Polo Nautico e asse di penetrazione: dall'amministrazione silenzio di tomba:
la
politica dei dubbi e delle attese. Così potremmo definire
l'amministrazione Betti che sta mettendo la città e i viareggini in una
pericolosa impasse. Di tutte le questioni da risolvere, due ci paiono di
particolare rilievo. La vicenda Polo Nautico e l’asse di penetrazione.
Sulla prima lo stesso presidente della “Port Autorithy” Moretti ha
ribadito che la scelta spetta alla politica, cioè all’amministrazione.
Da piazza Nieri e Paolini la risposta è stata silenzio tombale: speriamo
che questo non si tramuti nella fine della nautica a Viareggio.
Il periodo di crisi che sta attraversando il comparto, infatti, non può
prolungarsi fino alla prossima primavera frenando il rilancio
industriale. Crediamo che quest'ultimo debba passare dalla
valorizzazione della qualità del prodotto e delle professionalità che vi
operano. Non c'è necessità di frazionamenti ma bensì di unioni, di idee
e di intenti, al fine di porre in rilievo l’enorme capacità tecnica
della cantieristica viareggina, sia nella costruzione, che nel
refitting, salvando tutti i posti di lavoro e fondando un nuovo piano di
rilancio.
Non deve passare inosservato che i pochi cantieri che non
sentono crisi sono quelli che hanno puntato sulla qualità e non sui
numeri di imbarcazioni da produrre. Fondamentale inoltre puntare su
lavoratori viareggini a Viareggio, evitando delocalizzazioni e
depauperamento del patrimonio delle maestranze locali.
Barche non
prodotte che debbono passare per un’asse di penetrazione non finito e di
cui la città non ha mai sentito il bisogno. Se la Giunta crede che ve
ne sia la necessità, perché non lo chiede alla città, adesso? Che si
indìca subito un referendum popolare su un tema, che deve vedere per
ultima la parola dei cittadini!
La bruttura dell’opera fin qua compiuta non può essere nascosta alla città, che ha il diritto di esprimersi sulla questione.
Le giunte fatte senza un segretario legittimato a presenziare alla
seduta con nullità delle delibere adottate e un consiglio comunale a cui
è negata la possibilità di fare il bene della città, ci appaiono solo
come la punta di un iceberg che speriamo non travolga e non faccia
affondare definitivamente Viareggio.
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