lunedì 31 luglio 2017


Conferenza Stampa

Annamaria Pacilio
Consigliera M5S Viareggio
Testo completo

Ok il dirigente è giusto....
Dapprima apertura della procedura di mobilità interna, obbligatoria per tutti i Comuni, maggiormente per quelli in dissesto economico e finanziario, per assumere un dirigente di area tecnica a tempo indeterminato. Sette le domande pervenute e esaminate.... e cassate: il concorso, non si sa per quale arcano, viene annullato. Via quindi al bando pubblico, al cui seguito sono pervenute altre 100 domande di aspiranti dirigenti tecnici; niente da fare, la Giunta Comunale con una delibera ha annullato le due procedure e ha bandito un nuovo avviso utilizzando l'articolo 110 del TUEL, e pertanto la nomina potrà essere effettuata tramite la scelta diretta del sindaco. A seguito della nuova delibera ecco che i dirigenti da assumere magicamente lievitano e diventano tre, oltre al dirigente area tecnica, quello dell'area governance partecipate e il comandante dei vigili nonché, se lo può fare, responsabile sportello Suap; desta non poche perplessità l'iter intrapreso dal Comune per l'assunzione di nuovi dirigenti nel Palazzo comunale tanto più leggendo che il bando di dirigente tecnico non prevede l'abilitazione professionale.
Siamo infatti sicuri che tutto questo viene fatto per garantirci l'individuazione del soggetto o dei soggetti più meritevoli? Tanto più quando in ballo ci sono posti chiave all'interno di settori delicati quali l'assetto del territorio, il rilascio di concessioni e autorizzazioni, la governance delle aziende partecipate dove la politica viene maggiormente sottoposta alle sollecitazioni dei poteri forti, e ha tutto l'interesse di tenersi legato a doppio filo il dirigente che deve apporre la firma e quindi di fatto concretizzare i percorsi tracciati dall'amministrazione, a cui difficilmente può sfuggire se è stato messo lì proprio per questo.


Come osservato in giurisprudenza, "nel nostro ordinamento giuridico, le ipotesi di attribuzione di incarichi intuitu personae costituiscono "un 'eccezione al sistema, essendo limitate (... omissis ... ) agli incarichi di diretta collaborazione con il livello di indirizzo politico, vale a dire “... quelli di maggiore coesione con gli organi politici (segretario generale, capo dipartimento e altri equivalenti) ... » (Corte cost., 23 marzo 2007, n. 103) e quelli del personale addetto agli uffici di diretta collaborazione"

Dunque possiamo dire che quello della deroga è un istituto extra ordinem, che però gli organi di governo vorrebbe fosse utilizzato, al contrario, come normale sistema di acquisizione della provvista delle figure dirigenziali: specialmente gli organi di governo locali, lo vedono come sistema per crearsi un apparato “di fiducia” e cercano di spingere in ogni modo per il suo uso più estensivo possibile.
Tali deroghe però possono essere considerate legittime solo quando siano funzionali al buon andamento e ricorrano straordinarie esigenze di interesse pubblico idonee a giustificarle.
Ecco che diventano fondamentali i presupposti della motivazione specifica del ricorso all'incarico a contratto invece che al concorso pubblico. In primis l'esigenza di una specifica qualificazione professionale, non rinvenibile nei ruoli dell'amministrazione e con la esplicita specifica motivazione del ricorso all’incarico a contratto, invece che al concorso pubblico, ovvero una congrua motivazione delle scelta effettuata. Che in questo caso non riusciamo davvero a rinvenire.


Come giustifica il sindaco (rendendone conto alla collettività) non tanto la ragione dell'esclusione di altri candidati, ma il motivo dell'individuazione del prescelto?


Una scelta di questo tipo, risulterebbe preordinata non già alla scelta del Dirigente migliore bensì a quello ''maggiormente affine" all'indirizzo politico dell'Amministrazione (...) con grave pregiudizio per lo stesso principio di separazione tra attività di indirizzo politico e attività di gestione amministrativa sancita dal Codice sul Pubblico Impiego (artt. 13 e seg.) e dallo stesso TUEL (art. 107) principio ritenuto - anche di recente - espressione del buon andamento (Corte Cost. sent. 3 maggio 2013, n.81)


Intravediamo insufficiente ed incongrua motivazione, disparità di trattamento nella scelta, violazione del principio di giustizia formale e sostanziale nell'espletare la funzione pubblica, crediamo che non sia stata fatta la scelta oggettiva dei migliori fra i candidati che non sono stati posti tutti in condizione di uguaglianza .


L'individuazione del dirigente ex art. 110 c. 1 TUEL viene effettuata esercitando la cd. "discrezionalità". E' la facoltà di scelta fra comportamenti giuridicamente leciti per il soddisfacimento dell'interesse pubblico e per il perseguimento di un fine rispondente alla causa del potere esercitato. Il termine chiarisce il senso della scelta del candidato: la discrezionalità è il "margine di apprezzamento che la legge lascia alla P.A." e deve operare rispettando dei criteri generali, di cui poter render conto, quali:
-1. il perseguimento dell'interesse pubblico;
-2. il rispetto di precetti di logica ed imparzialità: ovvero, l'autorità non può ispirarsi a criteri arbitrari, ma vanno rispettati i criteri di logica ed imparzialità, tra i quali il principio di coerenza e non contraddizione (non si possono fare scelte contrastanti con altre precedentemente fatte o scegliere secondo considerazioni contrastanti). Il principio di imparzialità si estrinseca nei conseguenti principi di eguaglianza (parità di trattamento delle fattispecie nello svolgimento dell'azione amministrativa) e giustizia (predeterminazione dei criteri di massima per avere la par condicio degli amministrati).
il potere-dovere di individuare il dirigente ottimale nel rispetto dei principi sostanziali e procedimentali indicati dall'art. 110 c. 1 TUEL (esperienza, professionalità nello specifico incarico). , di rendere conto ed in modo ben analiticamente visibile delle modalità di perseguimento del pubblico interesse nell'individuare il soggetto da incaricare a contratto; ciò deve avvenire attraverso una selezione che identifichi il migliore in concreto, il più idoneo al tipo di lavoro da svolgere, attraverso criteri chiari, definiti, trasparenti, meritocratici, rispettosi della buona fede contrattuale, e, in definitiva, giustificativi dello svolgimento della funzione.


non ci dimentichiamo poi l'importanza della tutela degli interessi promossi dal legislatore in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza amministrativa. Il D.Lgs. 33/2013 definisce la trasparenza come valore che "concorre ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di eguaglianza", attua i principi costituzionali "di imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell'utilizzo di risorse pubbliche, integrità e lealtà nel servizio alla nazione", operando quale "condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive, nonché dei diritti civili, politici e sociali, integra il diritto ad una buona amministrazione e concorre alla realizzazione di una amministrazione aperta, al servizio del cittadino";

da qui deriva il fatto che la p.a. debba garantire ottimale garanzia anticorruttiva. Infatti la legge 190/2012, all'art. 1 c. 16, pone tra i procedimenti a rischio corruttivo, proprio quelli inerenti "concorsi e prove selettive per l'assunzione del personale", ne deriva l'importanza della scelta di un tipo di selezione che metta al riparo da certi rischi e non che invece li amplifichi come in questo caso.


Siamo in presenza di malinteso concetto di fiduciarietà personale del rapporto dirigenziale e non invece fondato sulla necessaria fiduciarietà professionale del rapporto stesso, la quale può essere rinvenuta e provata solamente utilizzando sistemi di selezione pubblici e comparati, per quella scelta del "migliore" che, ancora, rappresenta la difesa di valori che l'ordinamento civile riconosce e tutela. La tutela di tali valori appare irrinunciabile, anche di fronte ad esigenze primarie quali quella costituite dalla necessità di assicurare il normale funzionamento di un pezzo rilevante dell'apparato amministrativo della città.


Laura Bottici
Senatrice M5S
Sintesi

“Viareggio merita una gestione differente. Ed è proprio per questo che da un po’ abbiamo messo gli occhi su Viareggio. Una città che per il nome che porta e l’importanza che ha merita un’amministrazione trasparente che dia ai cittadini ed i turisti la voglia di venire qua. Viareggio ha bisogno di un’amministrazione trasparente. Ed un po’ tutta la Toscana ha la stessa necessità. I colleghi mi dicono ‘c’è più omertà in Toscana che in Sicilia’. E questo da toscana mi fa male”.

“Per quanto riguarda i bandi per le assunzioni dirigenziali al Comune di Viareggio, la nostra interrogazione nasce dall’esserci trovati davanti ad una serie di delibere e determine approvate e poi annullate: non è possibile che un sindaco agisca così. E poiché Viareggio è un Comune in dissesto, e ci risulta carte alla mano che sia stata autorizzata una sola assunzione per il 2017, abbiamo chiesto al ministero dell’interno se abbia dato o meno parere favorevole, invece, a tre assunzioni. Nella nostra interrogazione chiediamo, inoltre, se non si ritenga di procedere con "un'ispezione".



Gabriele Bianchi
Consigliere Regione Toscana

" Ci sta a cuore Viareggio, era la perla della Versilia, in termini di balneazione e turismo, il commissariamento ci preoccupa e da tempo stiamo monitorando la situazione del Comune di Viareggio, vorremmo vederla risplendere. Seguiamo dalla Regione Toscana molte vicende del Comune e delle sue partecipate sia sulle concessioni all'interno del porto e dell'Autorità portuale, sia legate alle nomine sulle partecipate Comunali. A seguito di alcune incongruità rilevate, da più di un anno a questa parte, ci è sorto il forte sospetto che si delinei un Sistema Viareggio. Chiediamo la massima trasparenza proprio per proteggere e tutelare la città, i cittadini e le prospettive di rilancio di una situazione comunale ancora troppo critica che richiede chiarezza.

martedì 11 luglio 2017

Si è spento il faro della democrazia



Durante il Consiglio Comunale di Lunedì si è spento il faro della democrazia, il dialogo e la trasparenza necessarie in un comune in dissesto. Si e' assistito ad un Consiglio allineato dal fido collaboratore, braccio destro del Sindaco Alberici, all'assenza della Presidenza ormai ridotta a semplice pianista per azionare o staccare i microfoni dei vari consiglieri di minoranza a propria discrezione.
In questo arrogante balletto, la giunta si e' disinteressata a seconda di chi parlava e degli argomenti in discussione, usciva ed entrava dall'aula in maniera maleducata e scostante, blindando decisioni ed evitando ogni democratico confronto.
Il contesto si e' palesato con un'atmosfera oscurantista che va "oltre" il dibattito politico.
Entrando nel dettaglio nelle mozioni bocciate, si e' voluto affossare definitivamente la Commissione Patrimonio in maniera da togliere ogni dubbio, per chi cerca chiarezza, riguardo i colpevoli materiali del dissesto che pagheranno nei prossimi decenni i cittadini... La Procura continuerà ad indagare, ma evidentemente la possibilità della prescrizione sulle responsabilità si fa sempre più probabile. Nel frattempo si svendono i gioielli di famiglia come il "Principino", venduto meno di una qualsiasi villa di Forte dei Marmi e presto la Porto SPA, con il Sindaco che continua a fare annunci, senza intervenire su situazioni che lui stesso considera illegittime, con il risultato che ci indebitiamo ancora per 44 milioni !
In questo quadro desolante, si aggiunge la delibera promossa dalla giunta con la svalutazione della società Sea Ambiente (5.102.730) e delle azioni (375,15 euro) rispetto al valore di (7.331.933) e dei (539,03 euro) ad azione di soli pochi mesi fa, (Febbraio 2017), che ratifica una spartizione di utili, nonostante il caos per il conferimento, la raccolta, lo stoccaggio e le tariffe che i cittadini faticano a pagare. Una cosi' alta spartizione degli utili, per un'azienda partecipata, priva di una programmazione puo' indurre ogni singolo utente a pensare maliziosamente al "DIVIDI, SPARTISCI, PRENDI LA CASSA E SCAPPA" !
Il MoVimento 5 Stelle vuole sensibilizzare l'opinione pubblica che con questo atteggiamento abbiamo vissuto gli ultimi 20 anni con i risultati che sono purtroppo sotto occhi di tutti, sembra ormai consuetudine in questa citta' investire, svendere e giocare con le tasche dei cittadini fino a presentargli negli anni successivi i conti delle scelte fallimentari eppure, ancora oggi tutto ciò avviene sotto la luce del sole, anzi dei led, senza l'umiltà di una condivisione con le varie sensibilità che compongono il nostro tessuto sociale e politico.

MoVimento Cinque Stelle Viareggio

venerdì 7 luglio 2017

Quando tutto sarà PRIVATO... anche tu sarai PRIVATO. Di tutto.


Cosa resterà di questi anni 80 era una vecchia canzone. Più datata ancora Parole Parole di Mina. E' iniziata con un malinconico Amarcord l'estate viareggina. Una stagione che ha visto concretizzarsi la rovina, grazie all'oculata amministrazione del ex sindaco Marcucci, colui, lo ricordiamo, che ebbe il merito di mettere in moto il perverso meccanismo delle partecipate, portare a termine grazie a poteri forti spericolate operazioni che avrebbero avuto gravi ripercussioni sul futuro della città e che hanno portato oggi alla débâcle di Viareggio, un meccanismo andato avanti inossidabile, unto da destra e da sinistra, passato indenne attraverso anni e amministrazioni e che ha portato oggi alla fine di ogni velleità. In molti temevamo la perdita dei beni comuni legati al fallimento della Viareggio Patrimonio, una perdita più volte paventata ma sempre allontanata dalla maschia risolutezza della giunta del ghingaro a suon di annunci propagandistici di ferme opposizioni, magiche trovate e ferree convinzioni circa l'inalienabilità dei beni di pubblico utilizzo. Convinzioni prontamente naufragate davanti la sentenza del tribunale che invece ha confermato la legittimità dell'iter intrapreso dalla curatela a cui tra l'altro spesso é mancato un qualsiasi confronto con l'amministrazione. E ora? A parte i proclami cosa resta? Cosa ha da dire il sindaco? Cosa intende fare dinnanzi a quello che sta succedendo? E a quello che deve ancora succedere? In primis la vendita degli alloggi deputati all'emergenza abitativa con i drammatici risvolti che ben possiamo immaginare con intere famiglie sbattute sulla strada... Intanto Il Principe di Piemonte é andato... la speranza é che riesca il privato la dove il pubblico ha miserevolmente fallito riuscendo a creare occupazione e un'occasione di rilancio per l'economia della città legata al turismo congressuale nei periodi di bassa stagione ... resta l'amarezza per la cittadinanza di vedersi sottrarre un bene che avrebbe dovuto fruttare oro per la stessa Viareggio, così come è stato per molti altri esempi, anche qua vicino a noi, con Villa Bertelli a Forte dei Marmi che l'amministrazione ha saputo rilanciare con successo, oppure il mercato ortofrutticolo a Pietrasanta che diventerà Museo Mitoraj... sempre meglio di un centro commerciale, o magari il complesso dell'Arlecchino che diventerà una zona museale.... gli altri investono e Viareggio svende... e fa affari come sempre a chi ha legato i propri interessi a doppio filo con quelli della cattiva politica, che ha sperperato nel tempo soldi pubblici per poi far finire il Principino sul piatto d'oro del miglior offerente (al ribasso) ..e certo lascia un po' perplessi il monito lanciato con nonchalance dalla nuova proprietà all'amministrazione, della serie lasciateci fare i nostri affari che altrimenti il gradimento elettorale scende ... per dirla con un altro successo di Dalla, Attenti al lupo!

MoVimento 5 Stelle Viareggio