lunedì 18 luglio 2016
L'Ultimo Utile Idiota
"L'Utile idiota" è un uomo comune, spesso dalle capacità circoscritte, ma sopravvalutato nella società, dalla quale riceve onori e rispetto. Eppure, questa illusione continua nelle menti delle persone, senza che le stesse ricevano vantaggi e attenzioni dalle presunti capacità dell’"utile idiota". Il pubblico, ridotto, lo ascolta, molti lo criticano in silenzio, qualcuno lo contesta timidamente, altri fingono di ascoltare per imparare e capire cercando di non urtare la sua suscettibilità. Spesso il ruolo sociale dello stesso accompagna i viandanti senza se e senza ma. Le regole sono semplici, consigliare sempre senza mai esporsi, stare sempre con chi vince e mai contro. Nelle società odierne, secondo alcune scuole di pensiero, il ruolo di questi soggetti potrebbe essere anche capito se gli ideali traballano, in fondo perché esporsi senza avere un vero interesse come rendiconto? Noi come M5S cerchiamo spesso di stare nel concreto e quello che è successo l’altra sera al "Pucciniano" ci sembra l'ultimo atto di una sceneggiata che porterà conseguenze negative. Prima di tutto nell'immagine della fondazione che non si meritava la guida di certi personaggi "senza qualità", che abbiamo avuto in quasi tutte le partecipate grazie al nostro ex Sindaco. che poco ha fatto vedere delle sue qualità presunte, se non ricambiare i favori ricevuti dagli amici in campagna elettorale. Se ci mettiamo i recenti controlli di Carabinieri ed Ispettorato del lavoro, non c'è da stare tranquilli alla Fondazione Pucciniana! Risultano ancora aperte le questioni del controllo sull'usura di sette banche creditrici, di cui due con pratiche avviate sui rimborsi da interessi usurari. Inoltre, la "sparizione" del Presidente Alberto Veronesi poco prima dell'inizio del festival a favore del factotum commercialista vicepresidente Pisanelli con l'incarico di contrattualizzare con firma propria i contatti avviati dal direttore generale (Franco Moretti, ndr) con cantanti, direttore di orchestra, coristi, registi, scenografi, costumisti, disegnatori ed altri professionisti comunque funzionali alla programmazione ed alla realizzazione delle manifestazioni teatrali.
Del resto, non giustificato risulta la recente e onerosa conferma del direttore Moretti (al suo posto da 15 anni) a fine scadenza mandato, comprensivo di coniuge p.r. e factotum delle due Fondazioni con un non precisato ruolo in una di queste. Per la Fondazione, inoltre, ci sono ancora due vicende aperte con la Corte dei Conti: quella relativa alle informazioni che i magistrati fiorentini hanno richiesto in merito alla relazione della società di revisione Bdo di Firenze sullo stato della Fondazione stessa, relazione che la Fondazione ha commissionato, salvo poi - con il cambio di Presidenza dopo l’avvento dell’amministrazione Del Ghingaro - decidere di non acquisire, interrompendo il lavoro della stessa Bdo e quella più recente, delle informazioni che la Corte ha richiesto dopo l’esposto presentato da un consigliere di minoranza, in merito alla scelta dello Studio Sgrò, (palese finanziatore della campagna elettorale del Sindaco), come consulente per la sicurezza con costi raddoppiati rispetto al precedente incarico.
Una questione fortemente complessa da approfondire a livello regionale e parlamentare come noi localmente facciamo da anni e che avrebbe urgentemente bisogno di una focalizzazione su tutta l'intera vicenda, con tutti gli sciagurati attori, compreso l' "ultimo utile idiota" e il ruolo di questa amministrazione, colpevole, di perseguire ed aggravare gli errori commessi negli anni da tutte le amministrazioni che l'hanno preceduta.
Movimento 5 Stelle Viareggio
venerdì 15 luglio 2016
La vittoria della legalità sulle macerie di una città alla deriva.
Annamaria Pacilio
Portavoce M5S Viareggio
giovedì 14 luglio 2016
Cose di Casa Nostra
Che si potesse ritornare alle elezioni qualcuno lo aveva pure venitlato, ma in realtà la distanza che separava il vincitore delle scorse elezioni con i due sfidanti al ballottaggio, non lo lasciava di certo prevedere. Ora il Tar si è espresso per un ritorno integrale al voto e a meno che un appello al consiglio di stato di Del Ghingaro, che per orgoglio personale aveva sempre escluso, le sentenze per noi si rispettano fino in fondo (sperando anche che qualcuno stavolta paghi di persona per gli errori commessi). Fatto è che una analisi di quanto accaduto fino a d ora, ci porta a capire come i problemi della nostra Viareggio siano solo destinati ad aumentare e non certo a risolversi. Non si potrà mai dire di non aver combattuto da parte del M5S di Viareggio questo sindaco e la sua giunta, fin dall'inizio delle sue aspirazioni, mettendo in campo un' armata brancaleone fatta di molti personaggi anche imbarazzanti vecchi e nuovi solo in cerca di palcoscenici profumatamente ricompensati, mettendo in mostra le loro "non qualità" e i cui risultati fallimentari sotto gli occhi di tutti.E dopo un anno, ecco con 675 schede "smarrite", fallimenti di partecipate come piovesse, patrimonio pubblico in svendita, progetti di fantomatici forni crematori, sicurezza zero, aziende pubbliche trasformate in srl, due fontane ripulite a Viareggio si rivà ad elezioni.
E a sottolineare tutto ciò, con le nostre interrogazioni e mozioni presentate anche se pur bocciate, un inefficace consiglio di maggioranza da noi ribattezzato "corte di Giorgio I", che niente ha fatto se non piegarsi all'unica volontà di questo sindaco, sempre distante dalla città, sempre scostante dalla vera realtà dei fatti, vedi il capitolo irrisolto della sicurezza, della gestione ambientale e del decoro urbano che spiccano fra gli altri. E se pur apparentemente e ostentatamente decisionista, non ha mai saputo aggregare le categorie, essere amato o almeno benvoluto dalla maggioranza dei cittadini e anche sul lato tecnico a lui più caro e di cui gli si riconoscevano maggiori competenze, riuscire solo a lasciare in braghe di tela una città depauperata dei suoi impianti sportivi, dei suoi gioielli di famiglia vedi principino e porto e semplicemente gettata in mezzo a tribunali e amministratori giudiziali, come si lascia in pasto ad una belva un pezzo di carne morto e fradicio, ma per qualcuno ancora appetitoso. "Cose di casa nostra" abbiamo detto, si quelle di cittadini che approfittando della confusione degli uffici hanno scelto di non esserci, di non pagare, di rimanere indifferenti, di non partecipare alla vita politica della città, perchè forse troppo distante dai loro interessi anche di bottega, ma a che pro? E lasciarsi andare vuol dire comunque che qualcun'altro, forse il solito socio privato che da oltre vent'anni si interessa lui si, veramente al bene economico personale di questa città, occupandosi di tutto ciò che porta profitto senza rischiare nulla di proprio insieme agli amici di banchetto che lo circondano. Lasciandolo che continuasse ad approfittarsene con la complicità di tutte quelle forze che in questi anni, dalla sinistra maneggiona alla destrorsa sempre rimaneggiata, gli hanno garantito fino ad oggi la continuità di rapporti con lobbies di potere e dirigenza collusa , fino a far racimolare al comune lo scherzetto di oltre 200 milioni di debito che forse solo una catena di volontà congiunte e che facessero tutte un passo indietro a Viareggio, potrebbero mettersi in testa di salvare dall'inevitabile. Come ciò che avverrà in una città portata al tracollo civile prima che economico e all'asfissia finanziaria proprio da quei poteri ed interessi che solo in campagna elettorale promettono di salvare. Ma chi paga tutto questo ce l'ha mai detto qualcuno?
MoVimento 5 Stelle Viareggio
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