lunedì 17 aprile 2017

I fanghi sporchi non si lavano in famiglia

Depuratore in tilt, come la politica ambientale della nostra città (e non solo). Se Viareggio è letteralmente nel fango, possiamo ringraziare i nostri amministratori che continuano a gestire il problema in modo approssimativo e sempre in urgenza, col risultato di mettere a repentaglio la salute dei cittadini e il futuro di un intero, importante comparto per la nostra città, quello legato al turismo, con l'aggravante temporale di essere alle soglie della stagione estiva. Il Movimento 5 Stelle indirizza il problema alla radice, sui ritardi, le inadempienze, le falle del sistema di gestione della depurazione delle acque reflue, cio' che ha portato recentemente al vaglio della magistratura personaggi di spicco delle partecipate Sea Risorse e Gaia, accusati dalla Direzione Distrettuale Antimafia Toscana di aver venduto come "Compost" fanghi ad alto contenuto di idrocarburi, concime velenoso, trasformato nel ciclo in cibo, finito direttamente nei nostri piatti. Un'inchiesta che ha portato alla battuta di arresto sul conferimento fuori regione, con il conseguente accumulo dei fanghi di supero nelle vasche del depuratore di Viareggio, da smaltire in fretta in vista dei campionamenti Arpat, con la conseguente corsa contro il tempo e il risultato di numerosi guasti alle linee sovraccariche di lavoro: "I tempi sono maturi per tirare le somme" - tuonano i 5 Stelle viareggini - "Gaia si è dimostrata inadempiente, un'azienda decotta, dove i vertici hanno pesanti responsabilità amministrative, deficienze tecniche, indebitata e con notevoli spese sulle immobilizzazioni, che vanta chilometri di tubazioni, in cemento-amianto che perdono e che rimangono in attesa di essere sostituite da tempo immemorabile, come il progetto dell'acquedotto industriale rimasto da sempre irrimediabilmente sulla carta, aggiungendo inoltre il problema del Tallio e di alcune famiglie che non possono usare quell'acqua che invece sulle bollette dovrebbe essere potabile. Un'azienda a cui si fa ulteriore credito e si danno ulteriori committenze come se niente fosse, a fronte di spese esorbitanti, disservizi e ingiusti balzelli". I risultati sono sotto gli occhi di tutti: "una città intera in balia di un inquinamento organico incontrollato, causa il deterioramento di un impianto che fin dall'anno scorso dava evidenti segni di cedimento".
Non sono servite le bollette salatissime pagate con il sudore dei cittadini, vessati da voci incomprensibili, che non trovano giustificazione e quindi fuorilegge, né i segnali che giungono da tempo, inascoltati, a scongiurare questa catastrofe: come ad esempio il problema degli escrementi che vanno verso il mare, rilevati tra Farabola e il Burlamacca. " Soldi in cassa non ce ne sono, i sindaci sono latitanti ed ingenti finanziamenti pubblici vengono spesi in assurde quanto inutili sperimentazioni di acidi per soddisfare l'ego di qualcuno, di certo non aiuteranno a trovare le soluzioni necessarie per uscire una volta per tutte dall'impasse tecnica e ambientale che rischia di mettere seriamente a repentaglio l'intera stagione balneare del nostro territorio.
"Verremo accusati di aver fatto troppo i grilli parlanti quando mettevamo in guardia da investimenti inutili e perdite di tempo, senza capire che la soluzione era quella di una manutenzione ecosostenibile e di una programmazione degli interventi strutturali da fare in tempi non sospetti. Dopo l'invasione delle alghe in Farabola dell'estate scorsa si vede che nessuno ha imparato la lezione. che per risolvere i problemi ambientali bisogna organizzarsi per tempo e lavorare con costanza, non solo quando la situazione degenera o in vista delle solite campagne elettorali..."

MoVimento 5 Stelle Viareggio

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