sabato 30 giugno 2018

Stadio dei Pini in svendita

Una lenta agonia. Come quella che ha accompagnato tanti beni poi svenduti a causa del dissesto della città. Adesso tocca allo Stadio dei Pini? A chiederselo è il Movimento 5 Stelle insieme alla Lega e al Movimento cittadini per Viareggio e Torre del Lago che preoccupati per la chiusura dell'impianto, scendono in campo a fianco della società, dei tifosi, dell'intera città per difendere un altro bene pubblico a rischio puntando il dito contro l'Amministrazione che dopo la decisione della commissione di vigilanza di chiudere lo stadio per carenze strutturali, nonostante le proroghe che hanno permesso a pezzi e a bocconi al Viareggio di archiviare la stagione (e qualche rattoppo in corso d'opera) nulla ha fatto se non procrastinare il problema. Un problema che oggi torna di scottante attualità visto che in mancanza dei lavori di adeguamento richiesti la chiusura definitiva dello stadio diventa realtà. Il nodo infatti è l'entità degli interventi da eseguire, sui quali ancora non c'è chiarezza. Gli interventi necessari per rendere sicuro l’impianto infatti nonostante i continui richiami della commissione di vigilanza, e uno stato di deterioramento in perpetuo divenire, sono ancora tutti da fare, e richiedono una spesa di centinaia di migliaia di euro, il Viareggio 2014 da solo non ce la fa. Un peso gravoso che non si può buttare tutto sulle spalle dell'ultimo arrivato- tuonano Movimento 5 Stelle, Lega e Cittadini di Viareggio e Torre del Lago. Tra l'altro il 30 giugno è scaduto anche il contratto per la gestione in comodato dello stadio con il Viareggio 2014, tutto da rivedere alla luce degli interventi da eseguire e del periodo di concessione che finora era stato fissato solo in un anno. Nonostante le prescrizioni della commissione di vigilanza sull'indicazione dei criteri da seguire e la redazione di un crono-programma riguardo i lavori da compiere per rendere nuovamente conforme l’impianto agli standard di sicurezza, la Società non ha infatti ancora niente di concreto in mano, solo un contratto di comodato (da rinnovare) il quale stabilisce che il gestore deve accollarsi gli interventi sia di ordinaria che di straordinaria manutenzione, insieme alla consapevolezza di non essere in grado da sola a far fronte a tutte le spese necessarie per rendere agibile l’impianto. Ecco che con tutti questi nodi al pettine, invece che accelerare per trovare una soluzione contro il tempo tiranno, l'Amministrazione, nonostante le pressanti richieste della Società, ha pensato bene di riparlarne con calma l'11 luglio a ridosso dell'iscrizione della squadra al campionato, il che lascia pensare sull'effettivo interesse da parte dell'Amministrazione di voler risolvere al più presto il problema.  Non è che sfruttando questa situazione di impasse, sull'onda dell'urgenza, alla fine spunterà fuori dal cilindro magico di Del Ghingaro la solita soluzione, più di supporto a qualche business che all'intera città?