venerdì 5 agosto 2016

Pesci...



Protagonista lo è sempre stato: nel seppur breve volgere di un anno, l’assessore Pesci si è distinto in diversi episodi per un comportamento “fuori dalle righe”, e dalla buona educazione, ricordiamo a tal proposito l’aggressione ad un consigliere, le allusioni di genere, le prepotenze nel relazionarsi con i capigruppo di minoranza. Ci mancava la notizia della condanna per bancarotta fraudolenta, giusto per chiudere il cerchio attorno a un personaggio chiave della giunta Del Ghingaro (ricordiamo che aveva tra l’altro deleghe importanti e molto delicate per gli interessi in gioco quali pianificazione urbanistica e del paesaggio, sistema informativo territoriale, mobilità, infrastrutture e lavori pubblici, edilizia privata, assetto idrogeologico, e politiche ambientali), un personaggio che ci fa ulteriormente pensare e dubitare sulle coordinate impostate dall’ex sindaco per guidare la macchina politico amministrativa della città di Viareggio, per l’attuazione di quel cambiamento tanto osannato in campagna elettorale. Del Ghingaro ha comunque responsabilità gravi, in ogni caso: nel caso avesse saputo dei carichi pendenti e fosse andato dritto nella nomina, ma anche se non lo avesse saputo perché doveva assicurarsi del profilo di chi stava mettendo in giunta pretendendo onestà e trasparenza. Se non sapeva ha dunque sulle spalle la colpa di averlo schierato a scatola chiusa privilegiando criteri che a noi sfuggono, intravedendo competenze e doti di cui abbiamo sempre ignorato l’esistenza (addirittura siamo andati a pescarlo a Fiesole) invece che fare scelte sulla base di valori imprescindibili per chi va a maneggiare denaro pubblico e deve essere al di sopra di ogni sospetto. Tra l’altro non si tratta di quisquilie. I capi di imputazione per i quali Pesci è giunto a patteggiamento sono gravi e lo vedono accusato, in veste di presidente di “Comunica” ( società partecipata al 50% da Anci), insieme ad un altro amministratore della srl, oltre che di bancarotta semplice e fraudolenta, di falsificazione di scritture contabili per occultare la perdita di gestione procurando così l’ingiusto profitto della protrazione della gestione societaria in danno dei creditori, e di ricorso abusivo al credito. Una serie di manovre, magie contabili, apparizioni e sparizioni di denaro, compiute, spiegano i giudici, per favorire l'Anci, l'Associazione nazionale dei Comuni italiani, che finisce per avere riflessi e gettare ombre sull’operato di enti e organismi pubblici, tanto da far presagire effetti a cascata: possibile che in Anci nessuno sia stato al corrente o si sia accorto di nulla? Nel mirino sono finite addirittura operazioni relative alla fiera 'Dire e Fare', la rassegna annuale dedicata all'innovazione e allo sviluppo dell'amministrazione pubblica locale promossa da Regione Toscana insieme ad Anci Toscana. Per l'accusa gli imputati hanno registrato false fatture e "omesso di riscuotere crediti dovuti da Anci tra cui quello relativo al rimborso per le maggiori spese sostenute" per l'evento Dire e Fare del 2010. Furono proprio le dilazioni accordate all'Anci che obbligarono Comunica srl a finanziarsi ricorrendo al credito delle banche, aggravando la propria esposizione debitoria e nascondendo il dissesto finanziario della srl con l’accensione nel 2010 di un finanziamento da 120.000 euro con la Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e un altro da 80.000 euro con una banca di ben triste notorietà come il Monte dei Paschi di Siena. Il tutto quando già nel 2005 Comunica aveva uno scoperto di circa 43.000 euro lievitato a 296.400 nel 2011. E a questo punto ci domandiamo qual è stato anche il ruolo delle banche troppo spesso nell’occhio del ciclone per aver prestato il fianco ad operazioni finanziarie alquanto spericolate in nome della politica. Non ci dimentichiamo che Pesci, più volte primo cittadino di Fiesole, come si evince dal suo curriculum, da giugno 2011 è stato membro del comitato di indirizzo e controllo dell’Irpet, Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana di Firenze, da ottobre 2004 a settembre 2014 ha ricoperto la funzione di Segretario Generale dell’Anci Toscana e ha Coordinato le Anci regionali per un intero mandato congressuale; l’esponente di caratura del Pd toscano, è quindi legato da parecchi fili con il governo e le alte leve della Regione da sempre vessillo indiscusso del Partito Democratico. Ma la sua notorietà va ben oltre i confini regionali. Figuriamoci che il 5 aprile 2002, si legge sempre sul suo curriculum, è stato insignito dell’ordre national du mèrite da le President de la rèpublique francaise, grand maitre dell’ordre: alta onorificenza per essersi distinto per grandi meriti civili…che sia da attribuirgli anche il reato di usurpazione titoli ed onori ?

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