mercoledì 13 aprile 2016

Il circo se ne va ma il problema resta


Varare una serie di atti amministrativi che servano a regolamentare l’attendamento dei circhi in città per limitare l’accesso alle attività circensi che utilizzano gli animali. E’ quello che chiede il Movimento 5 Stelle Viareggio per rendere in futuro dura la vita agli attendamenti dei circhi con animali sul territorio viareggino; il circo ha infatti tolto le tende con due giorni di anticipo rispetto ai programmi ma continua il suo giro per la Versilia con i suoi carrozzoni, i rimorchi pieni di animali, portandosi dietro inevitabilmente il suo strascico di polemiche per uno spettacolo che non è più possibile tollerare alla luce di una nuova coscienza etica e una nuova consapevolezza che riconosce agli individui e alle specie animali il diritto a un’esistenza compatibile con le loro caratteristiche fisiologiche etologiche e psicologiche.
Davanti all’ennesima constatazione che nonostante la bella facciata, in sostanza poco è cambiato riguardo l’atteggiamento della nuova Amministrazione che denota la consueta poca sensibilità della politica verso  la  difesa dei diritti degli animali, ecco che il Movimento 5 Stelle scende in campo chiedendo l’impegno della Giunta comunale affinché decida di dotarsi di un regolamento che disciplini in modo rigoroso l’attendamento nel territorio comunale di circhi e mostre viaggianti, in particolare quando ci sono animali al seguito. Contestualmente alla richiesta di emanazione da parte del Sindaco di un’ordinanza restrittiva sull’utilizzo di animali appartenenti a specie selvatiche ed esotiche in spettacoli e altri intrattenimenti.
 “Se infatti – spiega Annamaria Pacilio portavoce in consiglio comunale del Movimento 5 Stelle - diventa difficile predisporre regolamenti e ordinanze di divieto totale di attendamento dei circhi con animali, poiché in caso di ricorso al Tar tali atti verrebbero sicuramente annullati, visto e considerato che un Comune non può vietare ciò che a livello nazionale è del tutto legale e riceve addirittura sussidi dallo Stato, ecco che l’unica possibilità è quella di ostacolare il loro attendamento ponendo dei paletti e delle restrizioni”. Facendo soprattutto riferimento al regolamento emanato dalla Commissione scientifica per l’applicazione della Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione (Cites) del 2006, normativa che i circhi devono obbligatoriamente rispettare, strettamente vincolante riguardo i criteri e i requisiti necessari per la detenzione di animali esotici nei circhi e mostre itineranti in funzione della tutela del loro benessere;  proprio la normativa nel suo ultimo aggiornamento raccomanda che non vengano più detenute le specie in via di estinzione o il cui modello gestionale non è compatibile con la detenzione in una struttura mobile quali: primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci'”. Da una parte dunque la stretta vigilanza del rispetto del Regolamento Cites attualmente in vigore- che tra l’altro non abbiamo neppure la certezza sia stato rispettato visto che nessuno si è preoccupato di andare a verificare la situazione nonostante le richieste avanzate dalle associazioni animaliste- dall’altra l’apposizione di una serie di restrizioni amministrative da inserire all’interno di un apposito regolamento comunale per la disciplina degli spettacoli viaggianti, prevedendo l'attendamento di qualunque circo sul territorio comunale solo all’interno di in un circoscritto periodo dell’anno e non concedendo più di un permesso, dando la precedenza al circo senza animali al seguito, che quindi sarebbe l’unico attendamento permesso nei 365 giorni. Si potrebbe addirittura prevedere di invitare, nelle sedute in cui si esamineranno richieste di autorizzazione all'attendamento, come membro aggiunto della commissione pubblico spettacolo, un referente del Corpo Forestale dello Stato, inquadrato nel servizio Cites territoriale. 
Tutto questo anche in relazione al fatto che il parlamento italiano sta finalmente mettendo mano alla materia per la revisione delle disposizioni in tema di attività circensi in vista della graduale eliminazione dell’utilizzo degli animali; una decisione che finalmente consentirebbe di riallineare l’Italia con la maggioranza dei Paesi Europei che hanno messo al bando tale pratica, nonostante le forti resistenze nell’'Ente Nazionale Circhi, una lobby in grado di esercitare enormi pressioni politiche, impegnata a difendere gli interessi di una spaurita minoranza che non ne vuole assolutamente saperne di fare a meno nei suoi spettacoli di elefanti, zebre e leoni, non riconoscendo neppure al suo interno i circhi senza animali. Dunque qualcosa si può e si deve fare già da subito anche nella nostra città.: “E’ l’ora di farla finita di nascondersi dietro lo spauracchio del ricorso al Tar per lasciare che tutto resti immutato- prosegue la consigliera pentastellata- la sensibilità delle persone è cambiata, è l’ora che la politica ne prenda atto e la smetta di farsi trovare sempre in ritardo sui tempi , il Comune faccia la sua parte e si muova per quanto è possibile per metter fine a questo triste spettacolo”. Nel 1968, quando in Italia fu emanata la normativa attualmente in vigore in tema di circhi, l’Italia riteneva che questi spettacoli avessero una funzione sociale, e non si prendeva minimamente in esame il tema della salvaguardia del benessere dell’animale, oggi il 71,4% degli Italiani, secondo l’ultimo rapporto Eurispes, è fermamente contrario allo sfruttamento degli animali nei circhi e anche le normative continuano a registrare progressi  grazie alle inequivocabili prese di posizione da parte del mondo scientifico. Come la posizione ufficiale della Federazione Europea dei Veterinari, la quale non ritiene che i bisogni relativi al benessere degli animali selvatici/esotici possano essere soddisfatti nell'ambiente dei circhi itineranti raccomandando pertanto a “tutte le autorità Europee competenti di proibire l’utilizzo di mammiferi esotici nei circhi in quanto non vi è affatto la possibilità che le loro esigenze fisiologiche, mentali e sociali, possano essere adeguatamente soddisfatte”, precisando poi come non ci sia “alcun beneficio di carattere di conservazione, ricerca o educazione che possa giustificare l’uso di animali esotici nei circhi” .  
“Nel nostro piccolo –continua la consigliera dei 5 Stelle- basterebbe intanto rinnovare il regolamento comunale in materia di benessere degli animali, un regolamento obsoleto, da integrare e migliorare sotto diversi aspetti alla luce delle nuove normative,  dove per esempio anche riguardo ai circhi siamo ancora fermi alle linee guida Cites del 2000. E ci piacerebbe anche sapere che fine ha fatto la consulta delle associazioni animaliste, nonostante il parere favorevole per la sua costituzione sia arrivato dal consiglio comunale ormai da mesi, non ci risulta  questa sia stata ancora resa operativa, mancando ancora la nomina di un presidente” La sensazione è che la questione del benessere animale tanto cara all’amministrazione Del Ghingaro si sia rivelata un valido argomento, soprattutto in funzione della campagna elettorale.     
Così resta da capire se la difesa dei diritti degli animali è veramente una scelta mirata e coerente di questa giunta oppure rimane un optional legato alle opportunità del momento. Senza dimenticare il fatto che la città finora ha fatto i conti con una serie di inconvenienti di cui poteva sicuramente fare a meno: è il caso della ciclabile interrotta e deviata in virtù della presenza degli animali del circo, che ha dimostrato con tutta evidenza l'inidoneità dell'area a ospitare tale attendamento, tutte le problematiche legate alla gestione di un vero e proprio zoo con rischio per l’incolumità dei cittadini e delle tenuta del sistema infrastrutturale della zona, in riferimento ad esempio allo scarico dei liquami. E ancora il quadro di una città letteralmente tappezzata di  manifesti e locandine, la maggior parte delle quali prive del timbro comunale che dovrebbe attestare il pagamento della tassa di affissione, un servizio tra l’altro nel bailamme per essere in transito dalla Viareggio Patrimonio. E un’area lasciata come sempre succede, dopo la dipartita del circo, nel degrado più assoluto, piena di sporcizia buche e danni. Su tutto rimane il rammarico di aver perso l’occasione da parte dell’amministrazione di dare un segnale preciso a chi detenendo gli animali nei circhi, sottoponendoli a un’esistenza incompatibile con le loro caratteristiche fisiologiche e etologiche, ma anche psicologiche,  perpetra nei loro confronti un inaudito atto di crudeltà. Non ci dimentichiamo che la legge 189 del 2004 sancisce che nessuno ha il diritto di infliggere all’animale senza giustificazione e motivazione: dolori, sofferenze o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche, porlo in stato d'ansietà o ledere in altro modo la sua dignità. Che è poi quello che succede agli animali nei circhi, sottoposti a un'esistenza passata macinando chilometri chiusi nelle gabbie da un angolo all'altro della penisola ed oltre, chiamati a bivaccare in strutture simili a piccoli zoo in attesa di esibirsi e dare spettacolo cimentandosi in improbabili numeri e acrobazie, un atto che rimorde alla coscienza della maggior parte delle persone, di cui non vogliamo più essere né complici né spettatori.

Movimento 5 Stelle Viareggio

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