Il mercato ittico della Darsena, l'unico attualmente attivo e funzionante, per quanto carente in infrastrutture e manutenzione, è ormai una discarica a cielo aperto, dove l'incuria e l'abbandono la fanno da padroni.
Aggirandosi all'esterno dello stabile si possono ammirare - tra le altre cose - vistose ed abbondanti perdite d'acqua (probabilmente provenienti dalle celle frigorifere) che formano evocative cascate lungo le pareti dal primo piano fino a terra e grandi laghi sull'asfalto del piazzale. Tali perdite, infiltrandosi nei muri e nel cemento, immaginiamo non giovino alla struttura che, come ricordato, soffre già di una carenza manutentiva permanente da tempo ormai immemore.
Questo "presidio" rappresenta una fonte certa di pericolo per gli operatori del mercato, ma anche per i lavoratori dei cantieri vicini, oltre che per chi frequenta il bar del mercato ittico, sito a pochi metri dalla catasta.
Proseguendo oltre poi, tra magazzini con le pareti sfondate, da cui penzola tristemente del materiale coibentante e avvisi di pericolo per la derattizzazione si arriva al monumento allo spreco: due furgoncini, dotati di ribaltabili, che una volta probabilmente appartenevano al settore verde pubblico.
Questi veicoli, pagati coi soldi della comunità, giacciono da anni in questo sito, in evidentissimo stato d'abbandono.
E pesare che invece, con poca cura, potrebbero tornare al servizio della comunità, per il trasporto degli operai comunali e del materiale per le piccole manutenzioni stradali o del verde, mentre invece giacciono all'abbandono ad ammuffire in un luogo, il mercato ittico, che - teoricamente - dovrebbe avere ben altra destinazione.
L'augurio è che il pericolo eternit sia prontamente rimosso e che i due autocarri possano tornare presto, magari assieme ad una nuova amministrazione, al servizio della città.
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