domenica 26 luglio 2015

La crisi del Pucciniano viene da lontano



Sicuri si cambia. Anzitutto il Presidente della Fondazione Pucciniana, ma anche il regista di Tosca (così se ne pagano due), il compenso dei cantanti, che già hanno minacciano azioni legali per il rispetto degli accordi contrattuali e il palinsesto, con la cancellazione dei quattro finali di Turandot e del convegno internazionale dedicato all’incompiuta Pucciniana in collaborazione col Centro Studi Giacomo Puccini ( a costo zero per la Fondazione perché interamente finanziato da sponsor). Ma siamo davvero sicuri che il verso è quello giusto? 
A chiederselo è il Movimento 5 Stelle davanti a quello che sta succedendo sulle rive del Lago di Massaciuccoli dove si prevedono uragani (e speriamo non meteorologici).
Lo aveva ripetuto tanto da farne uno slogan martellante durante tutta la campagna elettorale, così appena insediato, il neo sindaco ha subito messo mano ai cambiamenti cominciando proprio dalla Fondazione Festival Pucciniano: “ ce n’era davvero così stringente necessità con tutte le urgenze del momento? – si chiede Giulio Zanni, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle- per di più a pochi giorni dall’inizio della manifestazione messa in discussione dalle incertezze a cui si è voluta di proposito e sconsideratamente esporre” ? Con la sua 61esima edizione, a un tiro di schioppo dalle prime rappresentazioni di Tosca, fuori Adalgisa Mazza ( nominata a suo tempo dall’ex sindaco Betti, in quota al Pd di Dati e quindi vicina al candidato sindaco Poletti, presumibilmente in bilico dal giorno dopo l’elezione del nuovo sindaco) ed ecco bella fresca la nomina del nuovo presidente, Alberto Veronesi, il cui celebre padre è l’oncologo Umberto che ha appoggiato guarda caso, la campagna elettorale del neo sindaco eletto. Dunque niente di nuovo. Anche perché è dal ’98 che il Maestro ha continuato a girare tra le quinte del teatro Puccini in veste di direttore artistico, di consulente artistico, e di direttore musicale. Se nonché una novità c’è, ed è ormai il famoso contezioso di recente aperto con la Fondazione Pucciniana cui chiede un risarcimento di 370 mila euro. “Mi domando – prosegue Zanni- come possa essere gestita questa situazione dal Comune in evidenza di un tale conflitto di interessi”. Il motivo della querelle, per voce dell’ex presidente, la mancata realizzazione di un progetto che Veronesi voleva portare in Cina con l’associazione musicale “Le Muse”, di cui è presidente. La versione che arriva dall’ex Amministrazione è la seguente: la dirigenza, siamo nel 2014, chiede il piano finanziario dell’operazione in cui erano coinvolti anche degli istituti bancari (al tempo Veronesi è in veste di consulente artistico e direttore musicale del Pucciniano) e invece lamentandosi di non essere stato preso in considerazione si dimette, nel contempo arriva la lettera del suo legale con la richiesta di risarcimento danni a cui la Fondazione risponde con la stessa moneta, recesso del contratto e 100 mila euro da avere indietro a fronte di inadempienze contrattuali e comportamenti illegittimi. Ci si lamenta del fatto che Veronesi non si presenta alle prove, e di molto altro. “C’è da scommettere che quel progetto in Cina il neo Presidente alla fine riuscirà a riproporlo e a concretizzarlo- prosegue Zanni- visto che appena insediato ha annunciato che non ci sono soldi, ma che sta già pensando a una serie di iniziative che riguardano l’Oriente e un museo della moda in riva al lago che coinvolga le grandi maison, un progetto che incontrerà sicuramente i favori del sindaco che si riempie spesso la bocca di parole come bellezza, stile ed eleganza”. “ Se il buongiorno si vede dal mattino- spiega ancora Zanni- mi chiedo cosa dobbiamo aspettarci da questo sindaco e dal nuovo presidente del Pucciniano, qui cambia tutto affinché nulla venga cambiato”. Anche all’interno dei consigli dell’Ente, del Ghingaro ha allontanato sì gli oppositori, ma a prendere il loro posto ci sono in gran parte vecchie conoscenze politiche che hanno già ricoperto incarichi all’interno della fondazione, e mentre si continua con i giochi di forza e le guerre di potere tra vecchie e nuove dinastie, a rimetterci sarà, il Festival Puccini e tutta la cittadinanza”. -continua-

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