mercoledì 6 aprile 2016

Non si può indugiare oltre...


La bocciatura d'emblée della mozione sulla sicurezza liquidata come ormai superata, la prosecuzione del consiglio che ha tirato dritto mettendo ai voti, e quindi immediatamente respingendo le altre mozioni presentate dai colleghi della minoranza, dopo che se ne erano andati per protesta i gruppi consiliari lasciando l’aula pressoché deserta. Ecco con profonda costernazione che arriva la constatazione dell’ennesima occasione persa dall’amministrazione per fare il bene della città proseguendo sulla via delle faide interne e delle posizioni aprioristicamente di muro contro muro contro quello che viene proposto dalla minoranza. Per il Movimento 5 Stelle, l’unico dell’opposizione rimasto fino a quanto possibile in assise con la sua esponente Annamaria Pacilio, seppur per protesta tra le file del pubblico per non mollare la presa e continuare ad assistere a quello che più che un consiglio comunale stava prendendo le forme di una riunione di giunta, la critica è puntata contro l’atteggiamento dell’amministrazione impegnata più a guardarsi l’ombelico che a aprirsi alle istanze e ai bisogni della città. Ne è riprova cosa succede nel consiglio comunale gestito da chi, invece di essere una figura super partes e di garanzia come prevede il ruolo, si muove spesso nell'inosservanza delle regole, andando a tappare la bocca a chi dice cose poco gradite o a concedere a seconda della circostanza la preziosa facoltà di parlare, permettendo che vengano perpetrati atti di sopraffazione e di alterigia verso chi è visto dall’amministrazione più come un nemico da “abbattere” per spianarsi la strada verso i propri obiettivi piuttosto che una controparte con cui dialogare in modo costruttivo. Una controparte che intende invece fornire il proprio contributo portando in aula la voce di un pezzo della cittadinanza, la quale avrebbe comunque almeno il diritto di essere ascoltata da chi amministra un’intera città e sarebbe chiamato ad informare della propria azione in primis coloro a cui certe scelte cadono in testa, ovvero i cittadini.
Cittadini che quando avanzano le loro istanze ottengono in risposta confronti negati o un imbarazzante silenzio. Tutto ciò a dimostrare una poca attenzione alle regole democratiche, oltre a un forte disprezzo verso chi è solo di disturbo perché critica e non la pensa in modo conforme, come gli avversari politici: un atteggiamento che stona per un primo cittadino, soprattutto quando questo mette sulla propria pagina fb dei babbuini come rappresentazione di esponenti politici a lui poco congeniali. Faccia un po’ di autocritica, il Signor Sindaco: non è un caso se ha tutti contro, si chieda umilmente il perché ed esca fuori da certe logiche per fare finalmente il bene della città senza additare di mero ostruzionismo coloro che invece sono quelli che ogni volta l'ostruzionismo lo patiscono, davanti a mezze verità e programmi parzialmente svelati di cui si percepisce l'effetto deflagratore solo all'ultimo minuto, quando resta ben poco da fare; che cominci a spiegare  finalmente come intende governare il dissesto e pilotare la città verso un futuro migliore, magari anche a quelli che si sono trovati le porte della piscina inesorabilmente sprangate per effetto del provvedimento del Tribunale Fallimentare. Tanto più quando il Giudice, valutando l'operato dell'amministrazione, scrive che questa non ha saputo, senza per di più addurre alcuna motivazione, mettere in campo nei tempi previsti i provvedimenti necessari alla riorganizzazione delle attività già svolte dalla società fallita, determinando una proroga di due mesi dell’esercizio provvisorio della società Patrimonio che taglia fuori la (costosa) gestione degli impianti sportivi. La chiusura della piscina è solo il primo effetto del provvedimento che riporterà in capo a qualche giorno tutti gli impianti della Patrimonio nelle mani del Comune, e vorremmo capire cosa dobbiamo aspettarci visto che già si sente parlare qualcuno di vendita; tanto più che la piscina comunale risulta impianto gravato anche da ipoteca per aver dovuto soccombere dinnanzi al contenzioso con la “Ninfea”, a cui nessuno, e le responsabilità vanno a ritroso nei tempi, si è mai preoccupato di fare opposizione, precedente addirittura al crac della Patrimonio. Sull'onda di quanto sta succedendo e delle pieghe che sta prendendo la faccenda in riferimento alle gravi ripercussioni sulla città è stata quindi convocata per domani (giovedì 7 aprile) dalla nostra consigliera Annamaria Pacilio la Commissione vigilanza e controllo sulla Viareggio Patrimonio, di cui la stessa è Presidente. Adesso l'amministrazione non può indugiare oltre. Giusto per riepilogare: Teatro Jenco chiuso, Principe di Piemonte chiuso, piscina chiusa: sicuri si cambia..ma la serratura, se vogliamo entrare.


MoVimento 5 Stelle Viareggio

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