sabato 30 novembre 2013

Comunicato Stampa: E' sabbia? No! E' oro!

Si fa un gran parlare, in questi giorni sui media, di spiagge libere; le dichiarazioni provengono dai politici dei vari schieramenti e dai concessionari balneari.
Ricordiamo che solo pochi mesi fà, in campagna elettorale, sia i concessionari balneari che l'odierna maggioranza, concordavano sul far nascere addirittura 3 spiagge libere nel tratto molo-Principe di Piemonte.
A tal riguardo, il Movimento 5 Stelle, in linea con uno dei suoi principi fondanti, ovvero la difesa dei beni comuni, ha protocollato (in tempi non sospetti) una mozione consiliare in cui si chiede il ripristino delle spiagge libere nelle porzioni di arenile antistanti le piazze pubbliche.
"Coincidenza" vuole che il dibattito sul tema "spiagge libere" sia partito solo successivamente a tale atto.
La legge finanziaria del 2007 art.1 comma 254 prevede espressamente sussista un giusto equilibrio tra aree concesse ai privati e arenili liberi facilmente fruibili; prevede, inoltre, che la pulizia delle spiagge libere sia obbligatoria e che tale incombenza sia a carico del Comune che, in assenza di disponibilità di mezzi e/o fondi, fa obbligo agli stabilimenti confinanti di provvedere.
Facciamo presente che la situazione sociale è drammatica e un dovere primario di chi amministra il bene pubblico, anche ai piani più bassi come l’ente Comune, è quello di mettere a disposizione di tutti i cittadini la possibilità di godere liberamente e gratis di ciò che la natura ha offerto alla nostra città, fornendo una semplice e naturale alternativa a chi non si può permettere l’affitto/permanenza in uno stabilimento attrezzato.
L’alternativa spiaggia libera non confinata ai margini della città è un diritto, non una concessione.

Movimento 5 Stelle Viareggio

mercoledì 27 novembre 2013

Comunicato Stampa: Il declassamento della Stazione di Viareggio

E' notizia di questi giorni che la linea ferroviaria tirrenica sarà presto oggetto di un ulteriore declassamento, consistente nel taglio di Intercity e Frecciabianca, oggi svolgenti servizio sulla tratta. 
Il Sindaco Betti, forse venuto a conoscenza della questione mentre si recava da Ettore Scola a Roma, per scusarsi della figuraccia rimediata, ha affermato che farà il possibile per evitare questa sciagura.
L’unico modo per poter scongiurare la nefasta ipotesi di un taglio è quello di un’azione sinergica tra gli enti locali e la dirigenza di Trenitalia. L’obiettivo deve essere quello di far riconoscere il valore della realtà, che vede la Versilia e il suo circondario nella necessità di essere velocemente e frequentemente collegata con le altre zone dell’Italia, in particolar modo con quelle che sono fulcro economico e commerciale. E' necessario uscire dalla visione del trasporto ferrato che ha come unico asse quello Roma-Firenze-Milano. Non si deve temere di reclamare per il nostro territorio un numero minimo di convogli veloci, che forniscano un servizio fondamentale per le attuali condizioni generali di trasporto.
Sono lontani gli anni in cui, sulla scia dei meriti politici e “diplomatici” del Senatore Barsacchi, la stazione Viareggio aveva un prestigio tale da fare sostare praticamente tutti i treni. Pretendere un collegamento frequente con Roma, Torino, Milano e la possibilità di viaggiare di notte con destinazioni come il sud Italia o l’Europa è volere il bene dei cittadini, dell’ambiente e il rispetto di un criterio di equità, che deve vedere la Versilia collegata alle zone suddette in modo adeguato e funzionale. Senza dimenticare l’atavico problema della linea via Lucca-Pistoia, che rende difficoltoso perfino il raggiungimento di Firenze.
La soluzione deve perciò essere ricercata in maniera sinergica tramite tutti i rappresentanti delle amministrazioni interessate, che dovranno far sentire la propria voce in modo unitario nelle sedi competenti, arrivando - se necessario - a prendere posizioni drastiche. La partita che si gioca è quella del valore che viene dato a una terra e ai cittadini che vi abitano e non può essere persa a nessun costo: i lavoratori, gli studenti e tutti gli abitanti hanno il diritto di usare il treno in modo comodo, sicuro e funzionale, non solo nel trasporto regionale, ma anche in quello di lunga percorrenza.
Viareggio, anche in considerazione di ciò che le Ferrovie dello Stato devono alla città, deve tornare ad avere una stazione di prima fascia, non smantellata, ma rilanciata.

MoVimento 5 Stelle Viareggio

domenica 24 novembre 2013

Dicono di Noi, il porto, il progetto.


Alla luce di quanto stipulato in Consiglio Comunale, dove il Sindaco si è impegnato, con un piano esecutivo di lavori e decisioni, a ridare al nostro porto rilevanza internazionale, sia in materia di traffico commerciale che da diporto, il Movimento 5 Stelle Viareggio, attraverso una conferenza stampa, ha ritenuto opportuno portare a conoscenza della cittadinanza, quanto segue: in primis, il progetto che ha stilato basato sulla risoluzione definitiva al problema dell'insabbiamento; la razionalizzazione dell'uso delle banchine; la nuova logistica generale del porto, improntata ad un suo sviluppo futuro (prossimo); la gestione di saloni nautici apportatori di ricchezza nel nostro territorio.

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Ribadiamo, come già fatto in altre sedi, il diniego ad un eventuale frazionamento della Polo Nautico ed alla privatizzazione della Viareggio Porto.

Riteniamo altresì necessario un utilizzo di personale educato e qualificato nelle zone di ormeggio, in quanto, a nostro parere, è fondamentale la disciplina e la passione nel lavoro, sia come punto di partenza che come base per una buona gestione delle risorse.

Infine, ci auspichiamo il rispetto delle regole stilate dalla Capitaneria di Porto attraverso le proprie ordinanze e le leggi del codice della navigazione , il dovuto e costante controllo di cui sopra, affinché il porto torni ad essere una risorsa economica fondamentale per la città.

Portiamo di seguito le nostre proposte atte a migliorare l'aspetto di un porto che allo stato attuale risulta essere non all'altezza delle sue aspettative, ma anche per creare una fonte di guadagno per tutta la città e i cittadini che la vivono .
Eliminare il problema dell'insabbiamento costruendo una barra perpendicolare alla diga foranea (secondo il progetto del 1984 redatto dal professor Milano) che intercetti la sabbia trasportata dalle correnti dominanti da sud e la trasporti, tramite l'uso di un sabbiodotto, attivo anche all'imboccatura ed al Triangolino, per poi depositarla in mare di fronte a piazza Mazzini, dove la medesima corrente la trascinerà verso nord, distribuendola in modo naturale.

La nostra proposta per il porto parte da una seria e continuativa visione dello stesso durante tutto l'anno e anche attraverso una modifica del piano regolatore del porto datato 2007.
Noi pensiamo che il porto abbia solo bisogno di alcune varianti da apportare alle banchine già esistenti, ma soprattutto di un aspetto estetico che latita da molti anni.
Come previsto dal piano regolatore del porto del 2007 siamo propensi a rinnovare il ponte girante, attualmente distante 120 cm dal livello dell'acqua e che il nuovo progetto sembra portare ad almeno 2,90 metri. Attualmente non abbiamo ancora avuto risposta riguardo alla considerazione dei valori di marea che si aggirano intorno ai 40 cm , questo per far si che diversi tipi di piccole imbarcazioni possano approdare all'interno della darsena LUCCA che potremmo richiamare "darsena del viareggino", darsena che attraverso l'inserimento di un pontile galleggiante (di risulta dopo i lavori alla Madonnina) riuscirebbe ad ospitare circa 90 imbarcazioni che oscillano tra i 6/8 metri .
Valorizzare e regolarizzare i posti barca lungo il canale, misura da prendere in considerazione in maniera seria e produttiva, creando posti con relativi servizi e oneri da parte dei proprietari delle imbarcazioni .
Una nuova distribuzione delle banchine sarebbe necessaria per rendere anche particolare e affascinante un porto che allo stato attuale sembra un ricovero per barche di tutti i tipi .
Nella darsena Toscana approfittando dell'esistenza di costruzioni dedite alla vendita del pesce fresco potremmo far attraccare le piccole /medie barche da pesca aumentando volendo le strutture per la vendita e creando una vera e propria zona di vendita tipica di una città di mare .
Creare una banchina per le barche d'epoca nella Darsena Italia, visto che a Viareggio esistono aziende dedite a questa attività, pensiamo sia fondamentale, non solo per le stesse, ma anche per dare un impronta chiara, visto che allo stato attuale pochissimi porti hanno questa peculiarità, attirando nuove imbarcazioni che possano fungere anche da attrazione turistica.
Nella stessa darsena dedicare le banchine a nord e a sud alle imbarcazioni/navi da diporto dedite ai lavori durante l'inverno, trasformandole in posti turistici d'estate .
Dedicare la banchina nella darsena Europa, di fronte alla Guardia Costiera, ai mezzi di soccorso e salvataggio della C.P., mentre a Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia e Vigili del Fuoco deve essere destinata la banchina in via Coppino, già indirizzata a questo compito.
Destinare le restanti banchine della stessa darsena all'ormeggio di imbarcazioni/navi da diporto .
L'eliminazione dei pontili galleggianti alla Madonnina, con relativa costruzione dell'ultimo pontile in cemento, creerebbe posti barca da 15 a 40 metri, sicuramente più redditizie delle piccole imbarcazioni esistenti.
Creare al triangolino un vero e proprio porto della pesca allestendo oltre ad una nuova darsena, prevista dal PRP 2007, anche nuovi magazzini per i pescatori, studiati con la loro collaborazione, il più consoni possibile al loro utilizzo.
Dove, invece, il PRP prevede la costruzione di una banchina commerciale noi vorremmo creare un porticciolo naturale dedicato alle scuole vela ed ai relativi club, collegando due zone di Viareggio e uno sport, che riteniamo debba evolversi, appunto tra Torre della Lago (d'inverno) ed il Triangolino (d'estate).
Dedicare la banchina ovest della darsena Viareggio ai grandi yacht in transito estivo e sosta invernale, rendendo consone all'uso anche le banchine esistenti .
Sempre nella stessa darsena dedicare le banchine a sud e ad est a banchine lavori di inverno e sfruttarle d'estate come banchine turistiche.

Troviamo interessante predisporre al vecchio mercato ittico la creazione di un Polo Tecnologico dove finalmente si potranno sfruttare anche le idee, proveniente dal personale qualificato che lavora in quest’area, riguardo alla nautica, creando innovazioni e nuovi progetti per il settore.

In pratica esponiamo una soluzione basata, come già detto, sul rispetto delle regole e delle leggi, che prevede un vero e proprio riassetto e restyling del porto stesso con spostamenti di pontili galleggianti, abbellimento delle banchine e riassetto delle banchine stess,e dedicando ogni banchina ad un'esistenza specifica, che produca un introito sia per il comune, ma anche per le attività collegate agli yacht che risultano essere molteplici (il famoso indotto ).

 



venerdì 22 novembre 2013

Il MoVimento non si piega alla logica del "non c'è tempo"


Quest'oggi in Conferenza Capigruppo avremmo dovuto decidere la data del prossimo Consiglio Comunale, in cui sarebbero stati discussi a approvati gli equilibri generali di bilancio, pratica da licenziare entro il 30 novembre.

Avremmo dovuto perché in realtà non c'è stata alcuna decisione, complice il ritardo e l'impreparazione con cui la Giunta ha affrontato la cosa.
Il Consiglio Comunale ed i documenti collegati, devono essere infatti convocati e presentati in via ordinaria con 5 giorni di anticipo.
Ad oggi però, complice anche l'arrivo del nuovo (anzi della nuova) Ragioniere Capo, nessuno dei documenti è stato definitivamente elaborato.
Manca ancora il parere dei revisori dei conti, che non arriverà prima di mercoledì 27, a 3 giorni dalla scadenza! Si passerà poi a Commissione e Consiglio, posto che tutto vada bene e non ci siano osservazioni da parte degli stessi, altrimenti sarà necessario rielaborare da capo il documento.

Se ci va bene, quindi, leggeremo questi documenti a 2 giorni dalla convocazione, in via straordinaria (ovvero con preavviso inferiore ai 5 giorni) del Consiglio e della Commissione Bilancio.

Un documento economico di importanza fondamentale e poco più di 48 ore per esaminarlo.

Si è deciso quindi di rimandare ogni decisione a lunedì pomeriggio, ore 15.00, per una nuova Conferenza, sperando di avere qualche informazione in più.

Osservazioni personali: sappiamo di questo aggiustamento da settembre, perché ci siamo rifatti all'ultimo? Perché aspettare che il Ragioniere Capo se ne andasse? Perché non trattenerlo (lo abbiamo fatto con la prorogatio dei vecchi revisori, facendo slittare un consiglio, foriero di polemiche, ve lo ricordate?) per qualche altro giorno e cambiarlo dopo il 30?
Capisco che la maggioranza si sia ritrovata tra le mani un bilancio non suo, colmo di lacune, debiti e problemi, ma sapevano perfettamente cosa stavano facendo quando si sono candidati. Per cui, stante la situazione attuale, visto il poco tempo per approfondire ed informarsi, il MoVimento 5 Stelle preannuncia già il voto negativo a questi equilibri di bilancio. 

Non ci pieghiamo alla logica del "non c'è tempo", visto che di tempo ce n'è stato a sufficienza e che oltretutto si potrebbero chiedere ulteriori 20 giorni al Prefetto. BASTA SCUSE!!!

Maximiliano Bertoni
Capogruppo MoVimento 5 Stelle Viareggio

giovedì 21 novembre 2013

Comunicato Stampa: cittadinanza onoraria a Ettore Scola


Il MoVimento 5 Stelle era e resta favorevole, forse più di alcuni esponenti della maggioranza, al conferimento della cittadinanza onoraria a Ettore Scola.
La nostra contestazione - espressa unicamente in sede di conferenza capigruppo - si è limitata, come quella di tutti gli altri gruppi consiliari, al metodo, a nostro avviso errato. A partire dall'annuncio sui giornali di cosa fatta quando in realtà ancora mancava il coinvolgimento del Consiglio Comunale. Ad ogni modo quella del MoVimento è stata una posizione sicuramente alternativa al resto dell'opposizione.
L'unica condizione che abbiamo posto è che, con il dialogo e il buon senso, fosse ricercata l'unanimità del Consiglio perché, in tutta sincerità, volevamo evitare in tutti i modi figure barbine per la già martoriata immagine della città, dividendoci e magari litigando in aula su una cittadinanza onoraria, specie quando pochi giorni fa era stato votato all'unanimità un delicato documento sul porto.
In tal sciagurato caso avevamo chiaramente specificato alla Presidente del Consiglio che il MoVimento 5 Stelle non avrebbe preso parte, non solo al voto, ma anche alla discussione, non presentandosi materialmente in aula.
Crediamo ancora fortemente che le “guerre” e le divisioni politiche, compiute sulle spalle di un regista di ammirato valore e spiccate doti come Ettore Scola, siano da evitare in modo assoluto.
Un’ultima considerazione: la prima volta che siamo entrati in Consiglio Comunale da portavoce della città, ci è stato detto che su qualsiasi tema non normato (ovvero su cui non esiste un regolamento) il Consiglio Comunale è sovrano. Non sembra proprio che in questo caso sia andata così. La decisione di andare avanti passando per una delibera di Giunta, seppur con tutti i crismi legali del caso, è moralmente sbagliata e appare inequivocabilmente come una forzatura del metodo.
Dovrebbero sempre essere i cittadini di Viareggio - e in questo caso i loro rappresentati e portavoce in Consiglio Comunale - a decretare, in modo unanime, in merito ad una decisione del genere. Non una Giunta, netta espressione solo di una parte.
E' necessario al più presto darsi un metodo, approvando un regolamento sul conferimento delle cittadinanze onorarie. E' assurdo che in tutti questi anni non sia stato fatto. Per questo motivo il MoVimento 5 Stelle si è da subito fatto carico di questo compito in Commissione Statuto.

MoVimento 5 Stelle Viareggio

mercoledì 20 novembre 2013

Comunicato Stampa: Ancora un uomo di partito per una poltrona!

Ci risiamo! Ancora una volta, ancora per il Pucciniano, nei cui consigli siedono già pluripoltronati, fidanzate di assessori, trombati, vecchie glorie del consiglio comunale e nuove leve della politica, la scelta del “responsabile artistico” ricade su un uomo di partito, Daniele De Plano. Il curriculum del personaggio risulta sì valido e interessante, anche se è da rimarcare la stranezza nell'avere un direttore artistico del Pucciniano non musicista, ma confrontandolo con la realtà, tutto assume ben altra tonalità. Fulgido esempio delle “fatiche artistiche” del personaggio sono infatti tre video con cui il centrosinistra - guarda caso - ha cercato di affrontare la campagna elettorale sul web.  Nel primo vi era un laido tentativo di ridicolizzare l’avversario politico allora più temuto (il MoVimento 5 Stelle) con una squallida caricatura del suo cosiddetto - dagli altri appunto - leader e del simpatizzante medio dello stesso, si vedevano infatti personaggi abituati solo ad annuire alle “sparate” populiste e volutamente vuote del “capo”.  
Il secondo invece sembrava quasi dileggiare i cittadini viareggini, tacciandoli di menefreghismo, populismo e ignoranza. Nel terzo infine festa grande, con cittadini comuni che, dicendo no al populismo, si riprendevano il municipio, entrando nelle istituzioni e portando idee e novità. 
Abbiamo visto quali “comuni” cittadini siano poi entrati nelle istituzioni! 
Ad ulteriore dimostrazione che la scelta sia stata politica più che dettata da criteri meritocratici vi è una lettera, pubblicata in questi giorni sui media locali, di supporto alla candidatura di Renzi alla segreteria e firmata - guarda un po’ - da parte della maggioranza: dalla Presidente della Fondazione Festival Pucciniano, da alcuni consiglieri della stessa e dal regista in questione. 
E ora che ne sarà dello "storico" direttore artistico Veronesi? Sarà accompagnato alla porta o verrà reindirizzato ad altro ruolo, come l'inutilmente già sperimentato doppio "direttore musicale", comunque lautamente retribuito, per non scontentare nessuno? 
La domanda sorge spontanea: la ripartenza inneggiata in campagna elettorale e nei succitati video era quella della distribuzione delle poltrone tanto cara alla sinistra? 

MoVimento 5 Stelle Viareggio

lunedì 18 novembre 2013

CISAM, riflessioni sull'analisi del primo lotto di acque trattate

Leggendo i dati che recentemente ARPAT, con un comunicato ha messo a disposizione dei cittadini, riguardanti le misurazioni sulle acque “trattate” del CISAM, il cui sversamento è iniziato da alcuni giorni, si pongono alcune riflessioni e molte domande.

Partiamo innanzitutto dall’introduzione. Si legge che il CISAM, per garantire maggior trasparenza ha incaricato ENEA (che lo ricordiamo funge da mero laboratorio analitico) per l’effettuazione di ulteriori analisi e quindi “ha messo a disposizione dell'Agenzia un campione del primo lotto di acqua trattata”. Quindi da chi è stato effettuato il campionamento dell’acqua su cui sono state svolte le analisi? Dal CISAM? Da ARPAT? O da ENEA?
 Va ricordato che il campionamento è un momento fondamentale nell’analisi. Ad esempio si devono utilizzare appositi contenitori in materiali standard per non inquinare il campione. Anche le modalità con cui si effettua il prelievo di materia, sia essa solida, liquida o gassosa, sono standardizzate con apposite procedute. Il campione poi deve essere conservato in maniera adeguata fino al momento dell’analisi (e tenendo conto che le analisi di ENEA sono state effettuate verosimilmente nei laboratori di Roma anche questo passaggio appare cruciale) e subire eventuali adeguati pretrattamenti.
Tutte queste informazioni devono essere poi tabulate e riportate nei risultati dell’analisi. Quindi: come è stato effettuato il prelievo? Come sono stati conservati i campioni? Quali eventuali trattamenti ha subito?

Parliamo poi di rappresentatività, ovvero di quanto i risultati di una misura riflettono la composizione del campione o se il campione non rappresenta la popolazione da cui è stato prelevato. Lo stadio è particolarmente critico quando il campione da analizzare è un sistema di grandi dimensioni ed il prodotto finale dello stadio di campionamento è generalmente costituito da pochi grammi del materiale di partenza. Il campione deve avere, nei limiti del possibile, una composizione identica alla composizione media della massa totale. Esistono in letteratura numerose procedure da seguire, dette piani di campionamento, spesso basate su considerazioni statistiche, per stabilire il numero, la dimensione e l’ubicazione dei punti di prelievo dei campioni, a seconda della natura del materiale da analizzare. In generale si può affermare che la rappresentatività del risultato analitico aumenta all’aumentare del numero di campioni prelevati ed analizzati, in particolare se tali campioni derivano da punti diversi del materiale di partenza.
Domanda: in quali e quanti punti della vasca in cui è contenuta l’acqua trattata sono stati effettuati i campionamenti? Sono stati effettuati prelievi unicamente superficiali o anche in profondità?
E ancora: quali strumentazioni sono state utilizzate per la misurazione? Prassi vorrebbe che nei risultati delle analisi si facciamo almeno accenno agli stessi.

Non mi addentro nella validazione del metodo analitico (tarature strumentali, carte di controllo, confronti interlaboratorio, stima delle incertezze, ecc) o di altri, come l’uso di materiali standard di riferimento, argomenti che lascio all’approfondimento dei singoli e di cui sono abbastanza sicuro che laboratori come quelli di ARPAT ed ENEA dispongano.

Parliamo invece di normativa e dei limiti di rilascio. Appare chiaro a tutti che gli stessi siano unicamente una convenzione giuridica, basata si su dati scientifici, ma piegata comunque alle necessità normative. È noto a tutti che gli elementi radioattivi siano pericolosi per la salute (cancerogeni, mutageni, ecc) il problema è che a differenza delle sostanze tossiche che hanno una “soglia di tossicità” (concentrazione di sostanza al di sotto della quale "quasi tutte" le persone esposte non corrono alcun rischio) per queste l’unica soglia accettabile è, anzi dovrebbe essere, zero. Ovviamente essendo già in minima parte naturalmente presenti in natura ciò è impossibile. Certo da qui a fissare dei limiti puramente giuridici c’è una bella differenza. Si tratta di un mero calcolo statistico, dove il “rischio” è una mera cifra ritenuta “accettabile”. Limiti che, per altro, variano da nazione a nazione, tanto per aumentarne l’aleatorietà. Per fare un esempio, non troppo casuale: l’acqua di mare ha una radioattività media di circa 10 Becquerel (Bq) per Litro (L), mentre in questo caso, solo per il Trizio, i limiti per lo sversamento delle acque trattate, autorizzato dallo Stato Maggiore della Marina (non dall’Unione Europea, dal Ministero dell’Ambiente, dalla Regione o da ARPAT!!!) dopo il parere di ISPRA, è di 100 Bq/L. Insomma il controllato si auto impone dei limiti, che evidentemente è certo di rispettare.

E veniamo ora alle misure. Si nota subito che su 9 elementi presi in considerazione da ENEA, le concentrazioni misurate (indicate col simbolo “minore”) per 7 risultano inferiori ai limiti di rivelabilità (ovviamente rispetto allo strumento utilizzato, che come detto non è specificato) termine che indica la minima concentrazione alla quale è possibile condurre un'analisi qualitativa volta alla determinazione o meno della presenza di un determinato analita (sostanza in esame). Per ARPAT invece solo 1 elemento su 2 misurati risulta rilevabile e si noti che qui il limite di rivelabilità del Cesio-137 è diverso, ad indicare una differente procedura analitica. Segno comunque che la distillazione ha portato ad una, seppur non completa, eliminazione delle fonti radioattive, rilevabili prima del trattamento.

I due elementi rilevati sono il Trizio, isotopo (atomo di uno stesso elemento chimico e quindi con lo stesso numero atomico, ma con differente numero di massa) dell’Idrogeno e l’Uranio-238, l’isotopo dell’omonimo elemento chimico più abbondante in natura (circa 98% del totale).
 A quanto pare quindi questa “acqua distillata” non è poi così “pura” se vi si ritrovano ancora metalli come l’Uranio che, da quanto appreso, avrebbe dovuto essere praticamente assente e quindi inferiore anch’esso al limite di rilevabilità. La domanda è: perché? Cosa non ha funzionato se uno degli elementi più pesanti è finito nel prodotto dell’evaporazione? “Semplice” contaminazione o altro?
Ad ulteriore arricchimento si ricordi che l’Uranio, oltre ai problemi causati dall’emissione di radiazioni, specie se emesse dall’interno del corpo, presenta anche un’elevata tossicità a breve termine, con effetti simili a quelli di Piombo e Tungsteno.

Quanto al Trizio, le cui concentrazioni nelle acque non trattate si aggirava attorno ai 75-80±8 Bq/L, come ampiamente previsto e preventivatom, è presente in quantità più o meno invariata.
Da sottolineare la grande diversità di risultato fornita dai laboratori di ENEA ed ARPAT, con un divario che, al netto delle incertezze, potrebbe essere superiore ai 40 Bq/L. Questo è dovuto, come ricordato altrove, alla difficoltà nella misurazione del Trizio, causate dalla bassa energia di decadimento radioattivo, che ne inficiano l’accuratezza, ovvero la misura dell’errore sistematico che, come ricordato, dipendente da due fattori: il metodo di analisi e le modalità di applicazione nel laboratorio.

Anche la mancanza di precisione dei risultati rafforza la tesi secondo cui una maggior cura del campionamento, un aumento del numero di misurazioni e forse una diversa procedura di analisi avrebbero potuto portare, se non una maggiore accuratezza, almeno qualche cifra in più su cui ragionare.
Facendo poi un conto complessivo sui flussi e quindi sulla quantità di Trizio liberata al netto dello sversamento complessivo, ovvero dei 750.000 Litri, arriviamo a 54.000.000 (54 milioni) di Becquerel complessivamente rilasciati nell’ambiente. Cifra considerevole.
E siamo solo al primo lotto di acqua, quella più vecchia e quindi meno contaminata. Successivamente dovranno essere trattate e sversate le acque della piscina utilizzate come schermo per i lavori di smantellamento della struttura e che quindi soffriranno di una contaminazione più pesante.

Una cosa è certa: con tutti questi interrogati e queste poche ed imprecise risposte la situazione è inquietante e preoccupante. Il controllo e la vigilanza devono rimanere ai massimi livelli.

Maximiliano Bertoni - MoVimento 5 Stelle Viareggio

giovedì 14 novembre 2013

Consorzio di Bonifica Toscana Nord: il cittadino c'è!

Sabato 30 novembre si vota in tutta la Toscana per le elezioni degli organi amministrativi del Consorzio di Bonifica. Per la prima volta anche cittadini estranei alla politica si sono uniti in una lista per partecipare a questo appuntamento elettorale con l'obiettivo di entrare nell'organo di controllo e verificare come vengono amministrati i tributi dei cittadini nella manutenzione e bonifica del territorio.
Se sei intestatario di un immobile e paghi un tributo inferiore a Euro 62,01 puoi votare la nostra lista Consorzio 5 Stelle che si presenta nella prima sezione. Se non hai ricevuto la lettera informativa per posta ordinaria controlla presso quale seggio hai diritto di voto andando sul sito www.bonificavm.it e scaricando li elenchi nominativi degli aventi diritto divisi per ordine alfabetico.
Si vota solo sabato dalle ore 08.00 alle ore 20.00, informa tutte le persone che conosci, grazie.


p.s. per qualsiasi informazione sulle elezioni del Consorzio di Bonifica utilizza il modulo contatti o  chiamaci al numero 347 7266439











 



lunedì 11 novembre 2013

Comunicato stampa: Cittadini e associazioni ripuliscono Viareggio... di nuovo!

Sabato 9 novembre, in mattinata (dalle ore 9,30), l’associazione Viareggio Pulita e un gruppo di cittadini volenterosi, insieme all’Assessore al verde urbano Giorgio Fruzza, si sono armati di pale, rastrelli, tagliaerba e tanta energia per ripulire e riqualificare il parco giochi “La Coccinella”, situato nel quartiere Migliarina. Un parco giochi che ormai da anni era diventato il covo di delinquenti che lo avevano trasformato in una vera discarica, giacché a nulla erano servite le numerose segnalazioni fatte dai cittadini alle forze dell’ordine. Sebbene questo parco sia stato portato a nuova vita grazie alla collaborazione delle persone che hanno risposto all’appello, vorremmo ricordare al Sindaco che, seppur presente all’iniziativa, adesso tocca a lui svolgere il suo compito; ai cittadini, ovviamente, spetta quello di rispettare e mantenere pulito l’ambiente, stimolando ed educando i bambini al senso civico, ma la potatura degli alberi, delle siepi, dell’erba, la sicurezza dei giochi e del parco stesso spettano all’amministrazione comunale. Il MoVimento 5 Stelle Viareggio si augura caldamente che questa si impegni a far rispettare il contratto che il Comune ha stipulato con SEA e che controlli, tramite il personale preposto, che la stessa svolga tutte le mansioni che sono previste e stipulate nel contratto suddetto. Ci auguriamo altresì che questo del parco “La Coccinella” resti un caso isolato e che per tutti gli altri parchi disseminati sul territorio comunale non si debba nuovamente aspettare né ricorrere all’intervento volontario dei cittadini. Poiché a voler essere sinceri e concisi, caro Sindaco, non è così che questo genere di lavoro dovrebbe essere svolto. Ai cittadini l’onere del senso civico, all’amministrazione comunale quello di far rispettare i contratti da società, di fatto, stipendiate dai contribuenti; altrimenti la domanda è lecita: “CHE LI PAGHIAMO A FARE?”.

Movimento 5 Stelle Viareggio

giovedì 7 novembre 2013

Comunicato Stampa: 3 milioni di speranze

Abbiamo appreso con soddisfazione che la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, a nome del suo presidente Dr. Lattanzi, investirà 3 milioni di euro in 2 progetti inerenti il nostro territorio, nello specifico: riassetto della Pineta di Ponente e ristrutturazione a fini socio-abitativi dell’ex Inapli al Varignano. Investimento, sebbene in questi casi sia forse più corretto parlare di donazione collegata a un progetto da cui è lecito aspettarsi risultati di fondo ben precisi. Nel concreto infatti, sarebbe inutile, superfluo e antieconomico parlare di una riqualificazione della pineta di ponente che non abbia come cardine fondamentale la creazione di strutture organizzative e logistiche, che siano in grado nel tempo di mantenere l’area a un costo adeguato e con personale qualificato. Riteniamo quindi che una scelta razionale e lungimirante debba prevedere l’utilizzo di parte dei fondi destinati al progetto al fine di creare in seno al Comune un gruppo di operai specializzati e dotati di mezzi idonei. Diversamente, un riassetto della pineta fatto senza calcolo di quello che sarà e affidato alle solite ditte note per non aver efficacemente gestito la situazione fino ad oggi, sarebbe l’ennesimo spreco di denaro pubblico. Appare quindi indispensabile dotare il Comune di mezzi e personale adeguato al caso di specie, o stipulare una convenzione con ente o società esterna che punti a un vantaggio della collettività, ovvero pineta pulita e vivibile a un costo fisso e prefissato, calibrato sulle attuali risorse del Comune. Il risultato dell’intervento così pensato si colloca sul lungo termine e solo quando l’ambiente sarà ancora correttamente mantenuto si potrà parlare di miglioria del bene comune.
Rispetto all’ex Inapli al Varignano invece, vista l’emergenza sociale e abitativa ormai dilagante in città, auspichiamo che la ristrutturazione dell’immobile venga velocemente portata a termine e che passi da uno stretto controllo dei lavori, soprattutto sul piano strutturale, capace di corrispondere a costi necessari ma al contempo consoni e a un risultato decoroso che anche in questo frangente non deve venire meno. Ci aspettiamo altresì che questi alloggi vengano affidati a coloro che realmente ne necessitano, verificando senza deroga alcuna il rispetto dei criteri su base patrimoniale e di reddito e rispettando quelle graduatorie che troppo spesso sono state oggetto di dubbi.
Speriamo davvero che siano 3 milioni spesi per il Bene Pubblico in un’ottica che vada oltre gli investimenti stessi e cioè verso un effettivo mantenimento nel tempo dei risultati raggiunti. Saremo vigili e attenti, ma ci auguriamo che dovremo solo constatare come le nostre paure siano state superate dai risultati.

Movimento 5 Stelle Viareggio







martedì 5 novembre 2013

Acque radioattive nel nostro mare?

Nelle prossime settimane, nel silenzio delle amministrazioni locali e all’insaputa quindi dei cittadini, 750.000 litri di acque radioattive (sulla cui decontaminazione e sicurezza non ci sono certezze) saranno versate nel canale dei Navicelli e poi defluiranno finendo in mare, davanti alle nostre coste, depositandosi nei sedimenti ed entrando nella catena alimentare.
In questo modo i militari del CISAM con la collaborazione e il supporto tecnico di ARPAT, Enea e Ispra, per mezzo della ditta appaltatrice Lainsa, hanno deciso di disfarsi delle acque radioattive del dismesso reattore nucleare di S. Piero a Grado.

Si perché – pare impossibile ma è proprio così! – a pochissimi chilometri dalle nostre case, in piena zona parco, è installato dal 1961 un reattore nucleare sperimentale della Marina Militare, reattore in fase di dismissione. Proprio uno di questi stadi prevede lo smaltimento delle acque un tempo destinate alla piscina di raffreddamento. Numerose e dettagliate sono le assicurazioni riguardanti la non pericolosità delle stesse. Pagine di dati e numeri, formule e calcoli, ci dovrebbero tranquillizzare sul fatto che non ci saranno rischi per la salute delle persone e nessun pericolo per l’ambiente.

ARPAT assicura che saranno effettuati campionamenti a scopo cautelativo, considerando “assai improbabile” che si possano rilevare livelli di contaminazione.
Cosa accadrà se invece le misurazioni daranno un risultato diverso?
“Assai improbabile “ corrisponde a: nessuna certezza!
Per rifiuti di questo genere si dovrebbe individuare un sito idoneo allo stoccaggio sicuro e perpetuo, questo però comporterebbe innumerevoli “ problemi” (intesi come procedure atte alla sicurezza dei cittadini),  tempi dilatati e spese, allora…molto meglio buttare tutto in mare!

E i nostri amministratori cosa fanno? Perchè coloro che sono a conoscenza di un fatto così grave non hanno promosso azioni a tal proposito?
Questo sversamento non s’ha da fare! Le acque radioattive non possono e non devono finire in mare in nessun caso.

I nostri inermi amministratori come sempre “non sanno” e non faranno niente, sarà compito dei cittadini risolvere il problema.
Il Movimento 5 Stelle è già in attività, a livello locale e a Roma, per fermare lo sversamento assieme ai Comitati e ai Cittadini. Faremo tutto ciò che è in nostro potere per impedirne l’effettuazione. Per rifiuti di questo genere si dovrebbe individuare una soluzione sicura, condivisa con la popolazione, cosa mai avvenuta in precedenza, che preservi i cittadini e l’ambiente.

Il MOVIMENTO 5 STELLE chiede l’istituzione di una Commissione civile indipendente che faccia nuove analisi verificando l’effettivo stato di decontaminazione delle acque, studi il modo migliore per evitarne lo sversamento e proponga  metodi alternativi di stoccaggio.