venerdì 18 gennaio 2019

Pioppogatto

Il Movimento 5 Stelle Viareggio interviene sull'ampliamento di Pioppogatto invocando il principio comunitario di massima precauzione. Siamo davanti ,testuali parole, usate da Ersu, ad una "modifica sostanziale dell'impianto" che proprio per la sua portata, può avere impatti significativi e negativi sull'ambiente. Non convince la decisione della Regione di escludere dalla Via il progetto di Ersu, così come non convincono le integrazioni e le argomentazioni presentate dall'azienda , quelle stesse che invece hanno portato a fare dietro front la stessa Regione, la quale in un primo tempo, erano primi di ottobre, riteneva necessario sottoporre l'impianto alla procedura di Valutazione dell’impatto ambientale "non ritenendo esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull’ambiente tali da richiedere, per la loro precisa individuazione e valutazione e per la successiva identificazione delle misure di mitigazione ad essi relative lo svolgimento di una procedura di Via". A fronte di tutto questo passano due mesi ed ecco che gli elementi prodotti dall'azienda, secondo la Regione, "permettono di condividere la non significatività degli impatti superando gli elementi ostativi evidenziati nel procedimento". Dall'esame istruttorio svolto sul progetto sulla base della documentazione presentata e dei contributi tecnici pervenuti, secondo la Regione, può quindi essere esclusa la presenza di effetti negativi significativi sull'ambiente, mentre si indicano nel contempo misure finalizzate alla mitigazione e al monitoraggio degli impatti che evidentemente esistono, e neppure sono di poco conto.
Peccato però che solo attraverso la Via si possono valutare in modo adeguato le conseguenze reali dei rischi presenti. La pubblica amministrazione, in questo caso, la Regione, nell’esercizio di poteri discrezionali, è chiamata ad agire cautelativamente pure in presenza soltanto di un potenziale rischio di danni per l'ambiente. Dunque proprio in funzione della salvaguardia di tale principio risulta indispensabile provvedere ad una Valutazione di impatto ambientale. La Valutazione di impatto ambientale è uno degli strumenti riconosciuti dalla politica ambientale dell'Unione europea fondata appunto su principi di azione preventiva: agire direttamente alla fonte anziché riparare ai danni provocati; prendere tutte le precauzioni necessarie perché un evento negativo o dannoso non si verifichi, della serie "prevenire è meglio che curare”. In materia ambientale, infatti, occorre intervenire prima che siano causati dei danni, così da prevenire , nella misura in cui ciò sia possibile, eliminare, o,quantomeno, ridurre fortemente, il rischio che tali danni si verifichino. Ciò non solo perché i danni ambientali, una volta verificati, non sempre sono riparabili, ma anche poiché, pur laddove lo siano, l’attività di ripristino, generalmente, è molto più onerosa di quella di prevenzione. Detto questo , ci chiediamo come si possa pensare che non sia impattante e quindi non necessiti di Via un progetto che porta al conferimento di rifiuti complessivi per 200.000 tonnellate/anno con un incremento di 60.000 tonnellate/anno rispetto alla situazione attuale, con un aumento delle emissioni odorigene valutato da Arpat con un più 150 per cento, su una situazione già di per sè compromessa (considerando che su Pioppogatto pende da poco più di un anno un atto di diffida da parte della Regione in esito a segnalazione di Arpat con riferimento alle emissioni odorigene ed agli aspetti impiantistico-gestionali ad esse collegati, procedimento, che non risulta a tutt'oggi concluso). Ciò senza considerare l'incremento giornaliero di mezzi in arrivo nell'impianto che passeranno dagli attuali 75 a 103 mezzi pesanti (costipatori e compattatori) più 76 medi (spazzatrici), afferenti per di più una strada come quella di via di Montramito di per sé già molto transitata con un incremento del traffico calcolato, non si sa come, da Ersu, al di sotto dell'1%. Non ci dimentichiamo poi che l’area dell’impianto si trova ad una distanza di poco superiore a 100 metri dal perimetro del sito di interesse comunitario Natura 2000 “Lago e Padule di Massaciuccoli”, ricadente all’interno del Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli; e che l’impianto insiste parzialmente su una zona soggetta a vincolo paesaggistico, su un territorio che registra problematiche idrogeologiche e rischio idraulico molto elevato. Tra l'altro oltre al Lago di Massaciuccoli, si rilevano, in prossimità dell’area di intervento, corsi d'acqua, e corpi idrici sotterranei , molti dei quali già compromessi dal punto di vista ecologico. Se non bastasse il sito produttivo in esame ricade in area ad alta pericolosità da alluvioni e in area soggetta a fenomeni di subsidenza. Merita sottolineare che il termine Via implica che debba essere formulato un giudizio sugli effetti di una perturbazione (in genere di origine antropica) sull’ambiente: e proprio attraverso la Via si procede a una valutazione degli effetti che opere in progetto possono esercitare sull’ambiente tenendo conto della salute e della qualità della vita umana, del mantenimento della varietà delle specie, della conservazione dell'ecosistema , dell'uso plurimo delle risorse e dello sviluppo sostenibile: una valutazione che riguarda in particolare gli effetti diretti e indiretti sull’uomo, sulla fauna, sulla flora, sul suolo, sulle acque di superficie e sotterranee, sull’aria, sul clima, sul paesaggio e sull’interazione fra detti fattori, sui beni materiali e sul patrimonio culturale ed ambientale; tutto ciò garantendo lo scambio di informazioni e la consultazione tra il soggetto e l’autorità competente, nonché l’informazione e la partecipazione dei cittadini . Tutto quello che la Regione Toscana ha deciso di non fare, mentre ancora traccheggia sul nuovo piano regionale dei rifiuti.

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