitati video era quella della distribuzione delle poltrone tanto cara alla sinistra? 

MoVimento 5 Stelle Viareggio

lunedì 18 novembre 2013

CISAM, riflessioni sull'analisi del primo lotto di acque trattate

Leggendo i dati che recentemente ARPAT, con un comunicato ha messo a disposizione dei cittadini, riguardanti le misurazioni sulle acque “trattate” del CISAM, il cui sversamento è iniziato da alcuni giorni, si pongono alcune riflessioni e molte domande.

Partiamo innanzitutto dall’introduzione. Si legge che il CISAM, per garantire maggior trasparenza ha incaricato ENEA (che lo ricordiamo funge da mero laboratorio analitico) per l’effettuazione di ulteriori analisi e quindi “ha messo a disposizione dell'Agenzia un campione del primo lotto di acqua trattata”. Quindi da chi è stato effettuato il campionamento dell’acqua su cui sono state svolte le analisi? Dal CISAM? Da ARPAT? O da ENEA?
 Va ricordato che il campionamento è un momento fondamentale nell’analisi. Ad esempio si devono utilizzare appositi contenitori in materiali standard per non inquinare il campione. Anche le modalità con cui si effettua il prelievo di materia, sia essa solida, liquida o gassosa, sono standardizzate con apposite procedute. Il campione poi deve essere conservato in maniera adeguata fino al momento dell’analisi (e tenendo conto che le analisi di ENEA sono state effettuate verosimilmente nei laboratori di Roma anche questo passaggio appare cruciale) e subire eventuali adeguati pretrattamenti.
Tutte queste informazioni devono essere poi tabulate e riportate nei risultati dell’analisi. Quindi: come è stato effettuato il prelievo? Come sono stati conservati i campioni? Quali eventuali trattamenti ha subito?

Parliamo poi di rappresentatività, ovvero di quanto i risultati di una misura riflettono la composizione del campione o se il campione non rappresenta la popolazione da cui è stato prelevato. Lo stadio è particolarmente critico quando il campione da analizzare è un sistema di grandi dimensioni ed il prodotto finale dello stadio di campionamento è generalmente costituito da pochi grammi del materiale di partenza. Il campione deve avere, nei limiti del possibile, una composizione identica alla composizione media della massa totale. Esistono in letteratura numerose procedure da seguire, dette piani di campionamento, spesso basate su considerazioni statistiche, per stabilire il numero, la dimensione e l’ubicazione dei punti di prelievo dei campioni, a seconda della natura del materiale da analizzare. In generale si può affermare che la rappresentatività del risultato analitico aumenta all’aumentare del numero di campioni prelevati ed analizzati, in particolare se tali campioni derivano da punti diversi del materiale di partenza.
Domanda: in quali e quanti punti della vasca in cui è contenuta l’acqua trattata sono stati effettuati i campionamenti? Sono stati effettuati prelievi unicamente superficiali o anche in profondità?
E ancora: quali strumentazioni sono state utilizzate per la misurazione? Prassi vorrebbe che nei risultati delle analisi si facciamo almeno accenno agli stessi.

Non mi addentro nella validazione del metodo analitico (tarature strumentali, carte di controllo, confronti interlaboratorio, stima delle incertezze, ecc) o di altri, come l’uso di materiali standard di riferimento, argomenti che lascio all’approfondimento dei singoli e di cui sono abbastanza sicuro che laboratori come quelli di ARPAT ed ENEA dispongano.

Parliamo invece di normativa e dei limiti di rilascio. Appare chiaro a tutti che gli stessi siano unicamente una convenzione giuridica, basata si su dati scientifici, ma piegata comunque alle necessità normative. È noto a tutti che gli elementi radioattivi siano pericolosi per la salute (cancerogeni, mutageni, ecc) il problema è che a differenza delle sostanze tossiche che hanno una “soglia di tossicità” (concentrazione di sostanza al di sotto della quale "quasi tutte" le persone esposte non corrono alcun rischio) per queste l’unica soglia accettabile è, anzi dovrebbe essere, zero. Ovviamente essendo già in minima parte naturalmente presenti in natura ciò è impossibile. Certo da qui a fissare dei limiti puramente giuridici c’è una bella differenza. Si tratta di un mero calcolo statistico, dove il “rischio” è una mera cifra ritenuta “accettabile”. Limiti che, per altro, variano da nazione a nazione, tanto per aumentarne l’aleatorietà. Per fare un esempio, non troppo casuale: l’acqua di mare ha una radioattività media di circa 10 Becquerel (Bq) per Litro (L), mentre in questo caso, solo per il Trizio, i limiti per lo sversamento delle acque trattate, autorizzato dallo Stato Maggiore della Marina (non dall’Unione Europea, dal Ministero dell’Ambiente, dalla Regione o da ARPAT!!!) dopo il parere di ISPRA, è di 100 Bq/L. Insomma il controllato si auto impone dei limiti, che evidentemente è certo di rispettare.

E veniamo ora alle misure. Si nota subito che su 9 elementi presi in considerazione da ENEA, le concentrazioni misurate (indicate col simbolo “minore”) per 7 risultano inferiori ai limiti di rivelabilità (ovviamente rispetto allo strumento utilizzato, che come detto non è specificato) termine che indica la minima concentrazione alla quale è possibile condurre un'analisi qualitativa volta alla determinazione o meno della presenza di un determinato analita (sostanza in esame). Per ARPAT invece solo 1 elemento su 2 misurati risulta rilevabile e si noti che qui il limite di rivelabilità del Cesio-137 è diverso, ad indicare una differente procedura analitica. Segno comunque che la distillazione ha portato ad una, seppur non completa, eliminazione delle fonti radioattive, rilevabili prima del trattamento.

I due elementi rilevati sono il Trizio, isotopo (atomo di uno stesso elemento chimico e quindi con lo stesso numero atomico, ma con differente numero di massa) dell’Idrogeno e l’Uranio-238, l’isotopo dell’omonimo elemento chimico più abbondante in natura (circa 98% del totale).
 A quanto pare quindi questa “acqua distillata” non è poi così “pura” se vi si ritrovano ancora metalli come l’Uranio che, da quanto appreso, avrebbe dovuto essere praticamente assente e quindi inferiore anch’esso al limite di rilevabilità. La domanda è: perché? Cosa non ha funzionato se uno degli elementi più pesanti è finito nel prodotto dell’evaporazione? “Semplice” contaminazione o altro?
Ad ulteriore arricchimento si ricordi che l’Uranio, oltre ai problemi causati dall’emissione di radiazioni, specie se emesse dall’interno del corpo, presenta anche un’elevata tossicità a breve termine, con effetti simili a quelli di Piombo e Tungsteno.

Quanto al Trizio, le cui concentrazioni nelle acque non trattate si aggirava attorno ai 75-80±8 Bq/L, come ampiamente previsto e preventivatom, è presente in quantità più o meno invariata.
Da sottolineare la grande diversità di risultato fornita dai laboratori di ENEA ed ARPAT, con un divario che, al netto delle incertezze, potrebbe essere superiore ai 40 Bq/L. Questo è dovuto, come ricordato altrove, alla difficoltà nella misurazione del Trizio, causate dalla bassa energia di decadimento radioattivo, che ne inficiano l’accuratezza, ovvero la misura dell’errore sistematico che, come ricordato, dipendente da due fattori: il metodo di analisi e le modalità di applicazione nel laboratorio.

Anche la mancanza di precisione dei risultati rafforza la tesi secondo cui una maggior cura del campionamento, un aumento del numero di misurazioni e forse una diversa procedura di analisi avrebbero potuto portare, se non una maggiore accuratezza, almeno qualche cifra in più su cui ragionare.
Facendo poi un conto complessivo sui flussi e quindi sulla quantità di Trizio liberata al netto dello sversamento complessivo, ovvero dei 750.000 Litri, arriviamo a 54.000.000 (54 milioni) di Becquerel complessivamente rilasciati nell’ambiente. Cifra considerevole.
E siamo solo al primo lotto di acqua, quella più vecchia e quindi meno contaminata. Successivamente dovranno essere trattate e sversate le acque della piscina utilizzate come schermo per i lavori di smantellamento della struttura e che quindi soffriranno di una contaminazione più pesante.

Una cosa è certa: con tutti questi interrogati e queste poche ed imprecise risposte la situazione è inquietante e preoccupante. Il controllo e la vigilanza devono rimanere ai massimi livelli.

Maximiliano Bertoni - MoVimento 5 Stelle Viareggio