Dalle informazioni pervenutemi, pare che il proprietario del veicolo non sia un cittadino italiano, ma rumeno residente a Pisa. Verosimilmente (dalla targa si evince che l'auto è assai datata) si tratta di qualcuno che non ha i mezzi economici per pagare la rimozione del veicolo, che è un rifiuto speciale per di più pericoloso.
Alcuni ragazzi del Motogruppo Tartarughe Lente, che ho incontrato la sera del 29 dicembre, dopo la celebrazione alla Casina dei Ricordi, mi hanno chiesto di sollecitare l'amministrazione per un intervento in merito.
L'auto bruciata infatti, non è solo un pessimo biglietto da visita sita all'ingresso della città, ma riporta alla mente - soprattutto delle vittime - proprio la tragedia del 29 giugno, in cui furono cose e persone a bruciare, a pochi metri da li.
Oltretutto la carcassa costituisce una bomba ecologica a cielo aperto, con le ceneri impregnate di diossina, gli olii, i residui di combustione e quant'altro che vengono quotidianamente dilavati dalla pioggia e dispersi dal vento.
Allora, posto che il privato non potrà (o non vorrà) intervenire, che i tempi per costringerlo a farlo sono lunghi, che il risultato non è neanche assicurato, perché l'amministrazione non agisce in anticipo - tramite SEA che ha mezzi e capacità per intervenire - rimuovendo il veicolo? I costi potranno poi essere recuperati da chi di competenza rifacendosi sul proprietario o su eventuali responsabili. Ma nel frattempo, in un solo colpo, si eliminerebbe una bruttura che deturpa un ingresso della città, un manufatto pericoloso che potrebbe compromettere la salute dei cittadini e un "simbolo" terribile, che ogni giorno riporta ai dolorosi fatti del 29 giugno 2009, avvenuti a poca distanza, come una tremenda pugnalata al cuore chiunque vi transiti, soprattutto chi ha vissuto la tragedia e abita a poca distanza.
Sindaco ci faccia questo regalo di inizio anno, tolga subito quell'auto e quel cartello da Largo Risorgimento!
Maximiliano Bertoni
MoVimento 5 Stelle Viareggio
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