La situazione che traspare della riunione della Commissione
di Controllo sulla Viareggio Patrimonio, alla presenza dei Revisori dei Conti e
del Liquidatore della Viareggio Versilia Congressi s.r.l. Riccardo Cima (per la
prima volta in una seduta ufficiale di fronte a componenti l'Amministrazione ed
il Consiglio) per chiarire i rapporti tra Viareggio Patrimonio, Viareggio
Versilia Congressi e Comune di Viareggio, oltre a confermare l'atavico
intreccio di rapporti tra l'Ente e le sue partecipate, è quanto meno disperata
e da il segno di una situazione che, nata sotto una pessima stella appare
destinata ad un epilogo peggiore.
Tutto nasce – o meglio inizia a vedere la fine – dalla
delibera recentemente passata ed approvata in Commissione Bilancio che,
essenzialmente, se approvata dal Consiglio Comunale annullerà la deliberazione
n°79 del 28.12.2011 (in cui si dava mandato di ricapitalizzare la Centro
Congressi mediante conferimento delle strutture del Principino) e confermerà la
continuazione della liquidazione della società.
Liquidazione che di fatto, visto il pesante passivo di cui
soffre da ormai un quinquennio la VVC, che ha chiuso i bilanci degli ultimi
sette anni in negativo e l'incapacità pressoché certa di far fronte ai debiti
accumulati, porterà al fallimento della società.
Ne consegue che – come espresso anche dalla relazione del
Dott. Prof. Pozzoli – la VVC “mai potrà onorare il debito sottoscritto”
derivante dall'affitto della struttura del Centro Congressi da parte della
Viareggio Patrimonio, debito (ammontante ad oltre 2.300.000 euro) che quindi –
come confermato dai revisori – andrà a costituire uno squilibrio per la società
di riscossione viareggina. Debito che quindi appare chiaro, ancora una volta,
dovrà essere ripianato in altro modo, ovvero attingendo in qualche modo alle
tasche dei cittadini.
Una strada che, da parte della maggioranza, appare come
l'unica percorribile. Una strada che comunque è stata costellata da errori
pregressi. La VVC è infatti “nata” in modo quasi biblico da una “costola” della
Viareggio Porto per mano “divina” dell'amministrazione Marcucci, prima come
Spa, poi come Srl, dopo le tribolazioni della giunta Costa che precedentemente
aveva affidato la struttura ad una società romana poi fallita, costringendo il
Comune a riacquistare il Principino e acquisendo l'arenile tramite la Viareggio
Porto, indebitato per 4.000.000 di euro.
Una società la VVC che il liquidatore definisce
“sottocapitalizzata”, senza la proprietà di arenile e immobili e costretta ogni
anno a versare canoni d'affitto di azienda e locazione “non sopportabili dalla
gestione aziendale”.
Da qui le continue passività che si sono reiterate dal
2007 ad oggi.
Il liquidatore Cima dopo aver definito la delibera di
annullamento illegittima, ha ripetuto il suo invito, paventando in alternativa
un danno erariale – già espresso a mezzo di carteggi intercorsi con il Collegio
dei Revisori e nelle note integrative al bilancio 2013 – a ricapitalizzare
l'azienda tramite conferimento di immobile ed arenile, propedeutico alla
privatizzazione, totale o parziale della società, consentendo tra le altre cose
un risparmio dei crediti di imposte indirette e per la presenza del credito per
perdite fiscali.
Il tutto supportato dal parere del noto studio Morbidelli di
Firenze e con la premessa di un parere consultivo della Corte dei Conti.
La
privatizzazione, sempre secondo il liquidatore, consentirebbe anche un
progressivo rientro delle passività dal parte del subentrante socio privato,
evitando di causare alla già martoriata Patrimonio, il succitato squilibrio.
Le ipotesi di illegittimità della delibera sono però state
smentite dal Consigliere e Presidente della Commissione Bilancio Genick,
presente alla riunione, supportato anche dai Revisori, in quanto la 79/2011 non
avrebbe prodotto effetti giuridici e non ricadrebbe nel caso di autotutela
“ex-tunc” o “ex-nunc” e tratteggiando profili di illegittimità e – nello
specifico sul risparmio dei crediti di imposta – come possibile frode fiscale.
Infine ai 2.300.000 euro di debiti con la Viareggio
Patrimonio si aggiungerebbero, sempre secondo Cima, 350.000 euro di esposizione
bancaria garantita dall'Ente tramite lettera di patronage (un sostituto di
fidejussione) ma scaduta per i Revisori e 450.000 euro di credito verso
l'erario, che si perderebbe in caso di cessazione della società. Denari che
Viareggio difficilmente potrà permettersi di scontare.
Insomma una serie di vicoli ciechi che, comunque la si veda,
l'Amministrazione sembra destinata a dover imboccare ed un altro terribile
boccone amaro che la città tutta sarà costretta ad ingoiare, stante – parola
dei Revisori – lo squilibrio del Comune che amplifica ogni problematica
finanziaria e non consente spazi di manovra.
Questi i fatti fino ad oggi.
Due società partecipate
sull'orlo del baratro, anzi per la verità una – la Viareggio Versilia Congressi
– di fatto con entrambi i piedi già nella fossa stante il numero di passività
consecutive, sette, quando la legge ne permette non più di due, oltretutto in
quanto società a capitale interamente pubblico concretamente impossibilitata
dalla normativa (D.L. 223/06 poi L. 248/06 il famigerato “decreto Bersani”) a
perseguire la sua attività.
Una volta che la delibera n°79/2011 sarà annullata di fatto
alla VVC sarà preclusa con effetto immediato ogni attività gestoria, avocando
ogni attività alla conducente Viareggio Patrimonio che procederà al recupero
del coattivo e gestirà la restante stagione estiva. Nulla più.
Terminata la stagione il Principino chiuderà i battenti per
incamminarsi verso un futuro quanto mai incerto e nebuloso.
D'altro canto prendere tempo e continuare con la gestione
odierna, oltre ad esporre giuridicamente gli amministratori, aggraverebbe la
situazione economica, parola dei Revisori.
L'unico fatto certo è che, al “redde rationem” in Consiglio
Comunale, ogni Consigliere ed ogni Gruppo Consiliare dovrà assumersi una
responsabilità diretta, come specificato anche dai Revisori, prestando la
massima attenzione a quale tasto premere sul tastierino delle votazioni.
Maximiliano Bertoni
Presidente Commissione Controllo e Garanzia della Viareggio
Patrimonio
Cima, già uomo dell pd, già candidato a sindaco, trombato di Camaiore....Occorrerebbe vedere chi sono
RispondiEliminai revisori contabili, spesso legati ad ambienti associativi poco noti.... Parlo in generale.