Il sostantivo più calzante per l’attuale situazione amministrativa
locale è sicuramente “confusione”.
Un caos che si materializza anche nei
momenti più impensabili, dove nemmeno lo scommettitore più ardito
arriverebbe a supporre tali sviluppi. Il brutto è che questi stessi
sviluppi stanno ulteriormente portando la città verso un baratro che
sembra senza ritorno.
Senza voler fare il solito gioco che è colpa
sempre di chi viene prima e neanche facile demagogia addossando tutta la
responsabilità all’attuale Giunta, è però quasi imbarazzante vedere
come in una molteplicità di circostanze, Betti e i suoi si siano
comportati in maniera così lontana da correttezza e diligenza, imposta
non solo dalla Legge ma anche dal buon senso; non fosse per l’arroganza
troppo spesso mostrata verrebbe quasi da provare un senso di pena.
L’ultimo caso balzato alle cronache, quello dell’economa dott.ssa Di
Penta che è stata sollevata dall’incarico con le modalità tipiche di un
blitz di polizia, mostra in tutta la sua bruttezza il volto di un gruppo
di amministratori e dirigenti disposti a calpestare tutte le forme e le
modalità operative consone alla prassi, in nome del raggiungimento
degli scopi prefissi. E qui giungono le dolenti note poiché questi non
coincidono con gli interessi della città ma solo con quelli di pochi
soggetti che ne detengono un potere, tanto più fittizio e di bassa lega,
quanto più espresso in queste forme.
L’autoreferenzialità del comando
finisce col divorare chi lo gestisce in maniera a-funzionale al
raggiungimento degli scopi cui è preposto e quando nemmeno le forme
vengono salvate l’unica cosa che emerge è la poca capacità di chi lo
detiene. Dalla situazione inerente il Tribunale, cui la Consulta ha dato
l’ultima spallata ad ogni possibile ipotesi di ritorno prossimo a
Viareggio, passando per l’attuale stato dell’asse di mezza penetrazione
fino al degrado assoluto dello stato di sicurezza in città, mai sindaco e
responsabili del potere amministrativo si sono mossi con forza e
decisione in senso conforme agli interessi collettivi e al rispetto
della pubblica utilità.
Non si contano più i furti in città, dettati da un proliferare di
situazioni oggettive di degrado che sono sfociate in un aumento della
micro-criminalità contro la quale non vi è stata risposta alcuna da
parte del sindaco e il suo staff.
Noi pensiamo che la soluzione possa
venire in primis da un effettivo coordinamento tra le forze di Polizia
in campo. Siamo altresì convinti che in un momento di emergenza ci
vogliano misure emergenziali, non repressive ma difensive del diritto di
ogni singolo cittadino di vivere e lavorare libero nella propria città;
non parliamo quindi di ronde punitive ma di imporre, attraverso i
canoni politico amministrativi di rito una più pregnante attività delle
forze dell’ordine sul territorio, restituendo finalmente alla città
quell’immagine viva e sicura che un tempo ha potuto sfoggiare.
A
dispetto della ricetta proposta dal sindaco che pare continuamente
lasciarsi mal consigliare, noi pensiamo che l’unica chiave per salvare
una città che appare sull’orlo della sconfitta sia quella dell’ascolto
dei cittadini.
Movimento 5 Stelle Viareggio
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