venerdì 8 agosto 2014

Un macigno sul turismo, causato da immobilità politica


Apprendo con dispiacere come l'ARPAT abbia decretato la non idoneità alla balneazione nella totalità del litorale viareggino a nord del porto, dove - di fatto - è stato istituito il divieto di balneazione.
Un pesantissimo macigno che si abbatte - alle porte del Ferragosto - sul turismo locale già in stato di elevatissima sofferenza a causa della congiunzione del meteo sfavorevole delle ultime settimane e della crisi globale che in questa zona "morde" particolarmente, anche e sopratutto a causa della più volte ricordata mancanza totale di una politica turistica del Comune di Viareggio, unita al generale stato di incuria ed abbandono che vive il decoro urbano.
Dispiace ancora di più alla luce del fatto che tutto questo poteva essere evitato.
Gli imprenditori balneari, che più di tutti hanno sensibilità al problema, ci avevano già segnalato questa potenziale criticità all'inizio di quest'anno. Tanto è vero che il sottoscritto, con interrogazione n°3 del 8 gennaio 2014, aveva chiesto lumi all'Amministrazione, supportato da una relazione di ARPAT datata 27 agosto 2013 dove si evidenziavano le criticità legate a presenza eccessiva di batteri nella Fossa dell'Abate in corrispondenza di eventi meteorici e si recitava “ogni evento meteorico può costituire un fattore di rischio per la qualità delle acque di balneazione e, quindi, per la salute dei bagnanti” e ancora “[…] è verosimile affermare che, in assenza di interventi risolutivi per la rimozione delle cause che determinano la scarsa qualità delle acque del fosso, specie in presenza di piogge, i superamenti dei limiti previsti dalla normativa si ripresenteranno con elevata probabilità”. In questa interpellanza si chiedevano quali azioni avesse intrapreso l’Amministrazione nei mesi precedenti per la risoluzione del problema, se fossero stati coinvolti Regione e Governo e quali fossero i progetti risolutivi della problematica e le tempistiche per l’effettiva realizzazione degli stessi.
Dopo oltre tre mesi di sonno, il 17 marzo, il Sindaco, rispondeva con documento protocollato n°0018631 evadendo qualsiasi riscontro politico e passando la palla agli uffici tecnici. Questi elencavano una serie di lavori - non risolutivi - di varia entità, realizzati ed in corso di realizzazione. Si indicava in ultimo il progetto - risolutivo - di installazione di un sistema a "ioni di ossigeno" alla foce della Fossa dell'Abate che avrebbe potuto abbattere efficacemente la carica batterica, prima che essa si riversasse in mare inquinandolo. Sistema il cui progetto fu nelle settimane successive effettivamente presentato proprio a Viareggio in pompa magna da Regione Toscana, Provincia di Lucca, coordinatori del PD Versiliese, Senatrice Granaiola, Senatore Caleo, Sindaco Lombardi e Sindaco Del Dotto. Tutti dello stesso partito. Assente, come sempre, l'Amministrazione di Viareggio.
Poi, come tante cose della politica locale, il progetto si è perso nelle nebbie dell'amministrazione o nelle pastoie della burocrazia. Fatto sta che di un'opera definita necessaria e da approntare in brevissimo, in 5 mesi non si è visto alcun avanzamento ed il problema dei batteri non è stato risolto, con i risultati oggi sotto gli occhi di tutti.
Lungi da me voler incolpare i funzionari regionali e comunali, che invece si sono mossi con la consueta preparazione e competenza che li contraddistingue. La mancata realizzazione delle opere che avrebbero potuto scongiurare questa ennesima batosta al turismo locale è - a mio squisito avviso - da imputarsi unicamente al "potere debole" della politica ed in particolare del PD, nazionale, regionale, provinciale e comunale, buono solo a far promesse per strappare qualche applauso ed un articolo di giornale e ancora una volta assente, immobile ed incapace nel risolvere i problemi, quando invece si tratta di andare nel concreto.



Maximiliano Bertoni
MoVimento Cinque Stelle Viareggio

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