lunedì 27 luglio 2015


Cambiano le amministrazioni seguite da grandi proclami elettorali, ma non cambia la situazione dei rifiuti, anzi è facile notare come, quando ogni nuova amministrazione si insedia la situazione peggiora inesorabilmente. A Viareggio i cittadini, le famiglie, le attività sono costrette a pagare tariffe insostenibili ed imbarazzanti riguardanti la raccolta dei rifiuti, lo spazzamento e il decoro. Tuttavia è evidente che nonostante la solita "aria fritta" della propaganda elettorale, la situazione degenera soprattutto nelle aree pubbliche e lungo la spiaggia del parco naturale che ricordiamo è all'interno del nostro Parco Naturale che ricordiamo essere riserva della Biosfera tutelata dall'UNESCO. Sono di ieri e di oggi le foto che circolano sui social (fatte da un nostro attivista) sull'abbandono di montagne di rifiuti lungo la Marina di Torre del Lago e tali foto sarebbero comunque scandalose se fatte in qualsiasi località italiana. Siamo forse troppo sensibili noi o manca la consapevolezza di essere una località turistica? Il MoVimento 5 Stelle Viareggio denuncia il totale oblio da parte delle autorità comunali e il colpevole abbandono dell'unica area di interesse naturalistico all'interno del nostro territorio. Invitiamo urgentemente la nuova amministrazione insediata a prendere provvedimenti per una bonifica dell'area e salvaguardare la tutela del patrimonio pubblico, sollecitando l'interesse dell'ente Parco affinché venga gestite la manutenzione ordinaria ivi compreso il servizio di salvamento reso necessario anche dalle ultime disgrazie avvenute sul nostro litorale e che male fanno all'immagine (certamente non solo, trattandosi di persone) complessiva della nostra costa. Adesso diciamo basta, il Parco non e' la pattumiera della città, ma l'unico luogo rimasto di una bellezza completamente dimenticata e vittima dell'ignoranza collettiva.... Sicuri si cambia.....Magari in peggio?

MoVimento 5 Stelle Viareggio

domenica 26 luglio 2015

La crisi del Pucciniano viene da lontano



Sicuri si cambia. Anzitutto il Presidente della Fondazione Pucciniana, ma anche il regista di Tosca (così se ne pagano due), il compenso dei cantanti, che già hanno minacciano azioni legali per il rispetto degli accordi contrattuali e il palinsesto, con la cancellazione dei quattro finali di Turandot e del convegno internazionale dedicato all’incompiuta Pucciniana in collaborazione col Centro Studi Giacomo Puccini ( a costo zero per la Fondazione perché interamente finanziato da sponsor). Ma siamo davvero sicuri che il verso è quello giusto? 
A chiederselo è il Movimento 5 Stelle davanti a quello che sta succedendo sulle rive del Lago di Massaciuccoli dove si prevedono uragani (e speriamo non meteorologici).
Lo aveva ripetuto tanto da farne uno slogan martellante durante tutta la campagna elettorale, così appena insediato, il neo sindaco ha subito messo mano ai cambiamenti cominciando proprio dalla Fondazione Festival Pucciniano: “ ce n’era davvero così stringente necessità con tutte le urgenze del momento? – si chiede Giulio Zanni, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle- per di più a pochi giorni dall’inizio della manifestazione messa in discussione dalle incertezze a cui si è voluta di proposito e sconsideratamente esporre” ? Con la sua 61esima edizione, a un tiro di schioppo dalle prime rappresentazioni di Tosca, fuori Adalgisa Mazza ( nominata a suo tempo dall’ex sindaco Betti, in quota al Pd di Dati e quindi vicina al candidato sindaco Poletti, presumibilmente in bilico dal giorno dopo l’elezione del nuovo sindaco) ed ecco bella fresca la nomina del nuovo presidente, Alberto Veronesi, il cui celebre padre è l’oncologo Umberto che ha appoggiato guarda caso, la campagna elettorale del neo sindaco eletto. Dunque niente di nuovo. Anche perché è dal ’98 che il Maestro ha continuato a girare tra le quinte del teatro Puccini in veste di direttore artistico, di consulente artistico, e di direttore musicale. Se nonché una novità c’è, ed è ormai il famoso contezioso di recente aperto con la Fondazione Pucciniana cui chiede un risarcimento di 370 mila euro. “Mi domando – prosegue Zanni- come possa essere gestita questa situazione dal Comune in evidenza di un tale conflitto di interessi”. Il motivo della querelle, per voce dell’ex presidente, la mancata realizzazione di un progetto che Veronesi voleva portare in Cina con l’associazione musicale “Le Muse”, di cui è presidente. La versione che arriva dall’ex Amministrazione è la seguente: la dirigenza, siamo nel 2014, chiede il piano finanziario dell’operazione in cui erano coinvolti anche degli istituti bancari (al tempo Veronesi è in veste di consulente artistico e direttore musicale del Pucciniano) e invece lamentandosi di non essere stato preso in considerazione si dimette, nel contempo arriva la lettera del suo legale con la richiesta di risarcimento danni a cui la Fondazione risponde con la stessa moneta, recesso del contratto e 100 mila euro da avere indietro a fronte di inadempienze contrattuali e comportamenti illegittimi. Ci si lamenta del fatto che Veronesi non si presenta alle prove, e di molto altro. “C’è da scommettere che quel progetto in Cina il neo Presidente alla fine riuscirà a riproporlo e a concretizzarlo- prosegue Zanni- visto che appena insediato ha annunciato che non ci sono soldi, ma che sta già pensando a una serie di iniziative che riguardano l’Oriente e un museo della moda in riva al lago che coinvolga le grandi maison, un progetto che incontrerà sicuramente i favori del sindaco che si riempie spesso la bocca di parole come bellezza, stile ed eleganza”. “ Se il buongiorno si vede dal mattino- spiega ancora Zanni- mi chiedo cosa dobbiamo aspettarci da questo sindaco e dal nuovo presidente del Pucciniano, qui cambia tutto affinché nulla venga cambiato”. Anche all’interno dei consigli dell’Ente, del Ghingaro ha allontanato sì gli oppositori, ma a prendere il loro posto ci sono in gran parte vecchie conoscenze politiche che hanno già ricoperto incarichi all’interno della fondazione, e mentre si continua con i giochi di forza e le guerre di potere tra vecchie e nuove dinastie, a rimetterci sarà, il Festival Puccini e tutta la cittadinanza”. -continua-

sabato 18 luglio 2015

Question Time: E' tempo di risposte



Che fosse un tipo autoritario si sapeva. A Capannori “ha fatto fuori “ due assessori che, messi alle strette, hanno lasciato l’incarico per “mancanza di dialogo” col primo cittadino. D’altronde Del Ghingaro è uomo che crede fermamente nelle sue idee e capacità, allergico alle critiche e al pensiero divergente, lo diceva una leggenda che viene da lontano, che ora possiamo direttamente verificare anche sulle rive del Tirreno.
Questo è lo stile. Dunque non sorprendono il Movimento 5 Stelle le parole indirizzate ai cronisti dal neo sindaco, intenzionato a mettere un freno all’ingerenza dei media a palazzo comunale, invitati a cambiare approccio per essere confacenti al decalogo di corte, che per il futuro prevede periodici question time ben programmati per non sottrarre prezioso tempo al lavoro della giunta. “Blindare il palazzo ai cronisti – spiega Giulio Zanni consigliere del Movimento 5 Stelle- non mi pare che vada in favore della trasparenza, dell’azione amministrativa e del dialogo con i cittadini considerato che i media sono il “trait d’union” con la città”. “D’altronde- prosegue Zanni- chi gli sta intorno pende dalle sue labbra. Nessuno osa contraddirlo e tutti sono in ossequiosa riverenza. In questo clima di devota sotto-missione, figuriamoci se Del Ghingaro vuol sentirsi ogni giorno col fiato sul collo e sotto-interrogazione da parte dei giornalisti. Peccato che il sindaco non ha dei sudditi, ma cittadini che in buon numero contestano il fatto di essere stati bannati dal sito comunale, hanno il diritto di essere informati così come i professionisti della stampa che devono poter svolgere senza intoppi il loro lavoro. Lavoro che consiste nel pungolare e a volte criticare chi amministra, portando all’attenzione della città tutto quello che succede dentro il Municipio. E' un periodo di massima attenzione visto che l’Amministrazione dovrebbe fare mosse ben calibrate per gestire al meglio il dissesto e la città ha sete di risposte.. Proprio per tutto questo siamo avvisati, perché Del Ghingaro lo ha detto chiaro, non può certo perdersi dietro alle “beghette quotidiane”, che a lui non interessano. “ Solo che oltre ai massimi sistemi – prosegue Zanni- ci sono anche tante piccole questioni da risolvere, che messe insieme fanno la buona amministrazione di una città, sono quelle che si trova a dover fronteggiare il cittadino comune che ancora non si è accorto che Viareggio è diventata come la Casa Bianca”.
Come nel caso dei consigli comunali convocati di mattina: “Nonostante le richieste di molti consiglieri di programmarli come era di consuetudine la sera – continua Zanni- e qualche assessore si fosse detto disponibile a valutare la cosa, il sindaco dice di no e tira dritto con tutti i suoi, con-senzienti, invocando l’economicità di tale scelta”. Ebbene bisognerebbe valutare davvero se c’è effettivamente un risparmio, siamo tutti d’accordo- chiosa Zanni- ma il Sindaco dovrebbe essere il primo a dare il buon esempio rinunciando all'auto blu con relativo autista in uniforme" . 
Infine, nel caso non si possa fare altrimenti, chiediamo che venga messa a disposizione la registrazione in video streaming delle prossime sedute del consiglio comunale per dare l’opportunità a ciascuno di seguire da vicino gli interessi della propria città”.

Giulio Zanni portavoce consigliere M5S Viareggio

sabato 11 luglio 2015

Chi l’ha visto? Assenza e ignoranza spianano la strada alla mega partecipata del rifiuto.



Si gettano le basi della futura piattaforma a partecipazione mista, pubblico privata, chiamata a gestire lo smaltimento dei rifiuti a livello di ambito territoriale ottimale e..Viareggio non c’è. 

Lunedì scorso si è tenuta infatti a Guasticce l’assemblea di Ato costa alla presenza dei sindaci per approvare il piano industriale straordinario di Retiambiente spa, quello che diventerà il gestore unico a partecipazione privata, il cui partner di riferimento verrà definito al termine del percorso di gara attualmente in svolgimento, ma rappresentanti del nostro Comune non ce n’erano: né il neo sindaco, né l’assessore, nessuno. Non c’era neppure il Comune di Camaiore, così come molti altri amministratori visto che i comuni di Ato Costa sono più di 100 e alla riunione di lunedì era presente poco più del 50% degli aventi diritto. Eppure la posta in gioco è alta. Ato costa, autorità per la gestione dei rifiuti urbani, costituita quasi 4 anni fa dai vari comuni della costa toscana, dovrebbe mettere la gestione dei rifiuti dei comuni di Pisa, Lucca, Massa Carrara e Livorno nelle mani di Retiambiente, società che rileverà tutte le quote pubbliche cedendone il 49% ad un soggetto privato; ciò in attesa degli esiti della gara di affidamento che verrà espletata entro il 2016, ingoiando al suo interno le varie partecipate che andranno a sparire, con i loro servizi e le loro dotazioni di personale e di impianti, difetti, debiti e virtù, tutto attualmente in fase di schedatura e di valutazione periziale per il conferimento nella mega partecipata del rifiuto. Dunque si capisce l’entità di questa vera e propria corsa per l’affare immondizia iniziata a rilento tra mille difficoltà, aiutata da continue stampelle messe dalla Regione per arrivare a quello che dovrà essere un monopolio guidato dai privati. Una manovra rischiosa sia perché in ballo ci sono migliaia di posti di lavoro a cui non si offrono garanzie precise, sia perché dentro si celano insidie e tranelli di cui ne farà le spese la collettività, chiamata a pagare costi sempre più alti per far ingrassare i privati a fronte di servizi sempre più scadenti. Quello che è già successo ai Comuni di Ato sud che come precursore nel 2014, ha visto subentrare la gestione unica: a vincere la gara la sola azienda che ha partecipato al bando, un raggruppamento di società che già svolgevano servizio nelle province, con una progettazione costruita ad hoc: una manovra per riempire il buco di queste partecipate entrate con le loro passività all’interno della nuova holding. Risultato: qualità del servizio peggiorata e un aumento del 25% della tariffa dei rifiuti. 

L’inghippo dunque è dietro l’angolo. Basta dire che nel piano straordinario appena votato da uno sparuto numero di sindaci (basta il 30% secondo il regolamento Ato), si parla di aumentare la differenziata, ma senza prevedere una vera propria strategia per arrivare al "Rifiuto Zero" tanto che si spinge il conferimento all’inceneritore che vedrà aumentare la quota dal 13 al 20% mettendo in programma persino il "revamping" (la ristrutturazione) dell’impianto di Pisa. 

Senza considerare che ci saranno gravi ripercussioni economiche per chi non raggiungerà gli obiettivi e a farne le spese saranno come sempre i cittadini. “ A Viareggio dove il porta a porta è attualmente intorno al 50% - spiega Giulio Zanni consigliere 5 Stelle- nella pianificazione per il 2016 è già atteso al 62%, ben 12 punti da incrementare e alla svelta, senza considerare la quota del 70% prevista nel 2020, una missione impossibile stando alla realtà attuale dei fatti. Per arrivarci tutta la città dovrebbe essere coinvolta nella raccolta porta a porta e dunque bisognerebbe capire 
come pensa il sindaco di rispondere a queste urgenze e come intende intervenire nella 
pianificazione dei servizi in vista di quello che ci aspetta in futuro”. La discussione per avviare questo iter della maga partecipata è avvenuta tra l’altro senza il coinvolgimento dei consigli comunali delle città interessate. il Pd che detiene la maggioranza nei comuni di Ato costa ha dato sostanzialmente carta bianca ai vertici per arrivare a una trattativa che non vuole far crescere Reti ambiente come soggetto pubblico, favorendo altresì l’ingresso di soci privati che porteranno i suoi manager a gestire in regime di monopolio, un immenso patrimonio pubblico e l’appetibilità dell’affare si capisce anche dal fatto che in gara ci sono addirittura oltre a quattro aziende italiane anche tre provenienti dal resto dell’Europa. 
“ In gioco ci sono tanti soldi della collettività- continua Giulio Zanni consigliere del Movimento 5 Stelle- e il ruolo del pubblico non può limitarsi ad un mero passaggio di consegne al socio privato, voluto a tutti i costi dalla Regione, che terrà in mano il nostro futuro per i prossimi vent’anni, facendo il bello e il cattivo tempo. L’assemblea dei comuni è l’unica che può fermare questa marcia inesorabile, i sindaci per il bene dei cittadini dovrebbero rigettare il ricorso alla gara europea per l’individuazione del socio privato e premere per una gestione pubblica "in house" dello smaltimento rifiuti, magari attraverso la costituzione di una società consortile che riunisca le varie municipalizzate attualmente in attività”. In più si alzano dubbi di legittimità sull’iter seguito. 

“Siamo sicuri che tutto è stato fatto con i crismi di legge? – prosegue Zanni- Mi risulta che qualsiasi atto di pianificazione territoriale debba ricevere l’avvallo del consiglio comunale, si rischia così che gli atti votati finora dall’assemblea siano invalidati o nulli”. Da qui l’importanza per gli amministratori di essere vigili e presenti, le assenze, vista la posta in gioco, non sono giustificate: “ E’ stata una grave mancanza per chi governa la città- prosegue Zanni- non essere stato presente all’ultimo incontro a Guasticce- ciò sembra voler dire che il nostro futuro è già stato venduto o ipotecato e che non c’è interesse a puntare i piedi per cercare soluzioni che vadano in direzione della salvaguardia dei diritti della cittadinanza. Sarebbe anche il caso che Viareggio, forte dei suoi numeri, come valido rappresentante della Versilia che conta quote importanti nel volume di produzione dei rifiuti, entrasse a far parte del consiglio direttivo di Ato, dove tra l’altro il neo sindaco potrebbe portare tutta la sua competenza essendone stato membro alla guida del Comune di Capannori, sfatando quella consuetudine che vede la città sempre deficitaria di ruoli chiave all’interno delle varie municipalizzate. "E’ l’ora di cambiare rotta", Del Ghingaro ci aveva costruito il suo slogan elettorale: dimostri che il cambiamento è nei fatti e non solo nelle parole”.

Giulio Zanni portavoce consigliere M5S Viareggio