domenica 25 novembre 2018

Sea e RetiAmbiente

Si definisce miracolo un evento straordinario, al di sopra delle leggi della natura (ma potremmo dire in questo caso anche degli uomini), che si considera operato da Dio direttamente o tramite una sua creatura. Nel linguaggio comune, per estensione, il termine miracolo indica anche un fatto eccezionale, che desta meraviglia. Ecco, rimanendo sbalorditi per quanto sta accadendo, fatto davvero inaudito, ci chiediamo quale sia il deus ex machina (sicuramente ce n'e' piu' di uno) che permette a qualcuno di operare all'interno di un totale stravolgimento delle regole: ovvero nonostante l'esistenza di un provvedimento arrivato niente popodimeno che dall'ANAC, ente indipendente che vigila per prevenire i fenomeni di corruzione nella pubblica amministrazione (palesemente non in grado di superare il miracolo) , ci chiediamo come sia possibile che l'Avvocato , uomo di punta del sindaco Del Ghingaro, possa continuare a transitare ai piani alti , con disinvoltura , all'interno delle partecipate del settore rifiuti, in barba alla legge, agendo da asso pigliatutto. Cosi' nonostante il richiamo arrivato a luglio da Anac , il nostro, mica lascia, addirittura raddoppia. Riprendendo in mano le redini di Sea Ambiente, la societa'
interamente pubblica che gestisce il servizio raccolta rifiuti a Viareggio e (probabilmente ancora per poco) a Camaiore, Azienda che lo stesso aveva lasciato da amministratore unico ai primi di novembre del 2017 per diventare subito dopo presidente di Sea risorse SPA , societa' a capitale misto a maggioranza privata che fornisce servizi alla stessa Sea Ambiente spa , ( da cui il provvedimento Anac, rimasto, per grazia ricevuta? disatteso che aveva sancito l'inconferibilita' e incompatibilità di incarico per l'avvocato passato alla guida della società a partecipazione pubblica ) ; fino al ritorno sullo scranno di quella stessa Sea Ambiente dove ora Miracolo risulta essere nuovamente Presidente con avocate a sè tutte le deleghe gestionali . Tutto questo continuando a sedere ovviamente del CdA di RetiAmbiente, società holding nella quale sono confluite le società di gestione rifiuti nell'Ambito Toscana Costa come appunto Sea ambiente SPA : con l'Avvocato ancora una volta in doppia veste di controllore e controllato , e il mancato rispetto della normativa vigente.
Le responsabilità' sono chiare: del sindaco Del Ghingaro a livello locale, sostenitore a oltranza del presidentissimo , e della sinistra regionale che avvalla e indirizza certe scelte; di chi si preoccupa solo della spartizione delle poltrone , agendo nell' inosservanza delle leggi , a danno dell' efficienza di aziende che operano in un settore delicato come quello dei rifiuti e quindi dei cittadini; chiediamo che venga finalmente ripristinato il rispetto delle regole, a dispetto di chi ha potenti santi in paradiso.

Movimento 5 Stelle Viareggio

lunedì 19 novembre 2018

“Il voto di scambio politico-mafioso”

Mario Giarrusso senatore del M5S, presenta il libro “Il voto di scambio politico-mafioso”. L'appuntamento è in programma per lunedi 19 novembre nei locali della Croce Verde di via Garibaldi a Viareggio; e' prevista la partecipazione dei portavoce locali del Movimento Annamaria Pacilio e Gabriele Bianchi, rispettivamente rappresentanti del 5 stelle in consiglio comunale l'una e in consiglio regionale l'altro (modera la giornalista Donatella Francesconi). Si tratta di un libro scritto a quattro mani dal componente della commissione antimafia Mario Michele Giarrusso insieme allo scrittore da sempre impegnato sui temi della legalità' e del malaffare, Andrea Leccese, Attraverso l’excursus della fattispecie del reato del voto di scambio politico-mafioso e la narrazione delle vicende ad esso collegate, il libro affronta un tema di scottante attualità evidenziando l’incapacità dello Stato di porre fine a un fenomeno sempre più diffuso, troppo soesso misconosciuto, ma che alla fine fa la differenza in un paese davvero democratico dove i cittadini possono esprimere un voto davvero libero da pressioni e condizionamenti.

"La mafia, ormai, non è più soltanto quella con la lupara e la coppola. Ha indossato la cravatta, diversificato i propri interessi e si è ramificata nelle varie articolazioni della società, dalle istituzioni all’economia. Per parlare dello scambio di voto politico mafioso non occorre mobilitare il classico repertorio degli intrighi di palazzo o riferirsi alle roccaforti della malavita organizzata  in mano ai grandi clan. Quello che interessa, al di là della presenza concreta della mafia  anche in Versilia, che  è un fatto appurato, è parlare dell' estensione del concetto di mafia per comprendere appieno  l'entità del problema. Mafia  è quello che succede quando un insieme  di persone si avvale della forza del vincolo associativo per perseguire scopi illeciti, che vanno al di là della legge,  imponendo gli interessi propri o di un gruppo ristretto a danno della collettività. Basta guardarsi intorno. Vedere cosa succede quando la politica  agisce per fare gli interessi di pochi a danno dei molti. E forse abbiamo una chiave di lettura anche per il dissesto della nostra città.
"La mafia, è un fatto notorio, controlla gran parte dei voti in Sicilia", diceva Giovanni Falcone ma ad oggi, è noto  che l'ambito si sia allargato coinvolgendo i luoghi più impensati e insospettabili del Paese. Sappiamo che che oggi la criminalità di tipo mafioso è un sistema che  condiziona la vita pubblica dove trovano predominio individui o gruppi con elevata disponibilità finanziaria che proprio grazie agli enormi capitali che gestiscono, sono in grado di influenzare in maniera determinante gli indirizzi politici, e non solo, di chi governa lo stato , come di chi governa un piccolo paese, basandosi  su una fitta rete di illecite relazioni che coinvolgono ogni ambito e livello di potere.
  I cittadini sanno bene  del mercimonio che si fa dello Stato, delle sopraffazioni, dei favoritismi, delle discriminazioni.  Ma gran parte di loro è sotto ricatto. Hanno ricevuto favori, oppure vantaggi magari che erano anche dovuti, ma sono stati ottenuti solo attraverso i canali dei partiti e delle loro correnti, oppure pensano di riceverne, o temono di non riceverne più. Così agiscono di conseguenza . Su questi presupposti  nasce il voto che comporta favori , coinvolge rapporti clientelari, mobilita candidati che mettono in gioco  interessi privati o di un gruppo o di parte.  La vera forza della delinquenza mafiosa risiede nella sua capacità di insinuarsi nelle pieghe pieghe della società civile, creando  rapporti con la politica, la pubblica amministrazione e l'imprenditoria, ma non solo, penetrando in totale segretezza nei circoli massonici: le logge coperte riuniscono potentissimi imprenditori, banchieri, professionisti, magistrati e dirigenti di vario genere.  Grazie alla "massoneria deviata", i mafiosi cercano di agire indisturbati allacciando i legami giusti per mettere al sicuro i propri denari guadagnati con traffici illeciti,  per agire in modo "occulto" ed indisturbato, portare a termine i loro loschi affari uscendone impuniti.
Così quando la politica si accorda con le mafie quello che tutti dovrebbero avere di diritto diventa un privilegio di pochi . Non accade quasi mai che la criminalità organizzata chieda denaro ai politici: le organizzazioni hanno a disposizione montagne di denaro sporco, proventi di estorsioni, traffico di droga e ogni altro illecito. Piuttosto le mafie hanno bisogno di rete di contatti, di favori, di informazioni utili, così scambiano voti con promesse di appalti, poltrone , posti di lavoro, favori, leggi, atti amministrativi a proprio vantaggio. D'altra parte la mafia non è solo un’organizzazione criminale. È anche un’azienda efficiente che produce una quantità impressionante di denaro da riciclare e immettere nell’economia legale. Denaro che fa gola a tutti, a certi imprenditori, ma anche a certi politici disonesti. Sì perchè  La mafia produce consenso politico. Col denaro si fanno le campagne elettorali, si comprano pacchetti di voti. Ma il politico eletto grazie ai boss non è libero, deve sempre qualcosa in cambio : qualche svista, qualche norma, concorso o gara di appalto  "su misura", qualche provvedimento che finisce inavvertitamente per favorire l’impresa infiltrata dalla mafia.  La coabitazione tra mafia e politica, alimentata da consistenti vantaggi reciproci, è un male ormai "strutturale" e non accidentale. 
In Italia il voto di scambio politico mafioso è un problema enorme perché mina la fiducia che i cittadini hanno nelle istituzioni, dà un enorme potere alle mafie e rende ricattabili tutti noi.  Perciò siamo sotto assedio.
Criminalità organizzata e Stato sono legate, nelle loro interlocuzioni più alte, da un legame che si esplicita attraverso un sistema di corruzione che via via scivola verso il basso coinvolgendo così anche comuni cittadini. Il piccolo favore, in cambio della piccola mazzetta, non è altro che il figlio del grande appalto truccato e assurge così a sistema sociale cancellando di fatto i diritti, sostituiti dai privilegi. 
Ecco perché democrazia e legalità vanno insieme, e se da un lato c'è lamafia, la corruzione sta dall'altra faccia della medaglia cancellando i diritti e la democrazia. Nel piccolo, se  ho i requisiti, ad esempio, per accedere a un alloggio pubblico e attraverso la corruzione quell’alloggio viene dato a chi ha meno titoli di me, il mio diritto è stato cancellato. Così come se il posto di lavoro, o un appalto viene promesso a qualche amico degli amici, lascia sul campo i diritti del più meritevole.
Sosteneva Nando Dalla Chiesa che la "La vera forza della mafia sta fuori dalla mafia". Ebbene   se la mafia avesse potuto contare solo sui mafiosi, i tanti duri colpi subiti l'avrebbero azzerata. Si tratta dunque di un qualcosa di cui tutti in primis dobbiamo sentirci responsabili per l'influenza che comportamenti complici e ad essa funzionali dello Stato ,ma anche di noi semplici cittadini, hanno sulla sua voracità permettendole  di espandere la propria influenza ben oltre la stretta cerchia criminale.
 Di qui l'importanza di promuovere una cultura  della legalità, che vada di pari passo con la promulgazione di leggi davvero incisive ed efficaci, che possono essere fatte da persone credibili come Giarrusso (definito un uomo pericoloso per la mafia, in un'intercettazione,  da uno dei maggiori boss di Cosa Nostra), persone che vogliono davvero combattere questo fenomeno e recidere i legami fra mafia e istituzioni:  chi crede nella democrazia, e lo ha dimostrato chiedendo ai propri candidati di mostrare una fedina penale immacolata, non può tollerare luoghi inviolabili, esentati dal controllo , né chiudere gli occhi di fronte all'esistenza del potere invisibile. 
"Potrebbero esistere mafia, camorra o 'ndrangheta senza gli appoggi?"
No, "potrebbero rimanere solo banditi di strada".
Parola di Carmine Schiavone."

Annamaria Pacilio
Portavoce Consigliera Movimento 5 Stelle Viareggio





giovedì 15 novembre 2018

Casa delle Donne

Speriamo che l'amministrazione torni sui suoi passi .. abbiamo manifestato fin dall'inizio il nostro dissenso per l'inserimento della casa delle donne nel novero dei beni alienabili del comune .. non e' questa la moneta con cui ricambiare l'impegno dei volontari che si impegnano ogni giorno al servizio di donne sole e in difficolta' provenienti anche fuori dai confini comunali, che da decenni qui trovano un valido punto di riferimento. A distanza di mesi dall'annuncio della vendita della casa e nonostante le promesse di una nuova sede, l'amministrazione non ha fatto sapere piu' niente e sull'argomento e' calato il silenzio.. speriamo che questo sia un segnale.. che davanti alla presa di posizione di numerosi enti , associazioni e cittadini il sindaco abbia capito che nessuno vuole una scelta di questo tipo, la casa delle donne non puo' e non deve essere messa in vendita.  Non vogliamo che la logica del far cassa , del monetizzare, sia l'unica a guidare l'operato di una amministrazione che tra l'altro si fa vanto di aver messo i conti a posto ed essere fuori dal dissesto in tempi record.. ebbene che ne dia una testimonianza lasciando la casa delle donne in attivita' nella sua sede storica 

venerdì 9 novembre 2018

Toro BRUCIATO VIVO in Spagna.

URGENTISSIMO!!!!! A MEDINACELI in Spagna TRA POCHE ORE UN TORO VERRA' BRUCIATO VIVO IN NOME DELLA TRADIZIONE. 

Sabato 10 novembre alle 23 nella piazza di Medinaceli (Soria - Spagna) avrà luogo ancora una volta la festa del TORO JUBILO o TORO DI FUOCO. 
Una della feste più orrende che si possano immaginare.
El toro Jubilo che si svolge iogni anno. È la festa del "toro di fuoco" di origine pagana comune a molte località spagnole dove, però, per evitare la crudeltà sul povero animale che comporta la festa e le conseguenti proteste degli animalisti, negli ultimi anni si è sostituito l'animale con un toro meccanico, robot che di vero ha solo la testa del toro a cui vengono attaccati petardi e fuochi artificiali. Qua invece la tradizione è fedelmente rispettata:

Il rituale consiste prima di tutto nell'immobilizzare il toro. 
Alle sue corna viene legato un palchetto di legno sul quale si trovano palle di pece e materiale infiammabile a cui viene appiccato il fuoco. 
Il toro viene fatto scorrazzare nella piazza del paese transennata. 

Le palle di fuoco bruciano per ore. All'inizio il tori è disorientato poi quando inizia a bruciare la parte interna delle corna il dolore diventa lancinante. 
Le gocce di pece finiscono negli occhi accecandolo.
 Il muso e gli occhi bruciano facendolo impazzire di dolore.

Il toro terrorizzato, con il corpo bruciato, accecato va a sbattere contro le pareti o contro le recinzioni, fino a quando agonizzante muore. 

Molte volte i tori tentano di uccidersi lanciandosi proprio contro i muri per porre fine al dolore lancinante. 
A fine festa le carcasse dei tori vengono divise tra i partecipanti per il consumo locale con la credenza che la carne di un animale torturato possa accrescere la loro fertilità e renderli invincibili.

Gli animalisti spagnoli tenteranno come altre volte di bloccare la manifestazione. Ma le Istituzioni hanno già predisposto un imponente servizio di polizia. 
Come è già successo, difenderanno l'indifendibile.


Chiediamo che l'Europa fermi questo orrore . 
La tortura NON è cultura, NON è tradizione, NON è patrimonio da proteggere, ma l'inaudita e insopportabile vergogna di una società che si definisce civile. 

giovedì 1 novembre 2018

In Piazza contro la chiusura del Politeama

Anche il Movimento 5 Stelle Viareggio invita la cittadinanza a partecipare  all'evento in programma domenica alle 15,30 sul Lungomolo del Greco, adiacente al cinema, per manifestare contro la chiusura di uno dei luoghi simbolo della cultura viareggina.
 "Stiamo assistendo all'ennesima sconfitta, la perdita di un altro pezzo di storia della nostra città; tra l'altro è già successo in passato che un cinema teatro della Passeggiata fosse trasformato in un centro commerciale, non vogliamo che accada di nuovo, non vogliamo l'ennesima speculazione ai danni della comunità, vogliamo semmai un serio impegno da parte di chi ci governa per la salvaguardia e il rilancio di uno degli spazi culturali più amati dai viareggini. Vogliamo nuovi progetti e non nuove chiusure, una riapertura del teatro su cui occorre lavorare verificando la possibilità di attrarre fondi per uno sviluppo delle attività culturali ad esso collegate, magari attraverso l'attuazione del federalismo demaniale culturale che permetterebbe di utilizzare al meglio la struttura, con programmi di valorizzazione specifici, dando vita a nuove funzioni in linea con i più ampi progetti di rigenerazione urbana del territorio.