Che la Morina vada spostata è fuor di dubbio, ma anche tenuta più d'occhio dalle autorità sia per quello che si produce e si tritura, che per la natura e le modalità di conservazione e di smaltimento dell'acqua putrida (quella convogliata in un vascone che ristagna ai piedi della poderosa schiena d'asino al centro della discarica).
Il Movimento 5 Stelle punta il dito contro la Morina: che vada portata il più lontano possibile dal centro abitato anche per il cattivo odore che emana, non c'è ombra di dubbio, ma che venga spostata ancora più addentro a un parco naturale, seppur questa soluzione sia stata avvallata dall'ente Parco diversi anni fa, pare perlomeno una soluzione bizzarra. Per un'area protetta infatti non è certo il massimo ospitare una discarica dove il verde e il legno lasciano il posto all' inquietante presenza di plastica riscontrata nel materiale da lavorare prima, e nel compost dopo; una discarica da cui certi giorni arriva un fetore che sa poco di bosco, dove si assiste tutto intorno all'impattante passaggio di camion per il carico e lo scarico del materiale.
Che dire poi dell'accumulo di acqua che si dice venga raccolta dal dilavamento dei cumuli per la pioggia che quando esonda viene mandata al depuratore, e magari può filtrare nel terreno sottostante? Ci chiediamo che ne è stato del progetto di Sea che a dicembre 2016 ne prevedeva lo spostamento: come mai è ancora tutto fermo? Il sito tra l'altro continua a lavorare con l'autorizzazione scaduta da anni, anche questo è normale? Non ci dimentichiamo che il terreno è stato (e lo è ancora ma sotto curatela) nelle mani della Viareggio Patrimonio che si è rivelata nello svolgimento dei suoi compiti ben poco attenta alla legalità e alle regole (non saremmo infatti arrivati al punto che siamo), il che ci preoccupa non poco. A questo punto vorremmo delle risposte dall'Amministrazione. Ci ricordiamo tra l'altro di un'indagine dei Carabinieri di qualche anno fa nel corso della quale furono riscontrate delle irregolarità nei lavori di bonifica che tra l'altro erano stati solo parzialmente eseguiti, da lì forse si decise, è proprio il caso di dirlo, di metterci una pietra sopra, e forse anche di più, dei cumuli che ne hanno determinato appunto la schiena d'asino.. ci piacerebbe sapere cosa c'è sotto.. da ogni punto di vista.
MoVimento 5 Stelle Viareggio
domenica 14 ottobre 2018
Mozione " Il mondo che vorrei"
Con questa mozione chiediamo conto di una serie di domande rimaste senza risposta, che trovano una qualche ragione in quanto è accaduto di recente tra sindaco e Rfi (una delle aziende condannate in primo grado dal Tribunale di Lucca per il disastro ferroviario del 29 giugno 2009). Si tratta appunto di un incontro che è stato organizzato a poche settimane dall'inizio del processo d’appello per la strage che provoco' la morte di 32 persone, un incontro a porte chiuse, del quale non era stata data notizia all’associazione dei familiari delle vittime, al quale hanno partecipato rappresentanti di Rfi , insieme ad Anci , Regione Toscana e Protezione civile. Un appuntamento motivato – così le parole del sindaco, successive all’incontro – dall’intenzione di costituire a Viareggio l'Osservatorio istituzionale per la sicurezza della rete Ferroviaria. Un incontro – lo ribadisco - di cui nessuno sapeva niente, precluso tra l'altro all'Associazione dei familiari delle vittime, che non e' stata invitata .
Ci chiediamo anzitutto i motivi che hanno portato ad un incontro che, nonostante i temi trattati e l'evidente interesse per la cittadinanza, e' stato organizzato in gran segreto e ha lasciato per altro fuori i rappresentanti dell'Associazione da anni in prima linea per la sicurezza ferroviaria; e vorremmo sapere che ne è stato dei precisi impegni e garanzie chieste a suo tempo all'azienda riguardo al tema della sicurezza, così importante per i cittadini dopo quello che è successo e continua a succedere sulle linee ferroviarie italiane.
Il Sindaco infatti ha invitato a Viareggio Rfi, una delle aziende che si legge in sentenza , ha “ottenuto vantaggi consistenti nel risparmio economico derivato dalla omissione di interventi di carattere tecnico". Un'azienda condannata per " negligenza, imperizia e incuria”, per non aver applicato norme basilari sulla sicurezza causando la morte di 32 persone, e che continua a dimostrare, lo dicono i numerosi incidenti occorsi anche di recente, di non essere in grado di attuare efficaci sistemi di controllo e di verifica sia riguardo alla manutenzione dell'infrastruttura (in carico a Rfi) che dei veicoli ferroviari ( in carico a Trenitalia).
Di contro, nulla è dato sapere di quanto emerso da questa riunione al di là dello scarno comunicato stampa diffuso.
Alla luce di quell’appuntamento – che si dice voler replicare - chiediamo oggi di conoscere:
- Se è stato chiesto a Rfi di rinunciare alla prescrizione in modo che vengano accertate le responsabilità della strage;
- Se è stato esibito dalla stessa azienda - come da documento sottoscritto da questa amministrazione e da richiesta scritta del Sindaco prima del 29 giugno scorso - il documento di valutazione del rischio della tratta ferroviaria che attraversa la nostra città, insieme al documento che attesta la presa in atto delle raccomandazioni della commissione investigativa del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti all’indomani della attività di indagine sulla strage di Viareggio.
- Ci chiediamo che fine abbia fatto il documento che attesta la messa a norma delle prescrizioni riguardanti la mancanza di sicurezza sul lavoro emanate dall' Ausl nel 2013 nei confronti di Rfi.
- E se stato chiesto, così come riportato nella mozione approvata in Regione Toscana, dell'istallazione a bordo dei treni del detettore antisvio;
- E se i vigili del fuoco e la protezione civile vengono avvisati di quando attraversano la città merci pericolose, e se ne conosce precisamente il tipo.
Perché appunto non sappiamo niente.
E non capiamo questo voler tener lontano da documenti, circostanze cui la cittadinanza avrebbe tutto il diritto di accedere. Non ci dimentichiamo del carteggio avvenuto qualche tempo fa, anche questo in gran segreto, tra Sindaco e Rfi, del quale, nonostante gli interrogativi posti, il primo cittadino ha negato spiegazione; o meglio a qualcuno ha spiegato che si tratta di atti riservati conseguenti a un contatto strettamente personale con i vertici dell'azienda ..peccato che riguardo certi temi come quelli della sicurezza , quando si parla di vittime, di disastro colposo, non c'è e non ci deve essere nulla di personale e di riservato ma semmai il piu' ligio rigore istituzionale, insieme alla garanzia della massima trasparenza.mozione " Il mondo che vorrei"mozione " Il mondo che vorrei"
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