Poco più di un mese fa c'è scappato il morto: un pensionato ucciso dalla caduta di un albero mentre faceva la sua pedalata mattutina. Basta un temporale, una raffica di libeccio, e nuovi alberi crollano sulle strade e sulle piste ciclabili che circondano la pineta, rendendole inagibili, quando non sulle auto parcheggiate e sui passanti. Di novembre e dicembre sono più i giorni in cui Via Marco Polo e via Zara sono chiuse al traffico di quando sono aperte.
Le nostre pinete sono piantate sulla sabbia, non appena si infiltra un po' d'acqua il peso degli alberi non perfettamente verticali fa leva sulle radici, con i risultati sotto gli occhi di tutti. Le mancate potature, con l’appesantimento delle chiome fanno il resto.
Solo una amministrazione come quella di Viareggio può assistere con un fatalismo impotente a questo spettacolo che si ripete autunno dopo autunno. La ricerca di una soluzione è improrogabile prima che altri danni, se non altri morti, continuino a gettare una ulteriore luce inquietante sulla nostra città.
L’attenzione del M5S alla questione ambientale, che nel caso di Viareggio si fonde con l’economia turistica della città, basata in gran parte sulle sue ricchezze naturali, è massima.
Per quanto concerne la manutenzione della pineta di ponente, ribattezzata un po’ enfaticamente “Parco cittadino”, il M5S suggerisce una drastica e urgente potatura di tutti gli alberi che aggettano su strade e piste ciclabili, il taglio degli alberi sui bordi delle strade, la creazione di spazi di sicurezza, ad esempio delle aiuole.
La sicurezza dei cittadini, delle strade, delle piste ciclabili potrebbe diventare un scommessa per un restyling che valorizzi anche gli aspetti estetici del “parco”. Una semplice ordinanza del commissario potrebbe consentire agli stessi cittadini, entro limiti rigorosi e con impegni sottoscritti per contratto, di occuparsi se non delle potature e dei tagli, quantomeno della gestione delle aiuole.
Ma bisogna anche ricordarci della Pineta di Levante, lasciata dal Parco Migliarino-San Rossore, per motivi poco comprensibili, in totale abbandono.
Lì la caduta degli alberi è totalmente ignorata, nel senso che non vengono neppure rimossi, e ben presto sono avvolti dai rovi e dagli sterpi. Il canali sono ingombri e non drenano più niente, cosicché gli allagamenti, anche delle vie sterrate che l’attraversano, sono la regola dopo ogni temporale. La maggior parte dei sentieri sono interrotti, ed anche le principali stradine, si snodano sempre più anguste in una sorta di discarica naturale di legname, rovi, sterpaglie. Il potenziale di questo polmone, anche per lo sviluppo sportivo e turistico, è totalmente ignorato.
Il tutto in attesa, la prossima estate, di un rogo finale che risvegli le coscienze assopite degli amministratori.
MoVimento 5 Stelle Viareggio
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